INCOMPATIBILITA’ E CONFLITTI D’INTERESSE: L’EL DORADO E’ QUI’!

paese-dei-balocchiQualcuno aveva sognato la Befana, altri Babbo Natale, che nel paese dei balocchi, nella città delle meraviglie ci può anche stare, a patto che le visioni non siano determinate dall’assunzione, per usi non terapeutici, di sostanze psicotrope o stupefacenti.

Una persona mediamente ragionevole, però, una domanda se la pone: ma se anche i rappresentanti delle istituzioni percepiscono le stesse visioni, un ambiente sano, paradisiaco, dove tutti i bisogni materiali e immateriali vengono appagati, sicuramente queste visioni non sono generate da sostanza alcuna?

Può essere, però ci sono i fatti che dimostrano il contrario! Dimostrano, cioé che viviamo in un “non luogo”, in una realtà surreale dove le regole comuni a volte vengono fatte a pezzi, più spesso ignorate, E se sono le istituzioni a ignorarle, come si può pretendere che siano i cittadini comuni a rispettarle?

HO VINTO QUALCHE COSA?

Emblematica la vicenda dell’Organismo di Valutazione, nominato il 23 marzo 2015 e dimessosi a gennaio 2016, il giorno dopo che la Procura aveva ordinato al Comune di esibire gli atti con i quali era stato affidato, direttamente, l’incarico a una ditta di cui il dott. Cuzzola era Amministratore e nella quale risultava prestare servizio la moglie del sindaco, reduce da una precedente dubbia assunzione da parte di un’altra società, anch’essa affidataria diretta del Comune.

liz-ciccarelloAcqua passata, forse, visto che la Procura ha ancora aperto il fascicolo. E invece no, perchè come avevamo già annunciato, a turbare i sonni di investigatori, magistrati e semplici cittadini, c’è oggi la vicenda che vede protagonista la capogruppo di maggioranza, Liz Ciccarello, al secolo Elisabetta. Si, proprio colei che si era schierata lancia in resta, insieme a Cassone,  offendendo tutto e tutti, per difendere il suo neo sindaco e  che oggi è destinataria di una Determina Dirigenziale, la n. 38 del 12_2016, con la quale si liquida una somma di € 18.714,84, oneri compresi, per un incarico affidatole il 29.01.2014 e concluso il 28.09.2015, vale a dire nel pieno della incompatibilità prevista dall’art. 63 del Testo Unico sugli Enti Locali.

Alla voce incompatibilità, infatti, l’art. 63 del D.Lgs. 267/2000, comma 2, recita che Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale:….(2) colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del comune o della provincia….”.

Una incompatibilità, quindi, legale che sarebbe stata difficile da scoprire, a meno di non controllare l’albo pretorio online o a meno di non recarsi presso il cantiere dell’ex “Macello”, dove campeggiava un cartello informativo con i nomi di tutti i soggetti interessati, fino alla ultimazione dei lavori. E’ chiedere troppo?

OLTRE AL DANNO, LA BEFFA

Pensando che il mondo sia animato da sudditi, caproni e bestie da soma, nel paese delle meraviglie, stranamente, non stupisce che per difendere le ragioni del Comune, unitariamente inteso come cittadini e territorio, il nostro amabile ex sindaco La Valle, tre giorni prima di lasciare l’incarico per scadenza mandato, ligio al rispetto della legalità ed al suo ruolo a difesa degli interessi comunali, contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture, e la “Stretto di Messina spa”, abbia deciso di dare incarico, con Decreto_n._40-2015 proprio ad un componente del Consiglio di Amministrazione della stessa “Stretto di Messina spa”, rimasto in carica fino alla liquidazione della società, cioé l’Avv. Seraldo Infantino, incidentalmente anche suo cognato. Ed ovviamente incompatibile per l’incarico!

Sono fatti, questi, che come nella tradizione inaugurata dalla stessa Giunta La Valle, verranno segnalati agli organi competenti, alle cosiddette istituzioni territoriali, perchè ne facciano l’uso che la legge dispone.

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alla stazione c’erano tutti…

La beffa però è un’altra, perchè la sintesi del Commissario Liquidatore della “Stretto di Messina spa”, prof. Vincenzo Fortunato, nominato con D.P.C.M. il 15.03.2013, starebbe nelle modalità e nei tempi.

Scrive, il prof. Forunato, nella relazione al bilancio intermedio di  liquidazione (31.12.2014) «Per completezza si riferisce, con riferimento alle sopra citate opere di mitigazione ambientale connesse con la Variante in oggetto, che nel settembre 2014 il MIT ha comunicato alla Società che il CIPE, su istanza della Struttura Tecnica di Missione, nella seduta del 10 agosto 2014, ha deliberato la modifica del soggetto aggiudicatore dell’intervento, rimettendo nuovamente in capo a Rete Ferroviaria Italiana gli interventi di mitigazione dell’impatto ambientale, come già previsto con la delibera CIPE 86/2006…» Nella comunicazione si conclude che conseguentemente ogni determinazione inerente l’esecuzione delle opere di completamento mitigazione ambientale e di rifacimento del lungomare sono di competenza del nuovo soggetto aggiudicatore RFI. La predetta Delibera è stata pubblicata sulla G.U. del 10/3/2015, ma noi lo avevamo detto per tempo.

LA GIOSTRA DELLE INCOMPATIBILITA’

il palazzo opato
l’occupificio

Ecco, in pratica, vi ricordate quando, a partire dalle elezioni Europee e poi alle Politiche, alle Regionali orde di politici del PD e del Nuovo Centro Destra si stracciavano le vesti per il lungomare e per il mascheramento della Variante? Mentre i due maggiori artefici di questa battaglia campale, La Valle da una parte e Ciccone dall’altra, si prodigavano per dimostrare come noi tutti c’eravamo sbagliati, semplicemente lavoravano per allungare i tempi della ultimazione dell’opera che, come scrive il CIPE nel 2006, era stata approvata con la prescrizione del mascheramento della Variante e la riqualificazione per almeno un paio di chilometri.

La conclusione, dunque, è che se il mascheramento della “Variante di Cannitello” e il rifacimento del Lungomare non sono ancora state realizzate, la “responsabilità” sarebbe interamente da addebitare a quegli scienziati della politica che, mentre era in corso un “Accordo Bonario” tra la “Stretto di Messina spa” e il Contraente Generale, la competenza alla realizzazione dell’opera passava nuovamente ad RFI.

I  nostri due eroi, invece, davano vita all’associazione “Listretto”. Si, entrambi: il diavolo e l’acquasanta, il sacro e il profano. A voi individuare a quale categorie annettere gli uni e gli altri. Noi ci consoliamo con le evidenze, che dimostrano come chi vede Babbo Natale e la Befana deve per forza essere sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.

24.02.2016

di antonio morabito

TO BE CONTINUED =========>>

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