LUNGOMARE: NON C’E’ UN EURO, CLAMOROSA CONFERMA NELLE DICHIARAZIONI DI FEDELE (PDL)

gazzettadi oggi
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Buone notizie, stamattina, leggendo l’articolo apparso su “Gazzetta”: Variante, le risorse contro l’ecomostro nelle casse di Stretto di Messina”.(clicca per leggerel’articolo)

Secondo l’articolo, che riporta le “autorevoli” dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale ai trasporti, Luigi FEDELE, appena rientrato da Roma dopo avere incontrato (insieme al sindaco di Villa San Giovanni, Rocco LA VALLE) il presidente CIUCCI, le preoccupazioni espresse in questi giorni sarebbero infondate, perché “i soldi per la mascheratura della variante ferroviaria di Cannitello ci sono e sono nelle casse della Stretto di Messina:per questo motivo si deve aspettare la nomina del commissario liquidatore della stessa società”.

Clamoroso Autogol
Clamoroso Autogol

Tutto bene quel che finisce bene. Un corno!

FEDELE, pur politico navigato, dimostra di “essere in panne”, arranca, è in difficoltà e finisce per fare un clamoroso autogol che dimostra la tesi e gli allarmi lanciati da “Benvenuti al Sud”.

I fatti: il 3 aprile scorso, la Giunta comunale impegnava 50.000 euro dei “fondi ecopass” per la sistemazione di un tratto di lungomare. Lo stesso tratto di lungomare che avrebbe dovuto essere realizzato da “Eurolink”, non come opera compensativa, come voleva far credere La Valle, ma come, in base alla Delibera CIPE 83/2006 e 77/2009, “riconformazione e ricontestualizzazione morfologica” dell’area adiacente, per un paio di chilometri, dalla Variante Ferroviaria.

chi mente?
chi mente?

Il rifacimento del tratto di lungomare non era “opera di interferenza” con i lavori per la realizzazione del “Ponte”. E lo dimostrano i continui annunci, mai seguiti dai fatti, dell’imminenza dei lavori di “restyling” del lungomare(a settembre, poi novembre, poi gennaio, ad aprile ecc.ecc.). E d’altro canto o erano d’interferenza prima, quindi La Valle ha mentito sull’avvio dei lavori, oppure si sta mentendo ora.

Bene, se non erano d’interferenza e, quindi, a prescindere dal Ponte ed “essendo i soldi nelle casse della Stretto di Messina”, come asserisce FEDELE, come mai non sono mai iniziati i lavori, nonostante tutto il progetto fosse stato approvato? E come mai la Giunta è corsa ai ripari con risorse del “proprio” bilancio?

A smentire FEDELE e LA VALLE fatti incontrovertibili: il 27 ottobre 2011, dietro parere favorevole del Governo Berlusconi e del Ministro Tremonti, il Parlamento approvava un Ordine del Giorno (IDV) che dava indirizzo al Governo per “definanziare” l’opera “Ponte sullo Stretto”, destinando tali fondi al Trasporto Pubblico Locale.

Sulla base di questa decisione parlamentare, il 20 gennaio 2012, con la Delibera CIPE n. 6/2012, veniva previsto il taglio dei fondi già assegnati alla Stretto di Messina, per un importo pari a 1,3 mld di euro per il Ponte e 337 mln di euro per la “Variante di Cannitello”.

In pratica, venivano svuotate le provviste finanziarie della “Stretto di Messina”, tanto che la stessa società del “Ponte”, nello stesso mese di gennaio 2012, per terminare la “Variante” era costretta a contrarre un mutuo che gli italiani pagheranno negli 11 anni successivi.

Ma come, assessore FEDELE, CIUCCI aveva i soldi per la “mascheratura” ma non quelli per garantire la funzionalità della Variante Ferroviaria? Ma ci faccia il piacere ci faccia!

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