Variante di Cannitello: clamorosi retroscena sulle minacciate dimissioni del sindaco


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Il Ministro del mostro di Cannitello
Il Ministro del mostro di Cannitello

Ebbene si, è avvilente! E’ avvilente che per racimolare quattro voti per l’ex Governatore della Calabria, Scopelliti, una mezza pletora di personaggi appena arruolati nel Nuovo Centro Destra, con in testa il sindaco, Rocco La Valle, siano disposti, sulla questione “Variante di Cannitello”, a una figura barbina e clamorosa, perchè smentiti dai fatti.

il mostro di Cannitello
il mostro di Cannitello

L’opera denominata “Variante ferroviaria di Cannitello”, com’è noto, fu ritenuta completata il 21 maggio 2012, con la struttura cementificata lasciata nuda è cruda (e desolata) a sanguinare su uno dei panorami più belli al mondo.

All’allarme lanciato da “Benvenuti al Sud”, ad agosto del 2012, risposero il Vice Sindaco, Antonio MESSINA, affermando che Eurolink “fosse solo andata in ferie” e, a stretto giro di posta, anche il sindaco, Rocco La Valle, questi rassicurando che sarebbe stata realizzata la mascheratura o, meglio ancora, il parco disegnato dall’architetto Libeskind, funzionale al Ponte sullo Stretto.

Variante Ferroviaria - l'ecomostro visto dall'alto
Variante Ferroviaria – l’ecomostro visto dall’alto

Peccato che il 4 ottobre dello stesso 2012, cioè soli due mesi più tardi, il Sindaco La Valle dava “pubblicità notizia” che la “Variante Ferroviaria di Cannitello” era stata completata, di fatto concedendo il “nulla osta” alla rimozione totale del cantiere.

Ancora più straordinario è che in questo clamoroso correre alla smentita, per tranquillizzare il “popolo bue”, La Valle &Co fossero talmente distratti da non essersi accorti che 10 (dicansi dieci) mesi prima, cioè il 20 gennaio del 2012, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica aveva definanziato la Società del Ponte, sottraendogli 1.287,324 milioni di euro (vale a dire tutta la provvista finanziaria), tanto che per ultimare lo scatolato cementizio la Stretto di Messina Spa era costretta ad accendere un mutuo di 12 milioni e 204 mila euro da pagarsi in 11 anni.

Ciucci, Fiammenghi e La Valle
Ciucci, Fiammenghi e La Valle

Tutto questo mentre La Valle, Messina e tutta la maggioranza dormivano o erano in altre faccende affaccendati?

C’è da pensare che per 4 lunghi anni questa città abbia vissuto senza una rappresentanza istituzionale, oppure che, sindaco in testa e 14 Consiglieri Comunali al seguito non abbiano mai letto nemmeno un documento.

Nel bocciare la prima ipotesi progettuale (in delibera CIPE definita “B”), il Comitato approvava il progetto definito “B1”, contenente le prescrizioni introdotte dal Ministero delle infrastrutture e, tra le altre, l’obbligo di: 

Prevedere il completo ricoprimento della galleria artificiale in maniera da ottenere un completo mascheramento, estendendo ad un ambito più vasto di alcuni chilometri, ove possibile, la riconformazione e ricontestualizzazione morfologica. Tale progetto dovrà essere presentato alle Soprintendenze territorialmente competenti e alla Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici prima di essere reso esecutivo.
 

  • Per quale ragione, quindi, La Valle concedeva il “nulla osta” alla rimozione del cantiere di un’opera non ancora ultimata?
  • E per quale ragione rimaneva in silenzio due anni?
  • Per quale ragione oscura e impenetrabile il Nuovo Centro Destra, La Valle in testa, si è risvegliato alla vigilia della campagna elettorale di Scopelliti?
benemerenze
benemerenze

Non sfuggirà, agli attenti lettori, che lo scorso anno, in occasione delle elezioni politiche, questa stessa maggioranza, questo stesso sindaco, tentarono il “colpaccio” delle “CIVICHE BENEMERENZEproprio in campagna elettorale e dovendo poi rinunciare sotto i colpi di una normativa che qualcuno ebbe il buon gusto di ricordargli.

Ecco, anche il buon gusto è una cosa che sembra mancare a questa maggioranza ormai in balia di Scopelliti, perché una cosa non può sfuggire:la Regione Calabria, quella guidata fino a ieri da Scopelliti, era anche proprietaria di quote azionarie della “Stretto di Messina spa”, cioè di quella Società che avrebbe dovuto garantire l’esatto adempimento contrattuale da parte di Eurolink, con la mascheratura della “Variante” e con la “riconformazione e ricontestualizzazione morfologica” di un’area estesa per un paio di chilometri (leggasi lungomare).

In alternativa, se proprio avesse voluto informarsi, La Valle avrebbe potuto chiedere in famiglia, dal momento che presso il Consiglio di Amministrazione della “Stretto di Messina spa” sedeva il proprio cognato, nominato proprio dalla Regione Calabria.

Ma scusate: di cosa stiamo parlando?

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