A parte che a 4 mesi dal rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco, una compagine seria dovrebbe solo pensare di completare il programma amministrativo presentato agli elettori, torna a stupire un provvedimento che, oltre ad essere avulso dallo stesso programma, punta dritto a punire, ancora di più, residenti e pendolari.
Un modo semplice di raschiare il fondo di famiglie ed imprese, già affogate in una morsa fiscale che ci si ostina ad addebitare al “Governo Renzi” ma che, in realtà, è solo di livello locale: IMU, TASI, TARI, IRPEF, ADDIZIONALI VARIE e chi più ne ha più ne metta, sono solo il frutto di una gestione delle tasse comunali, provinciali e regionali dissennata, a fronte di servizi inesistenti e di un sistema economico-produttivo che si è dissolto.
ARGOMENTO A PIACERE
Cosicché non resta che raschiare il fondo, con l’unica altra forma possibile per raggiungere i due obiettivi veri che questa amministrazione si è data: privatizzare quanto più possibile, garantendosi un rientro economico per finanziare la spesa e fare clientela: è successo con i rifiuti, con la privatizzazione dell’acqua e succederà ancora con la sosta a pagamento, con assunzioni che sfuggono al controllo pubblico e determinano clientele e voto di scambio.
Questo è il meccanismo della politica che per 20 anni ha governato l’Italia, Reggio Calabria e si accingeva a perpetuare in tutta la Calabria, se una sentenza liberatoria non avesse disarcionato il “principe delle notti bianche”.
IMMAGINIAMO UNA CITTA’ EFFICIENTE
Dal 2003 abbiamo proposto la realizzazione di un parcheggio in via Mazzini, a ridosso dei sistemi di trasporto ed il trasferimento del mercato settimanale. Non area mercatale, quindi, ma solo per evitare che quel parcheggio divenisse ricettacolo di lamiere in disuso, il giovedì avrebbe potuto diventare area mercatale, al centro della città e facendogli svolgere una funzione sociale.
Mentre il progetto ancora langue, la mente galoppa come galoppano le mutazioni sociali, l’amento delle auto in circolazione, le difficoltà dei trasporti pubblici e l’aumento dei costi.
Per effetto dello studio sulla mobilità (anch’esso proposto e realizzato da “Stretto di Messina spa”), la proposta diventava organica e con una tariffa “variabile” per ogni area di sosta.
In cinque anni tutto questo è rimasto un sogno nel cassetto, un freno all’economia, mentre è stata impedita pure la realizzazione dell’area di sosta in località Castelluccio (uscita A3), la più moderna area di sosta del Sud del Paese e l’unica da Roma in giù …eppure le idee continuano a galoppare e non si fermeranno per volontà di alcuno.
Di chi è la colpa se ad oggi non è stato realizzato niente e Villa San Giovanni è sparita dalle linee guida regionali del Piano Regionale Trasporti?