Stessa solidarietà la esprimeremo, ma aspetteremo di averne certezza (sebbene le indicazioni sono abbastanza chiare), nell’imminentissimo consiglio comunale che verrà celebrato domani, anche nei confronti dei consiglieri comunali di minoranza – tutti meno quel discolo di Morgante, ovviamente – i quali, eredi della sinistra che che fu di Bordiga, Gramsci, Togliatti fino a Berlinguer, uniti con i nipotini di Don Sturzo e De Gasperi, fino a Moro, hanno preso lezioni per oltre un ventennio (già!) da un Berlusconismo (non Berlusconi) che ha consegnato l’Italia e la sua provincia al peggiore affarismo.
Siamo con loro, dalla parte, cioè, di chi ha inteso esercitare – perchè lo hanno fatto – i pubblici poteri come farebbe il “buon padre di famiglia”. Non quello indicato nei testi giuridici, nel codice civile, ma proprio come se fosse la loro “famiglia”, badando prima a figli, mogli, nipoti e parenti vari.
IL MIO COMUNE E’ DIFFERENTE
Nel vicino comune del “modello peggio”, o in quel che rimane, si è crocefisso un sindaco, Falcomatà, che – secondo l’accusa – avrebbe affidato ad un parente (?) un gioiello di famiglia per riaprirlo alla città, con una opposizione che si è stracciata le vesti, senza portare a casa un risultato e senza riuscire a dimostrare niente di apprezzabile, ma tuttavia cercando di fare il mestiere che le compete.
Nel Comune differente, invece, si da incarico ad un “professionista”, cioè al dott. Vincenzo Cuzzola, con una domanda giunta in “zona cesarini”, per diventare l’Organismo Indipendente di Valutazione monocratico, cioè l’organo che “ha un ruolo fondamentale nel processo di misurazione e valutazione delle strutture e dei dirigenti e nell’adempimento degli obblighi di integrità e trasparenza posti alle amministrazioni”.
Poco importa se – a norma di legge – questo ininfluente dettaglio comporterà l’incompatibilità del soggetto e questo senza suscitare alcun rigurgito di etica visto che, oltretutto, la stessa dirigente conosce bene colui che la deve valutare, insieme agli altri, avendo scritto con lui un’opera editoriale ed essendo certa della linearità della sua stessa condotta, dal momento che il sindaco, il quale dovrebbe vigilare sulla “integrità” della nomina, ha lasciato correre.
Il tutto mentre la minoranza dimostra di non fare il proprio mestiere e facendo emergere qualcosa di più grave, che meriterebbe ben altre sanzioni. Come è probabile che accada!
GALEOTTO FU IL “SISTEMA”
Anzi no, perchè c’è un altro particolare: il 16 febbraio il Liquidatore della SATI, comunicava la cessazione delle attività, mentre il 25 febbraio successivo (appena 9 giorni dopo), il Comune riceve la mail certificata da parte della “Interdata Center sas” (all’epoca così si chiamava), il cui Amministratore era sempre lo stesso Cuzzola Vincenzo, con una offerta “ritenuta interessante” per circa 30.000 euro. Ma all’epoca il dott. Cuzzola non era ancora stato nominato O.I.V. (La Valle lo nominerà il 23 marzo 2015, sebbene la sua domanda fosse stata già valutata).
Il 30 aprile, tuttavia, la “Interdata Center sas” non esisterà più, perchè per atto notarile stipulato in Palmi, si trasformerà da società di persone (sas) in società di capitale (srl). E lo stesso atto verrà registrato il 25 maggio successivo. Giusto in tempo, perchè il 4 giugno, a tre giorni dalla proclamazione del neo sindaco, scatterà l’atto con il quale l’Ente affiderà, alla società dello stesso Cuzzola, che rimane Amministratore Unico, l’affidamento diretto del servizio di “segnalazioni qualificate”.
A RISCHIO ANCHE L’AGENZIA DELLE ENTRATE
Invece la risposta – fornita solo a fine settembre – continua a parlare di “Interdata Center sas”, cioè di una società defunta, finita, chiusa. E questo già lascia intendere il tentativo di eludere eventuali attenzioni che si sarebbero, gioco forza, incentrate su quel tipo di attività che vede anche una attenzione particolare sul personale dell’Agenzia delle Entrate, che potrebbe anche avere legami con personaggi inseriti nell’amministrazione comunale e suoi derivati.
Anche l’interrogazione rimane sepolta, per via di un capogruppo che preferisce soprassedere per evitare di irrigidire una situazione già troppo tesa. Si, insomma, lasciamoli fare! Ma così, putroppo anche per lei, non è stato.
DAL GESTO D’AMORE A QUELLO UMANITARIO
Rimane la reazione indignata, non ai reati che emergono da quello che appare come un intreccio perverso di interessi, ma alla contestazione circa la duplice (a questo punto) assunzione della consorte del sindaco, Antonio Messina, da parte di vergognosi individui che nel passato – anche recente – hanno ricoperto e stanno ricoprendo ruoli importanti nella bassissima politica villese.
Dice il poeta che “ciascun dal proprio cuor l’altrui misura”, che tradotto significa come, evidentemente, nel ricoprire incarichi politici o pubblici, egli (o loro) abbiano utilizzato gli stessi metodi per fermare i quali il Parlamento ha dovuto mettere mano ad una legge.
E non è ancora finita, perchè più le pressioni si faranno alte, più si alzerà il tiro, più verrà fuori il verminaio che ha fatto cadere così in basso una istituzione politica per cui altri, in altri tempi, hanno sacrificato la loro vita…per poi vedere a che punto i loro nipotini l’hanno ridotta.
21/15/2015
di antonio morabito