PER MOLTI MA NON PER TUTTI – Sulla spiaggia del popolo dei gazebo modello “Gheddafi”

Si chiama ordinanza balneare, si scrive fate come vi pare. Non tutti, solo alcuni.
Un po’ come la pubblicita’ di un tempo: per molti ma non per tutti! E le analogie con quello spumante pubblicizzato sono tante: prima di tutto le bollicine. Si, perche’ ormai e’ chiaro che quelli di cui parliamo non sono un prodotto ma solo le bollicine, come ha ricordato “Titti” Parenti qualche giorno fa, definendo Berlusconi non un venditore di Coca Cola ma di bollicine.
La seconda analogia e’ il metodo: per lo spumante usavano lo “chardonnay”, per le ordinanze balneari da noi si usa il metodo “il compare di tuo compare e’ mio compare”, rubato dalle telecamere di “annozero” al mai dimenticato e mai rimpianto Mimmo Crea, gia’ Consigliere Regionale ed elemento cardine dell’inchiesta “Onorata Sanita’”.
Certo, sono due culture diverse, due modi diversi di organizzazione delle performace: la prima, quello dello chardonnay, e’ orientata al prodotto; la seconda e’, invece, orientata alla persona. Ma il dato e’ comune: entrambi usano un metodo.
L’ordinanza balneare, come molti sanno, viene emanata ogni anno dal sindaco per regolamentare l’utilizzo del demanio marittimo durante la stagione estiva ma puntualmente non regolamenta un bel niente.
A parte questa caratteristica, della sua inutilita’, per il resto e’ una tipica ordinanza sindacale, che si conclude con l’altrettanta  tipica formula che la stessa ordinanza e’ diretta a “chiunque spetti di osservarla e di farla osservare”. Gia’, a chi spetta di osservarla, l’ordinanza non lo dice e invece dovrebbe, con nomi e cognomi. O, se venisse piu’ agevole, con i nomi ed i cognomi di quanti sono esentati dall’osservarla, quella ordinanza.
Questo fuor da ogni polemica, perche’ elencare gli esentati, diciamo gli eletti, coloro ai quali tutto e’ concesso, permesso, tollerato e perdonato, darebbe un segnale forte ai cosiddetti “figli di un Dio minore”, ufficializzando loro che si, la legge e’ uguale per tutti, ma per alcuni e’ piu’ uguale che per altri.
D’altro canto eravamo stati tutti avvertiti: noi abbiamo vinto e noi gestiamo. Celebre frase che gli storici attribuiscono al capogruppo del PDL e magistralmente interpretata dal Sindaco, Rocco LA VALLE, “eroe per caso” di una stagione in conflitto con le piu’ elementari forme sostanziali di uguaglianza e di trasparenza.
Sicche’ in barba alle ordinanze del sindaco, saremo costretti a subire le angherie ed i soprusi degli “eletti” ma anche dei “non eletti” che, con i loro gazebo modello “Gheddafi”, continueranno a presidiare l’arenile giorno e notte, mentre il “popolo bue” sta a guardare.
Narrano, gli antichi, che alcuni gendarmi volenterosi, essendo l’ordinanza del sindaco diretta anche a loro – cui spetta di farla osservare quella ordinanza – si siano dovuti arrendere ad esercitare un semplice ruolo di comparsa, limitandosi a censire il numero di abusive installazioni lungo l’arenile. Crediamo a soli fini statistici.
La domanda allora e’ un’altra: che senso ha emanare un’ordinanza che non si vuole o che non si puo’ far rispettare?
Una buona notizia, invece, arriva dal fronte degli animalisti che pare vogliano candidare la citta’ al premio oscar per essere stato tra i primi centri costieri ad aver garantito l’accesso – ma per quest’anno solo nelle spiagge libere – a qualsiasi tipo di animale, soprattutto roditori.
Buone vacanze a tutti!