VILLA: PARZIALE RITORNO DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA

Sono tornati oggi, nella loro sede naturale, le cinque classi che per colpa di un pasticcio istituzionale e di volgari interessi o forse di incompetenza, inesperienza, sciatteria e arroganza erano stati trasferiti presso un hotel, 4 stelle ma sempre hotel, di Villa San Giovanni.

Sono tornati in una struttura incompleta, con un piccolo ritardo ma esattamente come aveva garantito il sindaco. Cioè non proprio ma ormai siamo abituati alle bugie di un sindaco dai giorni contati che continua a nascondersi dalle responsabilità proprie, della propria maggioranza (con qualche aiutino dalla minoranza) e di chi lo ha preceduto.

MESSINA IL MARINAIO

La promessa del sindaco Messina (e La Valle) era che l’intera scuola, non una minima parte, sarebbe stata restituita a breve dopo i lavori. Insomma in linea con la sua condotta, Messina pensa di avere di fronte scimpanzè ammaestrati e pecoroni sottomessi, per questo ogni sua affermazione è puntalmente smentita dallo stesso Messina che si ascrive il merito di tutto e del contrario di tutto, senza che alcuno abbia il coraggio di smentirlo sbattendogli in faccia la verità.

Vi ricordate l’Autorità Portuale che egli voleva tra Villa, Reggio e Messina? Ecco, avere annesso la città  di Messina a quella di Gioia Tauro è diventata una vittoria del nostro sindaco; ora la scuola, nel mezzo l’aver messo in bocca al TAR una verità che solitamente si scrive in sentenza (e infatti non è scritta) e non in una ordinanza che da conto dell’esistenza del “periculum” ma solo perchè il TAR non sa che li non c’è una scuola; l’Ufficio di Staff nei servizi sociali pagato dall’INPS che ora vorrebbe indietro i soldi perchè l’Ufficio di Staff ha altre regole e quello, casomai, avrebbe potuto essere l’Ufficio di Piano. Due norme differenti che per il sindaco non fanno differenza. E per ultima, ma non l’ultima, la questione ormai nota della moglie.

LADRI DI FUTURO

La scuola non è solo una scatola di cemento dove depositare un figlio: la scuola è anche apprendimento e quindi laboratori, lavagne arredi e fare interagire i ragazzi non solo con le insegnanti ma anche tra loro e come si fa in un’aula dove non ci si può muovere, dove non si fanno intervalli, dove i bambini cominciano a capire cosa è legalità e cosa non lo è, in questo aiutati dalle Istituzioni – già – le istituzioni, quelle locali e quelle territoriali, compresa un’Azienda Sanitaria Ospedaliera che non da seguito nemmeno alle PEC che però per i cittadini hanno lo stesso valore legale di una Raccomandata A/R.

Ecco, rispetto a questo scorcio di scuola, questa parziale restituzione, cosa è cambiato signor sindaco? E lei è sicuro di avere risolto il problema dei bambini o ha risolto, in parte, i suoi problemi di bilancio, tentando di far ricadere sui bambini questa ennesima vergognosa trovata? E lei si rende conto di avere scippato a questi bambini, con la complicità della scuola, un periodo che nemmeno pagando insegnanti (in aggiunta all’aumento dell’83% delle sue tasse) riusciranno amai a recuperare? E che differenza c’è tra chi ha rubato nella scuola di Cannitello e chi ha rubato ai bambini ed alle loro famiglie la serenità di un periodo importante della loro esistenza?

Glielo diciamo noi: la differenza sta nel fatto che i beni materiali potranno essere recuperati o acquistati nuovamente, mentre ai ragazzi nessuno potrà restituire il futuro che gli avete sottratto!

GLI UOMINI DELLE ISTITUZIONI

Noi non prendiamo lezioni da personaggi ambigui né di civiltà né di democrazia.Lei, signor sindaco, non è “uomo delle istituzioni” e non lo è per svariati motivi ma, tra tutte, perchè gli “Uomini delle Istituzioni” conoscono perfettamente il giuramento che prestano per assumere quell’incarico. Non assumono l’incarico con l’unico scopo di violarla quella legge che hanno giurato di servire e difendere.

Quale legge lei ha difeso? Quella di avere approfittato delle “Istituzioni” per favorire sua moglie?

Gli uomini e le donne che rappresentano le Istituzioni non si precostituiscono alibi, tentando di addebitare ad altri i loro errori e se sbagliano, come spesso accade agli uomini, sanno di averlo fatto in buona fede, si scusano, si assumono le responsabilità. Ecco, essere uomini delle Istituzioni significa questo: assumersi le proprie responsabilità di fronte alla collettività!

29/02/2016

di antonio morabito