A rispondere, per prima, la dirigente scolastica, con una pec, anticipata da una telefonata del sindaco, attraverso la quale nega al consigliere la possibilità di accedere nelle strutture scolastiche che – ricordiamo – sono diproprietà comunale ma ad uso esclusivo dell’autorità scolastica.
UN TEMPISMO PERFETTO
Una vicenda – commenta Morgante – a tratti comica quella tra i due, in cui l’una ricorda quali sono i diritti dei consiglieri e l’altro rafforza, dimenticando, entrambi, che qualsiasi cosa preveda il regolamento e sia in contrasto con la legge deve essere disatteso.
Insomma – aggiunge Morgante – il solito pasticcio alla villese, condito dalla gravità di un comportamento che non ha eguali, dal momento che le giustificazioni addotte dalla dirigente non trovano alcun riscontro nelle norme di legge e nemmeno nella giurisprudenza, mirando invece a negare, sine die, il diritto ad una scuola aperta ed accogliente a favore dei ragazzi. (Scarica la nota di Morgante)
CHIAMATE I GENDARMI
Morgante – che ha subito risposto alla Trecroci – inviando la comunicazione anche al Ministro e agli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale, ha rammentato che il «potere regolamentare dei Comuni è secondario e subordinato alle norme di legge e va, quindi disatteso ove in contrasto» – aggiungendo anche che «il consigliere ha diritto ad ottenere tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato» e rammentando che, da ultimo, proprio il TAR della Calabria, II Sezione, rifacendosi ad una univoca giurisprudenza, ha stabilito (con la sentenza n.221/2011) che «è, “utile” (e quindi accessibile) ogni informazione o notizia che, ancorché non direttamente connessa alle competenze del consiglio comunale o provinciale, risulti comunque pertinente all’esercizio del munus “in tutte le sue potenziali implicazioni”.
Ma Morgante dichiara guerra su tutti fronti e annuncia che le attività ispettive ci saranno regolarmente «a prescindere che questa è già una chiara risposta all’opinione pubblica circa le “intese” esistenti sul fronte degli interessi» – aggiunge – «è stato ribadito il diritto inalienabile del consigliere comunale ad esercitare le proprie prerogative, anche se questo volesse dire far intervenire la forza pubblica».
Questo concetto è stato ribadito con forza all’Istituzione scolastica che domani, 10 febbraio 2015, dovrà presenziare, o farsi rappresentare, da personale dipendente formato e informato, all’accesso che avrà ugualmente luogo, presso la scuola di Acciarello o che verrà rinviato a giovedì prossimo, come da calendario, qualora l’ordinanza del sindaco di chiusura delle scuole (alle 17,00 ancora non pubblicata) dovesse prevedere l’interruzione e la sospensione di ogni attività a causa delle cattive condizioni meteo.
La questione era stata sollevata a causa delle allarmanti denunce dei genitori, stanchi e preoccupati per lo stato di degrado in cui versano le scuole ed al culmine di una lunga serie di deficienze che vanno dai ritardi nell’avvio della mensa e degli scuolabus, alla carenza delle strutture fino alla mancanza di impianti termici, in un periodo di particolare freddo.
INTESA PERFETTA
Tanto più che, confermando la propria disponibilità a stabilire modalità e termini, la dott.ssa Trecroci dimentica che l’annuncio a lei inviato – spiega Morgante – è datato 5 febbraio, con lo specifico invito a provvedere alle incombenze di carattere organizzativo e estendendo l’invito ache agli organismi collegiali. Tutte questioni, queste, disattese dalla stessa dirigente, che ora non può accampare scuse chiedendo al consigliere di concordare altre date.
Dunque, dopo l’avviso di condizioni meteo avverse, si profilano venti di burrasca che scriveranno la parola fine ad una gestione a dir poco “singolare” di vicende che non avrebbero dovuto avere niente a che fare conla didattica ma che è stata l’istituzione scolastica, improvvidamente, a trascinare sul terreno della polemica politica, come fosse un giocatore dell’altra squadra. (la lettera di morgante alla scuola)