POLITICA&AFFARI: CORRIERE DELLA CALABRIA SVELA FATTI, NOMI E CIRCOSTANZE INEDITE CHE POTREBBERO AVERE RADICI FUORI DALLA CALABRIA

L'articolo del Corriere della Calabria
L’articolo del Corriere della Calabria

Un grumo di interessi e di spericolate operazioni politico-affaristico-speculative mascherate da provvedimenti amministrativi, peraltro reiteratamente dichiarati illegittimi dalla magistratura, emergono con estrema chiarezza dall’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero del periodico “Corriere della Calabria” e riferite alle varianti urbanistiche con troppa semplicità approvate dalla maggioranza consiliare del Comune di Villa San Giovanni.

Uno spietato resoconto di una vicenda che rischia di coinvolgere l’intera Calabria che potrebbe vedersi ridurre drasticamente i trasferimenti dei finanziamenti europei, proprio a causa delle infelici iniziative adottate dal Comune guidato dal sindaco Rocco La Valle.

Un racconto che mentre apre ampi squarci di verità sino ad ora inconfessate, getta ombre cupe sul ruolo di alcune istituzioni e sull’intreccio di interessi, coperture, distrazioni e incomprensibili comportamenti. (clicca per scaricare l’articolo completo)

Un’inchiesta giornalistica che va letta tutta d’un fiato e che appare illuminante di una vicenda politica che offre importanti spunti di riflessione sulle troppe ambiguità che dalla caduta di “Melito” in avanti hanno contrassegnato le vicende politiche.

l'Assessore all'urbanistica Lorenzo Micari
l’Assessore all’urbanistica Lorenzo Micari

Dalle spericolate manovre di appartenenza politica della famiglia Siclari, a quelle di La Valle, originariamente oppositore della concessione di quelle varianti urbanistiche, al punto di avere concorso in modo determinante allo scioglimento del Consiglio Comunale, per poi diventare, in assenza di argomentazioni plausibili, un irriducibile promotore.

La variante urbanistica, infatti, dopo avere condizionato per anni i lavori del consiglio comunale, veniva liquidata in poche ore e senza alcuna garanzia per la Comunità: nessuna garanzia sulla realizzazione del piano occupazionale, nessun termine per la realizzazione dell’opera. Tutti elementi che avrebbero potuto, ragionevolmente, essere patrimonio di amministratori favorevoli, come disse qualcuno, ad evitare la “desertificazione del territorio”, pur garantendo la città.

Un paio d’ore a fronte ad una ferita che ancora grida vendetta dopo le pesanti motivazioni con cui, il 7 giugno scorso, il Tar reggino ha censurato l’operato di La Valle&Co, favorito dall’incomprensibile gesto del PD di abbandonare l’aula.

Nel mezzo vicende che assumono aspetti scabrosi: una cava autorizzata (li dove avrebbe dovuto sorgere

Ambetre appassionatamente
Sindaco, Assessore al Turismo e Capogruppo PDL

il villaggio turistico) due mesi prima dell’apertura dei cantieri per la variante ferroviaria di Cannitello ad opera di Eurolink (il contraente generale del Ponte) che proprio in quella cava deciderà di acquistare la terra necessaria. Ed un’occupazione temporanea di un terreno, riconducibile alla stessa famiglia proprietaria della Eco srl, acquistato qualche tempo prima ad un’asta giudiziaria e che servirà come deposito per il cantiere.

In mezzo tanti soldi e troppe coincidenze, troppi sincronismi, troppi silenzi per non indurre a pensare che dietro tutte queste circostanze ci siano “menti raffinatissime” che hanno pianificato, costruito, magari fuori dalla Calabria, l’intera vicenda. Sulla quale non è assolutamente detto sia stata scritta la parola “fine”!

sullo stesso argomento:
– gravi amnesie sul parco dei falchi
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