Invece dobbiamo ricrederci, perché ad accorgersene sono stati, primi tra tutti, i commercianti, non perché abbiano particolari doti e capacità ma perché, in una città frantumata, è difficile che un singolo cittadino possa assumersi l’onere assunto dai commercianti, perché è costretto a scontrarsi con il “muro di gomma” di chi pensa di poter “strozzare” il dissenso per poter dire che tutto va bene.
Non c’è nulla di straordinario nella richiesta fatta dai commercianti, così come nulla di straordinario c’è nella richiesta delle famiglie ove si registra la presenza di bambini, ovvero di anziani in condizioni di disagio, oppure dove esistono animali domestici o nei condomini. Sono tutte esigenze, queste, che un buon progetto di “raccolta differenziata” avrebbe dovuto tenere in considerazione.
La stessa mancata attivazione del “Centro di Raccolta” o “l’isola ecologica”, pur prevista nel capitolato e, a distanza di 3 anni non ancora individuata e attivata, dimostra solo che si sta procedendo, nonostante i ritardi, senza alcuna convinzione, lasciando ai cittadini il compito di sopperire e provvedere alle gravi lacune imposte dalla necessità di far partire un servizio, per evitare di pagare ulteriormente dazio alla Regione Calabria.
Il tutto mentre il debito, spalmato in 30 anni, continua a crescere di ulteriori 1,4 mln di euro che, aggiunti ai precedenti 3 mln, contribuisce all’indebitamento dell’amministrazione che continua, falsamente, ad affermare la bontà delle operazioni, che sempre di più appaiono somigliare ad un “modello reggio” che le motivazioni della sentenza hanno reso imbarazzanti oltre che inesorabili. E intanto continuiamo ad attendere che il sindaco riferisca sull’inchiesta “Morsa sugli appalti”.
Villa San Giovanni, 25/10/2014
Il Portavoce
Rocco CARIDI