VILLA SAN GIOVANNI, ALL’IMPROVVISO IL COMUNE SCOPRE UN BUCO DI 3 MILIONI DI EURO

il palazzo opato
il palazzo opaco

Nel breve volgere di un paio di settimane, l’assessorato al bilancio guidato dal candidato a sindaco in pectore, Antonio Messina, è passato da una disponibilità di cassa di 3 milioni di euro a un debito “certo, liquido ed esigibile” pari ad altrettanti 3 milioni di euro, per far fronte al quale il Comune di Villa San Giovanni è stato costretto a richiedere una anticipazione, pari a circa la stessa somma, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite la Cassa Depositi e Prestiti.

Fin qui la verità che emerge da una determina del settore Economico Finanziario dell’Ente, da cui risulta la contrazione di un debito pari a 2.817.508, cui va aggiunta la precedente anticipazione del MEF, pari a 177.815,00 euro, cifra già riconosciuta ed aggiornata – sulla base dei dati pubblicati dallo stesso Ministero – al 26 febbraio 2014. (scarica la determina)

E qui finisce la chiarezza, come da consolidata tradizione dell’Amministrazione La Valle, perché al di là della pubblicazione dell’elenco dei creditori, riferita all’anticipazione 2013, la sezione “trasparenza” del sito istituzionale, contrariamente a quanto previsto dalle norme, non indica nessun nuovo dato dei creditori, tale da giustificare la nuova anticipazione o, meglio, prestito, per quasi 3 milioni di euro.

debiti occulti
debiti occulti

Già questo aspetto rappresenta una contraddizione in termini, poiché le norme sul cosiddetto “decreto salva imprese” parlano chiaramente di crediti “certi”, liquidi ed esigibili, quindi di un debito che non è oggetto di contestazione; è conosciuto nel suo ammontare (e titolare) e non è più soggetto a condizioni. Il che presuppone, quindi, l’assoluta conoscenza, da parte dell’Ente, dell’ammontare e del titolare del credito che, però, non indica e non pubblica.

Una questione, questa, che in assenza totale di qualsiasi organismo di controllo (la commissione consiliare bilancio dovrebbe essere di controllo), merita ogni ulteriore approfondimento, nonostante i tentativi di melina da parte degli uffici preposti e che, certamente, verrà approfondita anche attraverso gli ispettori del MEF e la Corte dei Conti.

Resta integra, invece, la questione politica, perché l’amara sorpresa che La Valle e Messina riservano alla città, poiché il debito certo, liquido ed esigibile, di circa 3 milioni di euro, si sarebbe materializzato in poco più di due settimane, è che dovrà essere la futura amministrazione a doversi fare carico di questo pesante fardello, visto che il piano di rientro concordato con il MEF partirà il 31 maggio 2015 e, con rate annuali, si protrarrà sino al 2043.

Il Comune pagherà fino al 2047
Il Comune pagherà fino al 2043

Una operazione di cui andare veramente orgogliosi e che oltre a nascondere la verità alla città, non spiega in quale pieghe di bilancio fossero occultati questi debiti, perché non va dimenticato che solo qualche settimana fa, l’assessore Messina si beava della liquidità e delle disponibilità dell’Ente che, a distanza di sole due settimane, ha scoperto un debito certo, liquido ed esigibile di 3 milioni di euro.

Il dubbio atroce, peraltro, riguarda chi doveva controllare e non lo ha fatto ma che, per evitare di apparire complice, adesso ha tutti gli strumenti per farlo.

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