Certo, in questo caso il disagio lo avrebbe provocato ai mezzi che attraversano lo Stretto. Non tutti, solo quelli diretti e provenienti dalla Caronte. Cioè non ad un servizio pubblico, come le ferrovie, ma ad un servizio privato, non catalogato come servizio pubblico ma che da queste parti è visto dalle autorità, per nulla autorevoli, come il padrone assoluto di tutte le cose.
Insomma la dimostrazione che viviamo in una città a sovranità limitata. Limitata non per legge ma per l’interpretazione che ne danno le istituzioni. A cominciare da quelle comunali, partite insieme al corteo come se stessero andando in ospedale e diventati funerei in piazza stazione, dove dal corteo sono pure uscitiper non essere considerati complici.
IL DIRITTO ALLO STUDIO
La carenza di aule, segnalata per tempo lo scorso anno dalla dirigente scolastica, si è scontrata con il pasticcio di una politica attenta agli interessi privati, che su richiesta del Comune – il quale aveva garantito il mancato utilizzo per fini scolastici del plesso dell’ex Magistrale – aveva portato la Provincia a consentire all’Ente guidato da La Valle di stipulare una cessione di quei locali al Museo dello Stretto.
Se questo fosse successo in Italia, altro che manifestazioni. Se questo fosse successo dove vigono le regole e la civiltà non è una parola vuota, sarebbero scattate indagini, denunce, ordini di sgombero e smantellato un sistema di potere che la Procura della Repubblica Autonoma di Reggio Calabria non ha la forza di smantellare.
IL DIRITTO DI MANIFESTARE
Così come violento è stato Raffa, questa mattina, nel proprio messaggio pubblico diretto al candidato Messina, secondo cui la manifestazione odierna era una strumentalizzazione e che il lavoro di La Valle, in questi cinque anni, è stato egregio. Imperioso, aggiungeremmo noi, tanto da meritare continuità, invitando tutti a votare chiunque, ma non coloro i quali hanno governato nell’ultimo mandato.
Questo è ciò che meriterebbe un presidente come Raffa e un sindaco come La Valle, ormai dati per dispersi, che hanno alacremente lavorato per mortificare alunni, docenti, famiglie che nella scuola, in questa scuola, avevano risposto tante speranze e ancora oggi, a distanza di un anno, si ritrovano a dover trovare un posto in cui esercitare i loro diritti e i loro doveri.
Si, si può essere violenti in tanti modi e il peggiore è proprio questo, grazie anche a dei servi schiocchi, che dimenticato come le manifestazioni si organizzano per non per darsi un tono, sbavando dietro il potere da immortalare in servizi fotografici improbabili, quasi si immortalasse la Regina d’Inghiltera, ma per farsi sentire da quelle istituzioni sorde, ottuse, chedei disagi se ne infischiano perchè sono proprio loro a provocarli, per favorire interessiprivati e comunque altri rispetto a quelli di una città che vuole guardare al proprio futuro.