TERREMOTO IN EMILIA: QUEI CAPANNONI FRIABILI SONO ANCHE NOSTRI

Sconcerto e rabbia per il Terremoto in Emilia. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, invoca politiche di prevenzione in una penisola che si scopre, per intero, ballerina. Ballerina come lo sono le Istituzioni, le quali hanno sempre bisogno di una tragedia per riscoprire il gusto delle regole, del rispetto delle leggi.

Gli ha fatto eco Marco Di Prisco, docente di Strutture Prefabbricate al Politecnico di Milano e direttore del Dipartimento di Ingnegneria Strutturale, denunciando, sul fronte dell’antisismicità degli edifici, un vuoto normativo che solo dopo il terremoto de L’Aquila sembra essere stato colmato, con una normativa estremamente restrittiva.

La cosa non ci riguarda! Anzi no, la cosa ci riguarda ed anche molto da vicino, non solo perché viviamo in terra sismica; non soltanto perchè abbiamo un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico ma ancora di più ci riguarda per le polemiche cui stiamo assistendo in questi mesi, sull’ormai famigerata variante urbanistica, con la quale si vorrebbe consentire la realizzazione di un complesso turistico sulle colline villesi.

E’ un argomento trito e ritrito? Tutt’altro! in questi mesi è stato detto tutto e il contrario di tutto ma nessuno ha mai tirato fuori le carte, per dimostrare i rischi che corre il territorio, anche per la sua natura orografica, certamente diversa da quella della pianura romagnola, con colline ed alture che sovrastano, e minacciano, i centri costieri.

Ecco questo è un buon argomento per un primo approfondimento che inizieremo nei prossimi giorni, “carte alla mano”, per dimostrare come il Consiglio Comunale non potesse autorizzare un simile intervento nel 2012, sulla base di norme tecniche risalenti al 1988 (solo per fare un esempio), sostituite nel 2008 e definitivamente abrogate il 1° luglio del 2009, dopo il terremoto de L’Aquila.

E questo è solo un aspetto di una verità che verrà snocciolata, carte (e leggi) alla mano, per occultare la quale il Sindaco La Valle si è trincerato in un silenzio illegittimo prima ancora che irrituale per chi rappresenta le istituzioni.

Poco importa se La Valle non passerà alla storia per essere stato tra i pochi a non essere riuscito meritarsi l’appellativo di “uomo delle istituzioni” che in genere viene attribuito a chi ha ricoperto incarichi istituzionali, ciò che importa è trasferire alle moltitudini confuse la consapevolezza che questa battaglia serve a presidiare e salvare la nostra comunità!

rimanete in ascolto e nei prossimi giorni visitate le pagine dedicate agli approfondimenti

30 Maggio 2012

 

 

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