Non si fa politica con la morale ma nemmeno senza – Dal Pianobar alle mozzarelle i pionieri dell’indecenza

Quelli che al Pianobar

Scrive, Carlo BONINI, in un articolo del 23 settembre dal titolo “Richiedo e ricevo, e la Regione salda. La grande abbuffata a tavola”. Così titolava il quotidiano Repubblica, in un articolo in cui, fatture alla mano, veniva illustrata la cronaca di un sistema scivolato nella degenerazione più volgare, indecente e rozza che abbia mai attraversato la Repubblica. Intesa non come Il quotidiano di Scalfari.

Dell’articolo colpisce il modo sguaiato, volgare con il quale il PDL Laziale (ma è ovvio che anche altri), utilizzavano i soldi pubblici, tranne poi fare appello al senso di responsabilità dei cittadini cui viene applicato il regime fiscale più pesante d’Europa.

D’accordo ma questo cosa c’entra con noi e soprattutto con voi?

Dell’articolo colpisce un passaggio in particolare, perché pare sia stato rilevato un pagamento di circa 1.400,00 €, in un solo giorno, per mozzarelle o comunque latticini vari.

In tempi non sospetti, era il 28 luglio 2012, su questo stesso blog pubblicavamo le gesta dei “Fantastici tre” Amministratori Comunali (LA VALLE, MESSINA e SICLARI) i quali, in missione, dopo essersi trastullati con una serata al pianobar in un inconfondibile atmosfera a lume di candela e musica dal vivo, come recita la stessa pubblicità del locale e, naturalmente, con spese a carico dei contribuenti, durante il viaggio di ritorno, invece di consumare un lauto pranzo, per spirito di sacrificio ed accompagnati dalla sofferenza (come affermava l’indimenticabile Rocco La Valle), avevano deciso di pranzare in quel di Battipaglia, con delle modestissime Mozzarelle di  Bufala. Totale: 32,50 che, stando al costo medio per le mozzarelle di bufala riportate nell’articolo di “Repubblica”, farebbero circa 3, dicansi tre, chilogrammi di mozzarella, pari ad un chilogrammo a testa. Ambetre (direbbero a Zelig) non soffrono di colite!

A parte l’inverosimilità del racconto dei “Fantastici tre”, quello che avevamo detto il 28 luglio era proprio questo. Cioè noi sollecitavamo a pensare a quanto sarebbe ammontato il danno nel caso in cui tutti i pubblici amministratori si fossero comportati come i nostri tre fantastici “eroi per caso”.

Almeno su questo, oggi siamo stati accontentati, perché è ovvio come oramai sia chiaro a tutti che a certe latitudini politiche l’inclinazione sia quella. La mentalità sia quella di chi ritiene che il vincitore delle elezioni diventi anche il proprietario del “pastificio”. Anzi, per essere in tema, del caseificio.

Siamo convinti che non si possa fare politica con la morale ma nemmeno senza. Per questo stupisce, ha stupito e  stupirà la reazione avuta dall’Assessore alle Finanze, Antonio MESSINA, allorché in pieno Consiglio Comunale ha reagito in modo scomposto alle sollecitazioni della minoranza, dirette a suggerire un uso  più oculato delle spese di rappresentanza e più in generale delle risorse pubbliche.

MESSINA, evidentemente e non solo lui, sanno perfettamente quale successo di pubblico e quali condivisioni si sia guadagnato quel nostro articolo. E già il solo ricordo, probabilmente, ha provocato una diverticolite acuta nel nostro Assessore.

Lo stupore, però, è andato ben oltre quando MESSINA ha sollecitato il Segretario Comunale a trasmettere gli atti delle spese di rappresentanza e delle missioni alla Corte dei Conti ed alla Procura.

Su questo va rivolto un plauso a MESSINA ma va correttamente verificato e garantito che il Segretario Comunale abbia già provveduto alla trasmissione degli atti, quanto meno perché coloro che verranno sappiano a quali modelli ispirarsi e quelli dai quali rifuggire.

Certo, se invece di costituirsi, il buon MESSINA, ed insieme a lui il Sindaco e l’Assessore innominabile avesse chiesto scusa per quella bravata romana, forse avrebbero conservato la stima di qualcuno dei quei pochi che per necessità li plaudono e li lusingano.

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