TROPPE E PESANTI OMBRE SULL’AMMINISTRAZIONE SICLARI

Non bastava una surreale ricostruzione sui “fondi ecopass”, fatta dentro e fuori il Consiglio Comunale da Morgante e Siclari, puntualmente smentiti dagli atti e dai protagonisti di quella stagione e, tantomeno, le sofferenze cui è costantemente sottoposto il bilancio comunale, ora che i proventi dell’ecopass messinese sono stati cancellati da TAR e Consiglio di Stato. Altre e più complicate questioni gravano sulle vicende amministrative e aprono a scenari preoccupanti.

Il trasferimento della Polstrada che ha sottratto un presidio di Polizia alla città, proprio quando era più necessario, si inserisce in un quadro allarmante perché la decisione del Ministero dell’Interno potrebbe essere stata indotta da comportamenti amministrativi. E in questo senso le coincidenze sarebbero davvero troppe ed anomale tanto da far pensare che ben altro ci sia dietro perdita, per ben due volte, dei finanziamenti del Decreto Emergenza, unica opera in grado di mitigare l’impatto dei fattori inquinanti.

Troppe coincidenze

La connessione nei tempi: il finanziamento ottenuto dall’associazione presieduta dalla Vice Sindaca Facente Funzioni da parte di Fondazioni riconducibili alle Compagnie di attraversamento, la sua ostinazione a negare ogni possibile iniziativa del Consiglio Comunale sulla “Questione Polstrada”; la fretta nel chiudere un “contenzioso” che durava da anni sul Molo di Sottoflutto; la mancata realizzazione del parcheggio di via Mazzini; la declassificazione del tratto autostradale che dallo svincolo di “Castelluccio” porta sino in città, sebbene da tempo sulla questione fosse aperto un contenzioso extragiudiziale con l’ANAS che, pur riconoscendo l’evidenza degli atti, non ha portato a nessun provvedimento. Tutte azioni che vanno nella direzione di scenari molto ambigui.

Peraltro, il provvedimento ministeriale che ha trasformato la denominazione dell’arteria in Strada Statale 738, lascia intatte le anomalie di uno svincolo autostradale che, nel ’98, era stato autorizzato dalla Commissione Edilizia Comunale ad una società privata e su un terreno privato. Mentre era ed è di tutta evidenza che gli svincoli autostradali sono di proprietà demaniale e di pertinenza ANAS ed è addirittura vietato, a norma del Codice della Strada, l’apertura di Svincoli privati.

Quello vincolo illegittimo

D’altro canto persino il Decreto Ministeriale nemmeno accenna allo Svincolo su via Zanotti-Bianco che anticipa quello su Viale Italia, mentre la quarta corsia, della ormai ex bretella autostradale, dimostra che lo Svincolo avrebbe dovuto essere realizzato su via Pozzicelli dove, in effetti, è stata realizzata la sola corsia di decellerazione.

A tutto questo si aggiunga che il Commissario Straordinario per l’Emergenza Ambientale ha addirittura speso risorse pubbliche per “riqualificare” uno Svincolo illegittimamente realizzato e che sembrerebbe non esistere nelle carte ministeriali.

Allora se è vero che negli ultimi 30 anni la città ha subito un “deficit” informativo, è il caso che oggi le Autorità indaghino per verificare fino a che punto, l’Ente locale, abbia garantito la propria autarchia e indipendenza dai grossi interessi che ruotano attorno all’attraversamento e se vi sia un nesso diretto con la ulteriore perdita di finanziamento per l’unica un’opera necessaria e strategica per la battaglia contro l’inquinamento che in città dura da oltre 50 anni.

Una questione che rischia anche di trascinare la città nel ridicolo, attesa la presenza di una segnaletica che, in due luoghi diversi, attesta ed informa gli utenti di due accessi e di due terminali autostradali. E questo non può essere solo un errore o una dimenticanza!

2/05/2019

Italia dei Valori
antonio morabito
Resp.le Cittadino

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