La questione è quella sorta nei giorni scorsi, con il Consigliere Morgante cui veniva impedito il sopralluogo negli istituti scolastici di proprietà Comunale che – dice – occorre «dare il senso della serietà di un ragionamento politico che mira ad elevare il livello del dibattito» e che, questa mattina «è stato inoltrato l’esposto-denuncia con il quale, nel contrastare punto su punto l’atteggiamento della Direzione Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”» che ha inopinatamente – afferma Morgante – «negato la possibilità, ad un consigliere comunale, di accedere nelle strutture di proprietà comunale» avrebbe indotto in errore persino il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza che, «irritualmente ed ingiustificatamente» ha reiterato il diniego definendolo «un fatto privato».
A Morgante – che aveva avanzato formale richiesta – è stato impedito di effettuare il sopralluogo annunciato a seguito di precise lamentele da parte di molti genitori «da una direzione scolastica che avrebbe dovuto essere in prima fila a pretendere ambienti scolastici sicuri ed accoglienti e che, invece, con un atteggiamento strumentale e fazioso ha inteso negare un diritto, che in tutto il mondo occidentale (e non solo) rappresenta l’essenza della democrazia e l’emblema delle battaglie condotte per ottenerla».
Otto pagine fitte di esposto, che narrano i fatti ma soprattutto le ragioni giuridiche che smentiscono la decisione assunta, riconoscendo il ruolo dei consiglieri comunali a garanzia «del ruolo che deriva da un mandato popolare e la necessità di garantire livelli di democrazia e partecipazione che non possono essere scalfiti da un dibattito politico che ormai è a livello di rigattieri.
Secondo Morgante, e forse non solo lui, adesso «è giunto il momento di capire se e fino a che punto il basso livello dell’offerta formativa sia più causa o effetto dell’inadeguatezza di chi ha compiti di responsabilità».
Villa San Giovanni, 21/02/2015
Gruppo Misto
Consigliere Comunale
Massimo MORGANTE