Tutto questo detto per tre giorni consecutivi e, addirittura, anche convocando una conferenza stampa, perchè l’intervista non era poi così chiara (con chi ce l’avrà avuta Ciccone, non è difficile intuirlo). «Di certo» dice sempre Ciccone – «serve un uomo di provata esperienza che non s’inventa».
Poi il Pd torna sui suoi passi e afferma che bisogna creare un mix di esperienza, rinnovamento collaudato e due giovanissimi. Questo per la squadra, perchè il sindaco … è cosa nostra, parrebbe leggere tra le righe.
IDENTIKIT DI UN CANDIDATO
Calabrò, quindi, è pronto a “sacrificarsi” per l’ennesima volta, forte anche di un’intesa sotto traccia bypartisan, già utilizzata anche nel passato e già pronto a ricevere il ricambio del favore reso nel 2010.
In sostanza, la logica sarebbe quella non di chi sarà (come nel passato) il sindaco, ma chi saranno i candidati a sindaco. Coloro i quali, cioé, riusciranno a garantire – indipendentemente da chi sarà l’eletto – i fortissimi interessi che governano realmente questa città.
DOPO DI ME IL DILUVIO
Se non fosse che La Valle è fuorigioco, anche questa volta i giochi sarebbero fatti. Ma – sembra – problemi
E questo è, ancora, un altro tassello a favore di Calabrò che se anche non potrà usufruire di “una stampella in più”, certamente potrà contare su un importante disimpegno sul fronte del centrodestra. Perchè è ovvio che su quel fronte i problemi sono molteplici. In questo modo La Valle raggiungerebbe due obiettivi: dimostrerebbe che senza di lui non c’è centrodestra e avrebbe una garanzia di almeno cinque anni per le aziende del gruppo.
IL CIRCO DEL PD SI ATTREZZA
Dopo avere, in molti, accarezzato l’idea di un frullato tra NCD e PD, per realizzare quella corazzata pigliatutto che sta nei sogni di pochi, in tutta fretta il PD villese si è messo a lavoro, intanto fissando un calendario di incontri con SEL, Socialisti, “Movimento Democratico” e “Orizzonti Inediti” e .
Gli incontri, com’era prevedibile, non hanno sortito “effetti illuminanti”, visto anche che pochi giorni dopo le elezioni Regionali del 23 novembre, era stato lo stesso PD a mettere, e tenere fuori da una possibile coalizione, i gruppi del Movimento Democratico e di Orizzonti Inediti (anche altri ovviamente).
Ora si tenta, in affanno, di dare una risposta all’iniziativa del 20 dicembre, che ha visto riuniti, al Centro Baden Powell, non solo i gruppi tenuti fuori dalla coalizione di centrosinistra ma anche liberi cittadini e professionisti, che si erano dati appuntamento per cercare di mettere insieme i fili di un ragionamento politico-amministrativo per la città. Che rimane aperto ad ogni contributo (da cui il PD si è escluso) e che sta continuando il suo percorso, condiviso, di costruzione di una coalizione che parli con la città e soprattutto che parli “plurale” ai bisogni della città.