Al di la delle notizie giornalistiche, artatamente diffuse con l’unico scopo di gettare scompiglio, è questa la stranezza e la novità che è emersa nelle ultime ore, proprio mentre il “Circo elettorale” si accinge a gettare la prima pietra, con la presentazione del candidato a sindaco, Cosimo Freno, ignaro dei tentativi diretti a defenestrarlo che partono proprio dall’interno del PD.
Fa bene, Freno, a rimanere saldo al posto di comando di una barca che fa acqua da tutte le parti e che doveva trovare sponda nel Comitato “20 Dicembre” ma che – seppur con motivazioni diverse – ha risposto picche al tentativo di formare più che una coalizione una accozaglia di sigle e partiti che avrebbero snaturato la “lista civica” che, per definizione, rifugge dai partiti come li conosciamo oggi.
DI LOTTA E DI GOVERNO
Già ci avevano provato, qualche settimana fa, a tentare di usare, come grimaldello, altre forze che secondo l’idea degli autori, avrebbero dovuto aiutare il PD a scaricare Freno, ritenuto un peso e frutto di una scelta troppo avventata, dettata dal nervosismo.
Insomma, il Partito Democratico villese naviga a vista, dopo avere per cinque anni fornito la stampella all’amministrazione La Valle, per compiere lo scempio che tutti noi stiamo vedendo e traendone, evidentemente, anche dei benefici.
Dalle vicende dei crolli di Piale (la cui verità aspettiamo venga fuori dall’inchiesta sul Ministero delle Infrastrutture), a quella dell’appartamento mai consegnato al Comune; dalla vicenda “Parco dei Falchi” a quella sulla “Variante di Cannitello”; dalla silenziosa vicenda dell’aumento dei tributi, fino alle assunzioni di parenti e amici.
L’istituzione comunale, dunque, trasformata in un mondo di squali, che ora si accinge a perdere, senza alcuna gloria.
UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI
Esattamente come accaduto 5 anni fa, al ritorno di Calabrò dagli “incontri ravvicinati del III Tipo”, in cui, evidentemente, altri avevano deciso chi avrebbe fatto cosa, nel gioco delle parti. Per questo oggi occorreva, in tutti i modi, far saltare l’ipotesi terza, che tanta paura provoca tra chi ha interesse a vedere questa città a sovranità limitata, succube.
Un giro di nomi buttato lì senza convinzione, nella speranza di far fuori Freno, per poi tirare dal cilindro un nome affidabile, di esperienza, il “Salvatore della Patria” capace di riunificare tutte le forze in campo e risanare la diaspora nata a sinistra dopo l’autoscioglimento dell’amministrazione Melito. Tutto questo dopo 5 anni di inutile attività politica!
Riposi in pace, dunque, Calabrò e con lui i suoi tirapiedi!
PAROLE PAROLE PAROLE
Insomma, ognuno gioca in prima persona la propria partita, bluffando, giocando o passando e poi rientrando. Sembra il gioco delle “tre carte”, nemmeno una molto più nobile partita di poker. E tutti con un obiettivo: salvare il “soldato Ryan”.
Oggi l’obiettivo è recuperare quell’ampia fetta di elettori convinti di non andare a votare, stanchi delle solite promesse, sfiancati dalle tasse e da una crisi economica che è stata determinata dalla incapacità, che ha privatizzato quanto più era possibile e in modo tutt’altro che trasparente, mentre continua l’emorragia di giovani (e non solo), in cerca di lavoro.
LA TRAPPOLA DELL’NCD
Anche quì cambiano di continuo i giocatori, molto più deboli del “La Valle 1” e con innesti che potrebbero rivelarsi vere e proprie schiappe, cui si aggiunge un elettorato sfiancato da cinque anni di sotterfugi e di promesse mancate, che sarà difficile recuperare.
Forza Italia, invece, si è dissolta, tanto da avere tentato di fondersi con altri gruppi, cercando poi di dar vita ad una coalizione che, come suggeriva il portavoce, Natale Isgrò, tenesse dentro anche il PD con cui aveva e aveva avuto numerosi incontri.
Il Meccanismo è sempre il solito: dobbiamo vincere, quindi, occorre che stiamo insieme noi, voi e il PD. Si, ma noi chi? Perchè noi siamo una forza civica e chi viene quì dentro viene senza sigle, quindi se non siete convinti, posto che Messina vi ha snobbato, andate a fare accordi con il PD. Quì non c’è posto!