NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO

Nella confusa bagarre tra opposte posizioni politiche che in questi mesi sta riempiendo pagine della cronaca locale villese, il vero rischio è che la gente, che sta vivendo un periodo di difficoltà economiche senza precedenti, rischi davvero di non capire.

Il tema dell’agenda politica dell’Amministrazione Comunale non può essere e, in effetti non è, concedere o meno ad un privato una variante urbanistica. Il tema della discussione si è trasformato dall’obbligo di difendere gli interessi pubblici a quello più ampio e generale, e per questo ancora più grave,di difendere la legalità e la credibilità delle istituzioni.

Su questo il Sindaco, Rocco La Valle, non può più scappare, come ha fatto nell’aula del Consiglio Comunale ed ha l’obbligo morale, prima ancora che istituzionale, di dare quelle risposte che la città si aspetta, diradando tutte le ambiguità che sulla vicenda stanno emergendo, senza continuare a nascondersi dietro improbabili trucchetti da teatrino di periferia.

Questa si chiama “democrazia” ed è un obbligo che appartiene, insieme ai doveri di trasparenza ed imparzialità, a chi ricopre incarichi istituzionali, che deve avere a mente come il rispetto di questi principi sia la via maestra per rendere le Comunità più libere ed i cittadini eguali tra loro.

Dalla verità, inoltre, dipendono anche le azioni dell’Ente e le responsabilità di chi le governa, poiché sarebbe gravissimo difendere un provvedimento che si è omesso di verificare essere viziato. Con le inevitabili conseguenze sul piano politico ed istituzionale.

Invece rimane solo un assordante silenzio, che dura da troppo tempo, di un Sindaco, e di un’Amministrazione, rimasti ostaggio di una scelta incauta che non sono più in grado di spiegare ad una città stanca di essere offesa.

Finito il tempo degli annunci, deve ora cessare anche quello dei silenzi, perché la città sappia qual è effettivamente la verità su questa come su molte altre questioni.

Dopo la fine del “Ponte”, infatti, l’Amministrazione La Valle ha mostrato tutti i suoi limiti e non appare più in grado di offrire alcuna prospettiva alla città, se non qualche opera di mera manutenzione di un tratto della via marina, fruibile commercialmente solo in modo parziale ed insufficiente a colmare la grave crisi occupazionale e le esigenze di sviluppo di cui Villa ha bisogno.

Anche su questi argomenti la città aspetta di conoscere l’idea di La Valle. La pianificazione strategica, la visione di prospettiva, le idee di sviluppo che possano dare un senso alle scelte fatte ma, soprattutto, a motivare le generazioni future.

La città aspetta di sapere cosa significherà, in termini di sviluppo, l’adesione all’Autorità Portuale di Gioia Tauro; è in attesa di conoscere qual è la prospettiva per una città che è un nodo naturale per eccellenza nel sistema dei trasporti per l’Europa e per il mediterraneo. E vuole soprattutto capire se ci sia l’autorevolezza necessaria per imporre un utilizzo produttivo del territorio, specie di quello che verrà dismesso da ANAS o da società come Rete Ferroviaria Italiana che non si comprende bene dove voglia andare a parare con la dismissione di Bolano che, sul tema dei trasporti, rappresenta la soluzione naturale a tutti i problemi occupazionali di un’intera area.

Villa San Giovanni, 19 maggio 2012

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