Villa: Buio fitto sull’uso dei fondi ecopass. Ma non è una novità!

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E’ buio fitto, almeno a quanto dicono i tre consiglieri del Partito Democratico, sull’uso singolare, sulle discrepanze, sui meccanismi che fanno da sfondo ad una risorsa inaspettata, quelli dei fondi ecopass che erano stati vincolati, dapprima con una delibera di consiglio comunale e, poi, con una delibera di Giunta.

I tre consiglieri, Idone, Freno e Bellantone, dichiarano che le somme derivanti dai proventi ecopass sono utilizzati per fini diversi da quelli indicati nella delibera n. 17/2010 del Consiglio Comunale (e aggiungiamo noi sulla delibera 156/2011 della Giunta) che li voleva destinati “alla realizzazione degli obiettivi di migliorare complessivamente, e manutenere, l’intero sistema della mobilità urbélna e di tutte le infrastrutture di collegamento verso gli approdi, di creare ampie aree di parcheggio con annessi servizi di trasporto pubblico anche per i pendolari, di alleviare i disagi subiti dai cittadini intervenendo per la salvaguardia dell’ambiente, del preminente diritto alla salute, per l’adozione del Piano Urbano del Traffico ed i relativi piani di dettaglio e per la realizzazione delle infrastrutture tecnologiche necessarie alla gestione del servizio di esazione “Ecopass”.

AI TRE CONSIGLIERI VA RIVOLTO UN PLAUSO

Peccano di informazioni, i tre consiglieri ma centrano il problema. Forse andava messo meglio a fuoco, esibita la documentazione (magari ricevendola dai loro predecessori), ma iniziare in parte (sulla pattuglia dell’intera minoranza pesa l’assenso su una consulta a base antidemocratica) col piede giusto vuol dire avere capito il disagio provocato alla città da una gestione dissennata delle finanze pubbliche.

L’importante è non demordere, evitando quegli intrecci che hanno provocato il cortocircuito generato nel precedente consiglio comunale, quando la minoranza del PD, col suo comportamento ha, di fatto, sostenuto l’iniziativa della maggioranza di generare a catena una serie di provvedimenti temerari, a carico del Movimento “Benvenuti al Sud”, che non aveva solo censurato il comportamento della maggioranza ma, forte di una raccolta documentale, ne aveva indicato i dettagli. Dettagli che adesso si sono ulteriormente arricchiti di particolari.

Sicchè alla querela presentata dall’amministratore unico della società “BMService”, dopo l’articolo “Ecopass, chi ha fruito dei fondi” (che troverete cliccando sul link), è stato finalmente possibile depositare tutta una serie di atti e dimostrare non solo che si trattasse di accuse cosiddette “temerarie” ma aprire la strada ad ulteriori accertamenti da parte della magistratura.

I SOLDI NON SONO TUTTI UGUALI

eniContestano, i tre, il “piano di rientro Eni”, pari a 567.000 euro, nel bilancio di previsione (appena approvato ma ancora non pubblicato), evidentemente riferito a spese per consumo energetico e che il sindaco Messina pretenderebbe di far rientrare tra le spese compatibili con le somme vincolate dell’ecopass (art. 195 D.Lgs.267/2000).

Ribatte, Antonio Messina, che la pubblica illuminazione stradale rientri tra le somme utilizzabili con l’Ecopass. Ma, ammesso che così fosse (e non lo è assolutamente), questo varrebbe per le spese correnti non per un piano di rientro, cioè debiti pregressi che l’amministrazione non ha onorato in passato.

Non lo è, invece, anche per una ragione più semplice: quelle somme vanno spese con la finalità di di migliorare le condizioni ambientali e la qualità della vita dei  cittadini sotto il profilo della mobilità e dell’ambiente.

UN CAMMELLO DALLA CRUNA DI UN AGO

sindaco e presidente del consiglio
sindaco e presidente del consiglio

La continuità di Messina rispetto al suo predecessore è stata segnata dai primissimi atti di questa amministrazione, che a breve verranno resi noti. E noi che abbiamo studiato tanto, conoscevamo bene il tentativo di occultare l’uso disinvolto del denaro pubblico, recuperato poi con la tassazione ai cittadini.

Sicchè, il primo dubbio venne allorchè, nel richiedere (con inusuale sacrificio) il report delle spese sostenute con i proventi ecopass, ci venne offerto un documento che è, insieme, un concentrato confuso di nomi di ditte che mai avebbero dovuto entrare a far parte della “lista della spesa” da liquidare con l’ecopass: B.M.Service innanzitutto, ma anche Imprese Edili, Maxisconto, Legnami, CADI, Disifenstazioni, AVR, Imprese di ristorazione ecc ecc, come da parziale allegato elenco. (report parziale ecopass scarica).

Adesso, con Messina (prima Vice Sindaco con delega al bilancio) si replica, sul solco già segnato di un indirizzo ben preciso che gli elettori hanno premiato perchè la bugia è più comoda della verità, magari nella speranza vana di poter entrare in quella lista lunghissima di beneficiari. Nell’attesa, speraiamo solo che l’azione della minoranza non naufraghi, ancora una volta, nell’ipocrisia.

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