Era inevitabile, ed egli lo sa bene, che pur essendo candidabile ed eleggibile, non avrebbe potuto compiere alcun atto, tra quelli attribuiti al sindaco dalla legge. E di questo ne ha dato contezza, lui per primo, durante la campagna elettorale.
Allora non si comprende questa reazione sconsiderata, dal momento che il 33,16 % (che ricordiamo essere una minoranza) degli elettori, ha comunque deciso di votarlo, assumendosi le conseguenze di un commissariamento del Sindaco e della Giunta e salvaguardando il Consiglio Comunale legittimamente eletto.
Su quanto durerà il Commissariamento non spetta allo stesso Siclari stabilirlo, poiché la prescrizione del reato (che pure ha commesso evidentemente), dovrà essere rilevata da un altro giudice quando verrà fissato il giudizio d’appello.
D’altro canto, il rischio è che non si comprendano le ragioni di tanta acredine, dal momento che una gestione commissariale, accompagnata dalle indicazioni di un Consiglio Comunale che la città ha voluto, non potrebbe portare danni peggiori alla Città.
Nel frattempo, sarebbe opportuno ch’egli si astenesse da qualsiasi commento o giudizio su Senatori della Repubblica, come il senatore Molinari ed altri, che hanno fatto il loro mestiere, presentando in tempo reale una interrogazione che tutela una Legge dello Stato. E lo hanno fatto anche nell’interesse di un Ente Pubblico, per evitare che venga esposto a future azioni giudiziarie a causa di una interpretazione “superficiale e maccheronica”.
Si abitui, il neo “sindaco sospeso”, ad atti che piuttosto che blaterare di legalità, la perseguono effettivamente. Perché già lunedì prossimo verrà notificato al Comune un atto di diffida, diretto al nominato Vice Sindaco, perché si astenga dal compiere qualsiasi atto che non sarebbe né nullo, né annullabile ma semplicemente “inesistente”.
Il tutto in attesa di predisporre la vertenza giurisdizionale affinchè vengano “cassati” tutti gli atti firmati dal neo “sindaco sospeso”, che come nuovamente accertato dalla prefettura, ha rilevato la «sussistenza della causa di sospensione» che, ricordiamo, opera di diritto dalla lettura del dispositivo della sentenza.
Su tutte le altre questioni, come quella sui ritardi accumulati dall’adunanza dei presidenti di seggio, ci sarà tempo prima che i Ministri interrogati diano adeguate e congrue motivazioni.
Villa San Giovanni, 17/06/2017
p. Il Portavoce
antonio morabito