DIBATTITO SUI TRASPORTI DI CONFINDUSTRIA E CGIL SI TRASFORMI IN MOBILITAZIONE VERA

il Ministro Carlo Trigilia
il Ministro Carlo Trigilia

Il sud paga la “debolezza di capacità” della propria classe politica. A dirlo il Ministro della Coesione Territoriale, Carlo Trigilia dalle cui parole traspare anche l’aridità politico-progettuale e la povertà del basso cabotaggio perseguito da una classe politica inadeguata di cui la Calabria ha il primato.

Calabria, ormai tagliata fuori anche dalla rete principale nazionale, come conferma il ministro Lupi che ha deciso di impegnare 350 mln di euro per la “dorsale ferroviaria adriatica”, da Bologna a Lecce, per adeguarla a quella tirrenica ma dimenticando che proprio quella tirrenica, ben che vada, si ferma a Salerno.

Il tutto in perfetta assonanza con il vuoto delle strategie trasportistiche della Regione Calabria, degnamente interpretate dal peggiore assessore ai trasporti che la Regione abbia mai avuto, mai domo solo della necessità di tutela del servizio di navigazione veloce nello Stretto, su cui non ha alcuna competenza e che pone dubbi anche per le modalità di affidamento.

Proprio quella Regione, che cancellando lo “Stretto” dalle Linee Guida del Piano Regionale dei Trasporti, sta

disastro trasporti
disastro trasporti

ignorando le ricadute sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione, offendendo 22.000 individui che ogni giorno lo attraversano a costi tali da allarmare persino l’Antitrust.

Stesso discorso anche per la logistica, indicata dal Ministro, Carlo Trigilia, come una opportunità straordinaria di sviluppo in grado, da sola, di cambiare le sorti di questa regione come, peraltro, confermano i massimi esperti nazionali del settore che segnalano la gravità dell’inutilizzo e dello spreco di fondi europei nel settore delle infrastrutture di sistema.

A parte le incommentabili affermazioni di alcune sigle sindacali, gli unici ad accorgersi di questa spoliazione solo i rappresentanti della CGIL, reggina e calabrese, insorti di fronte all’approvazione delle linee guida al Piano Regionale dei Trasporti, proposte da Scopelliti e Fedele e che sin dalla prima formulazione, noi avevamo bollato come insufficienti, inadeguate e prive di una prospettiva strategica se non quella, oggi più che mai evidente, di voler determinare e agevolare la cancellazione di un’area a forte vocazione “trasportistica”, in buona parte già infrastrutturata.

Sorge il dubbio che, forse, proprio per contrastare questa “vocazione”, nel silenzio delle istituzioni regionali e locali si stia agevolando il piano di dismissione dell’intero scalo ferroviario di Bolano che una prospettiva “illuminata” potrebbe trasformare in un “portale europeo”, fermando uno scempio che non lascia presagire nulla di buono circa l’utilizzo di quel territorio.

parte dello scalo ferroviario in via di smantellamento
parte dello scalo ferroviario in via di smantellamento

Una situazione inaccettabile determinata con la complicità degli Enti locali che intendono negare, ad una area vasta, la nascita di quel “distretto dei trasporti e della logistica” che determinerebbe una esplosione del sistema economico produttivo calabrese.

In questa direzione va rivolto un appello proprio alla CGIL, ma anche a Confindustria, perché i positivi segnali che giungono da entrambe le organizzazioni si trasformino, se necessario, in una vera e propria mobilitazione che sovverta l’immagine di un territorio sempre in attesa di aiuti esterni ma che è in grado di progettare il proprio sviluppo nonostante l’inadeguatezza della propria classe politica dirigente.

            Villa San Giovanni, 26/10/2013

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