“Liceo Nostro/Repaci”: diritto allo studio sacrificato al diritto dei più forti

«Carissime studentesse e cari studenti, desidero augurarvi un anno scolastico motivante e gratificante. Vi auguro di saper scorgere sfide sempre nuove all’interno della scuola e fuori di essa e di riuscire a riconoscere e a realizzare i vostri sogni»…. E’ così che inizia la lettera di saluto del dirigente scolastico, Maristella Spezzano, ai suoi alunni. A quelli vecchi ed a quelli neo-iscritti…forse.

classicoPerché una cosa va detta: se è vero che il dirigente ha avvertito la provincia, per tempo, del “boom” d’iscrizioni, è anche vero che non doveva starsene tranquillamente in attesa, fino all’inizio dell’anno scolastico e forse anche oltre se non fosse stato per studenti ed insegnanti.

E qui inizia, e finisce, la responsabilità della dirigente, che aveva il diritto di affidarsi alle altre istituzioni, come la Provincia e il Comune, che dovevano – come accade nei Paesi normali – assumersi le loro “responsabilità”.

Eccola parolina magica: “responsabilità”, cioè il dovere di svolgere con perizia e diligenza quel compito di rappresentare una Comunità di persone.

lavalle2Raffa e La Valle, invece, il loro senso di responsabilità lo hanno sacrificato sull’altare del potere: il primo per far contento il secondo, che aveva assunto impegni e non poteva mantenerli. Ed era una cosa importante, non l’impegno, ma quello che dall’impegno derivava per la “sua” – di La Valle – carriera politica.

Nel mezzo ragazzi, non i loro genitori (non tutti), abbandonati a loro stessi fintanto che qualcuno non ha avuto uno scatto d’orgoglio ed ha protestato, innescando una reazione che non si sa dove e quando finirà, ma senza guardare in faccia il vero problema.

Un problema che ha i volti dei “palloni gonfiati” che si atteggiano

Giuseppe Raffa, presidente della provincia
Giuseppe Raffa, presidente della provincia

a statisti ma che non sanno cosa significhi vivere in un Paese Civile, dove le scuole non si sistemano perché ci sono i soldi ma perché sono lo strumento in cui si formano le personalità, in cui si esercita quello che a loro manca: la cultura democratica e dell’integrazione.

La colpa, cari ragazzi, la pagate voi. Ma sono colpe che i vostri genitori vi consegnano per le loro scelte superficiali, perché…. tanto….a cosa servirà la scuola in una città dove la massima aspirazione è quella di occupare un “loculo” al Centro Commerciale o in un altro tugurio, che vi costringerà a dire “grazie” per il resto della vostra vita!

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: