Il tema di un Partito Democratico villese che per arginare la pesante perdita di credibilità manipola la verità documentale, è argomento che avrà pure un sua valenza ma che non riesce ad appassionare e che, anzi, è diventato stucchevole sia per la politica sia per i cittadini, ai quali interessa poco se il PD ha 2, 4 o 6 componenti nelle Commissioni Consiliari, specie se il lavoro prodotto da tali organismi non appare apprezzabile.
Tuttavia, poiché il PD ha inteso affrontare sulla stampa una questione che appartiene, invece, al sistema di organizzazione e di funzionamento degli organismi istituzionali comunali, prospettandola in modo assolutamente inverosimile e contrario ai fatti documentati, al fine di onorare la verità occorre fornire alcune ineludibili precisazioni.
La nota che lo scrivente ha indirizzato al Presidente del Consiglio Comunale non costituisce alcuna “rappresaglia” contro il PD ma un atto formale e istituzionale, con il quale vengono avanzate e argomentate una serie di proposte di deliberazione, nel rispetto di norme organizzative interne alle quali anche il PD dovrebbe imparare a fare riferimento, per evitare di inciampare nuovamente in procedure illegittime e velleitarie.
Evidentemente, a causa di una “fede democratica” tenuta troppo stretta, gli esponenti del PD sono andati in “ipossia” con la conseguenza, si spera temporanea, di perdite di memoria e della dimensioni spazio-temporale.
In primo luogo perché dimenticano, Segretario ed esponenti del PD, che i principi democratici si perfezionano nel rispetto della forma, non certo nella ricerca di scorciatoie e privilegiate intese con la maggioranza. E che la “democrazia” è quel sistema fondato sulla “ricerca del più ampio consenso”, non della soppressione “manu militari” del dissenso.
Quanto agli aspetti più tecnici della scorretta azione posta in essere nel corso del Consiglio Comunale dal
PD e consentita dalla maggioranza, ci sarà modo e tempo di affrontarla nell’aula all’uopo deputata.
Ciò che invece in questa sede preme ricordare allo smemorato segretario del PD e seguaci, è che il consigliere Morgante deve ringraziare solo i propri elettori che lo hanno votato come indipendente, mai iscritto al PD, il quale partito, invece, dovrebbe ringraziare Morgante che ha accettato l’insistente richiesta a candidarsi in una lista risultata rimaneggiata, acciaccata e incompleta, così contribuendo ad evitare la certa magra figura che il PD avrebbe collezionato.
Villa San Giovanni, 21/09/2013
Gruppo Misto
Consigliere Comunale
Massimo MORGANTE
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