Ricordava, non senza soddisfazione, il Sindaco di Reggio Calabria, Demi Arena, che in soli 10 giorni l’infopoint turistico delle “terre della fatamorgana” aveva già registrato la distribuzione di oltre mille “card turistiche”.
Poi ha aggiunto che gli infopoint (tutti) in soli 10 giorni hanno registrato una media giornaliera di 350 contatti. Un risultato di tutto rispetto che, per essere attendibile, dovrebbe indicare il metodo di rilevazione ed i report dei singoli “infopoint”. Un po quello che il Superpeppe regionale ha fatto chiedere a Legambiente dai sindaci pedissequi, all’indomani della pubblicazione sullo stato di salute del mare calabrese, dimenticando, prima di lanciare i loro strali contro Goletta Verde, di andare a verificare i loro scarichi fognari.
Noi non siamo degli integralisti dell’ambiente ma nutriamo una certa innata simpatia per quello che ci ruota intorno e mai, come quest’anno, abbiamo registrato l’assiduità e la costanza delle lamentele per lo stato di degrado delle acque balneabili e dell’arenile. Problema, questo, che riguarda gran parte della costa se non calabrese certamente reggina. Ma non era questo il punto o, meglio, lo è in parte, perchè anche dalle parole di Arena, si percepisce che l’infopoint turistico, a Reggio Calabria, avrebbe aperto i battenti all’incirca al 10 di agosto, più o meno come quello di Villa San Giovanni che, però, viene retribuito dal 1° di luglio ed in una struttura pubblica inadeguata per barriere architettoniche.
NOI ABBIAMO VINTO E NOI GESTIAMO!
L’altro argomento del giorno è direttamente collegato proprio al decoro urbano, all’igiene, alla prevenzione. Al modo, insomma, di intendere il governo di una città ispirandosi ai principi legalitari e garantendo l’esercizio di modelli comportamentali cui i cittadini dovranno ispirarsi.
Sicchè nei mesi scorsi, il Comitato delle Pari Opportunità (perchè mai si definiscono così non garantendo la parità di genere?) ha avviato una campagna di sensibilizzazione dei cittadini (e delle cittadine immaginiamo) per contribuire a mantenere pulita la città.
Peccato per la location dei manifesti formato famiglia, posizionati in violazione di tutte le regole di civiltà ma, soprattutto delle regole sancite dal codice della strada.
La cosa sorprendente è che, una volta posizionato abusivamente il mega-manifesto, altri “cittadini” abbiano voluto emulare le “para opportunità”, venendo immediatamente sanzionati con l’oscuramento dei loro manifesti, senza che alcuno spiegasse il perchè ci sono manifesti più abusivi di altri o che deturpano il decoro più di altri, ovvero che le leggi per alcuni siano più “uguali che per altri”.
Il perché, vogliamo ricordarlo, è racchiuso nelle affermazioni mai dimentiche del capogruppo PDL, il quale, con quelle frasi, ha scritto in modo indelebile l’inno all’arroganza di questa amministrazione.
buon decoro a tutti!