Il lavoro al primo posto, in tutti i programmi. ieri, oggi e domani. Ma da perdere e le proteste vanno placate con le promesse, faremo, costruiremo, realizzeremo. E non importa se 10 o 15 anni sono passati, perchè tra i lavoratori si trova sempre qualcuno da “ammaestrare”, facendo proposte sottobanco e inducendolo a mitigare la protesta degli altri.
Non si capisce bene se la gente sia credulona, ingenua o in malafede. O non sia nemmeno in grado di ragionare, date le difficoltà che i politici le hanno riservato. Oppure ci siano i soliti capipopolo, quelli che riescono a “scongelare” i voti da utilizzare in campagna elettorale, per servire il padrone di turno. Il che indurrebbe a pensare che ci sia un numero “x” di persone che vengono trattati come pesci, da “congelare” o “scongelare” alla bisogna.
La sicilia (e i siciliani), però, un progetto strategico l’avevano, tanto da iniziare, per tempo, a realizzare tre interporti: uno a Termini Imerese (PA), uno a Catania ed una piattaforma logistica in fase realizzativa a Messina. Si, proprio a Messina. Per intercettare, dicono le carte, tutto il traffico merci del Mediterraneo e instradarlo (mai parola fu più azzeccata) attraverso il Ponte sullo Stretto.
Cosicchè quando il progetto del Ponte sullo Stretto fu pronto, licenziato dalla macchina mangiasoldi chiamata “Stretto di Messina spa”, qualcuno si accorse che sull’opera c’erano i binari ma che mai, un treno, ci sarebbe potuto passare sopra. Semplicemente perchè quei binari non si collegavano a niente, cioè non c’era traccia di alcuna progettazione con la ferrovia tradizionale.
LA VALLE E MESSINA SAPEVANO TUTTO
E non solo loro. Ma cosa c’entrano le aree di servizio col Ponte sullo Stretto? C’entrano, c’entrano, perchè le aree di servizio (come si sa dal 15 giugno 2007), erano d’intralcio al Ponte sullo Stretto….Forse. Forse perchè il tracciato autostradale è stato modificato ed abbassata, come risulta dagli atti trasmessi, la livelletta, provocando il disastro ancora evidente in località Piale.
Fatto è che dal 2007 tutti sapevano tutto, compreso La Valle. Così come sapeva che le Aree di Servizio sarebbero state trasferite presso il nuovo svincolo di Bagnara, su terreni non si sa bene di chi, ma che di colpo potrebbero avere cambiato proprietari. Sarà vero? Può darsi, come può anche darsi che nessuno abbia voglia di approfondire la questione per evitare imarazzanti verità. E chissà perché!
Intanto, mentre 70 persone venivano raggiunte da una lettera di licenziamento, i nostri eroi, da La Valle a Cama a scendere fino all’ultimo consigliere comunale, facevano tutti finta di “cadere dal pero” ed essere pronti a fare una battaglia epica per conservare questi 70 posti dilavoro, tirando in ballo anche l’intervento del prefetto.
ENTRO APRILE, ANZI NO
D’accordo, La Valle nel 2007 era “solo” un consigliere di minoranza, perchè il sindaco dell’epoca di cognome faceva Cassone. Si, lo stesso Cassone eletto tra le fila della compagine guidata da La Valle, cui è stato riconosciuto il prestigioso incarico di rappresentare tutta la città, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale.
Peccato solo che a smentire La Valle, il 12 marzo 2013, ci abbia pensato il sempre osannato, dott. Pietro CIUCCI, pluripresidente di ANAS e “Stretto di Messina spa”, che alla stampa ha tenuto a precisare «come tutti, compreso “La Valle”, sapessero dello spostamento delle aree”», senza essere mai smentito da alcuno.
Buona elezione a tutti!
Clicca per leggere tutta la storia delle aree di servizio