ELEZIONI: I PESCECANI E LE INVENZIONI DELLA STAMPA

furboCosa ci fa un esponente di Forza Italia (e zone limitrofe) con uno, anzi due, esponenti di spicco del Partito Democratico, impegnati a far trovare la quadra ad una lista in grado di superare ogni resistenza, attraverso  un nome gradito a Calabrò e che – secondo Natale Isgrò – avrebbe consentito al PD di rimescolare le carte?

Al di la delle notizie giornalistiche, artatamente diffuse con l’unico scopo di gettare scompiglio, è questa la stranezza e la  novità che è emersa nelle ultime ore, proprio mentre il “Circo elettorale” si accinge a gettare la prima pietra, con la presentazione del candidato a sindaco, Cosimo Freno, ignaro dei tentativi diretti a defenestrarlo che partono proprio dall’interno del PD.

Fa bene, Freno, a rimanere saldo al posto di comando di una barca che fa acqua da tutte le parti  e che doveva trovare sponda nel Comitato “20 Dicembre” ma che – seppur con motivazioni diverse – ha risposto picche al tentativo di formare più che una coalizione una accozaglia di sigle e partiti che avrebbero snaturato la “lista civica” che, per definizione, rifugge dai partiti come li conosciamo oggi.

DI LOTTA E DI GOVERNO

Calabrò 1-a15Freno, dunque, resiste nonostante il PD che, per coprire le ultime “marachelle”, ha mobilitato (in cartellone) persino alcuni consiglieri regionali, che potrebbero essere presenti alla manifestazione di presentazione. Più per ostentare la vicinanza del partito e correggere l’incauto tentativo di scaricare Freno.

Già ci avevano provato, qualche settimana fa, a tentare di usare, come grimaldello, altre forze che secondo l’idea degli autori, avrebbero dovuto aiutare il PD a scaricare Freno, ritenuto un peso e frutto di una scelta troppo avventata, dettata dal nervosismo.

Insomma, il Partito Democratico villese naviga a vista, dopo avere per cinque anni fornito la stampella all’amministrazione La Valle, per compiere lo scempio che tutti noi stiamo vedendo e traendone, evidentemente, anche dei benefici.

Dalle vicende dei crolli di Piale (la cui verità aspettiamo venga fuori dall’inchiesta sul Ministero delle Infrastrutture), a quella dell’appartamento mai consegnato al Comune; dalla vicenda “Parco dei Falchi” a quella sulla “Variante di Cannitello”; dalla silenziosa vicenda dell’aumento dei tributi, fino alle assunzioni di parenti e amici.

L’istituzione comunale, dunque, trasformata in un mondo di squali, che ora si accinge a perdere, senza alcuna gloria.

UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI

HPIM0723.JPGNei pensieri del PD, nè più nè meno di quanto accaduto 5 anni fa: un giro di manovre articolate e confuse,  dietro cui si nasconde il tentativo di tenere insieme i pezzi, per evitare il crollo di un sistema che è stato sempre garanzia per i poteri forti. Ed è proprio questo il punto: nessuno parla di programmi, solo di nomi.

Esattamente come accaduto 5 anni fa, al ritorno di Calabrò dagli “incontri ravvicinati del III Tipo”,  in cui, evidentemente, altri avevano deciso chi  avrebbe fatto cosa, nel gioco delle parti. Per questo oggi occorreva, in tutti i modi, far saltare l’ipotesi terza, che tanta paura provoca tra chi ha interesse a vedere questa città a sovranità limitata, succube.

Un giro di nomi buttato lì senza convinzione, nella speranza di far fuori Freno, per poi tirare dal cilindro un nome affidabile, di esperienza, il “Salvatore della Patria” capace di riunificare tutte le forze in campo e risanare la diaspora nata a sinistra dopo l’autoscioglimento dell’amministrazione Melito. Tutto questo dopo 5 anni di inutile attività politica!

Riposi in pace, dunque, Calabrò e con lui i suoi tirapiedi!

PAROLE PAROLE PAROLE

Marines2_2966900bNon ci sono più i partiti, si sono dissolti. E anche la barzelletta che …al Governo, in Regione abbiamo la maggioranza, nei Comuni vicini pure…, dimenticando che questo non è servito alla destra e con la sinistra, invece, è ancora peggio, vista la frattura tra Governo Nazionale e quello regionale.

Insomma, ognuno gioca in prima persona la propria partita, bluffando, giocando o passando e poi rientrando. Sembra il gioco delle “tre carte”, nemmeno una molto più nobile partita di poker. E tutti con un obiettivo: salvare il “soldato Ryan”.

Oggi l’obiettivo è recuperare quell’ampia fetta di elettori convinti di non andare a votare, stanchi delle solite promesse, sfiancati dalle tasse e da una crisi economica che è stata determinata dalla incapacità, che ha privatizzato quanto più era possibile e in modo tutt’altro che trasparente, mentre continua l’emorragia di giovani (e non solo), in cerca di lavoro.

LA TRAPPOLA DELL’NCD

messina_122054Pure Messina, che tra tutti sembrava il più sicuro, perde certezze, dal momento che pur di essere il candidato a sindaco ha rinunciato a comporre la lista. La lista, infatti, la sta componendo La Valle il quale, però, negli ultimi tempi ha perso lucidità, per via di talune bordate partite dalla Procura della Repubblica, in attesa che ne arrivino altre.

Anche quì cambiano di continuo i giocatori, molto più deboli del “La Valle 1” e con innesti che potrebbero rivelarsi vere e proprie schiappe, cui si aggiunge un elettorato sfiancato da cinque anni di sotterfugi e di promesse mancate, che sarà difficile recuperare.

Forza Italia, invece, si è dissolta, tanto da avere tentato di fondersi con altri gruppi, cercando poi di dar vita ad una coalizione che, come suggeriva il portavoce, Natale Isgrò, tenesse dentro anche il PD con cui aveva e aveva avuto numerosi incontri.

Il Meccanismo è sempre il solito: dobbiamo vincere, quindi, occorre che stiamo insieme noi, voi e il PD. Si, ma noi chi? Perchè noi siamo una forza civica e chi viene quì dentro viene senza sigle, quindi se non siete convinti, posto che Messina vi ha snobbato, andate a fare accordi con il PD. Quì non c’è posto!

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