PRESSIONI DEL PD VILLESE SULLA CGIL PER BOICOTTARE UN PROGETTO DI SVILUPPO

Nino Costantino -CGIL
Nino Costantino -CGIL

Retroscena inediti sul progetto presentato il 1° settembre scorso, dal Movimento “Benvenuti al Sud”, sul sistema multimodale dello Stretto e che ha visto al tavolo il docente dell’Università Mediterranea, Prof. Antonino Vitetta, il Presidente di Confindustria reggina, Andrea Cuzzocrea e l’On.le Giuseppe Giordano del Partito Democratico.

Lo studio presentato, che coinvolge un’area vasta, e con grandi ricadute occupazionali, prevede una riorganizzazione delle infrastrutture esistenti, alcune (poche) da progettare o già finanziate e un nuovo riassetto Comunale.

FACCIAMO SALTARE IL BANCO

On.le Giuseppe Giordano
On.le Giuseppe Giordano

Alla conferenza stampa, anzi al tavolo dei protagonisti della conferenza stampa, avrebbe dovuto sedersi anche il Segretario Generale della CGIL, Nino Costantino che, però, pare sia stato raggiunto da una telefonata, da parte di esponenti del PD villese, che lo avrebbero “convinto” a disertare l’appuntamento.

La notizia è venuta fuori nei giorni scorsi, insieme al “presunto pentimento” di Costantino, che avrebbe compreso il macroscopico errore commesso, perché non è rendendo il sindacato succube di una esigua sezione di partito che si difende il lavoro e la dignità della provincia reggina.

Ancora di più perché la stessa operazione, questa volta apparsa sui giornali, il PD villese l’ha tentata con l’On.le Giuseppe Giordano, Consigliere Regionale che da qualche mese ha aderito al Partito Democratico e che ha dimostrato – a ridosso di elezioni regionali – di badare più allo sviluppo della Calabria che non di singoli gruppuscoli, più o meno organizzati, che sembravano mossi da questioni personali.

Giordano, infatti, convinto dell’idea, ha tirato dritto senza badare alle questioni di basso profilo, tirate fuori dal Circolo PD che in questo momento è il vero nemico di se stesso.

LO STRETTO INDISPENSABILE

Nessuno si sarebbe aspettato un epilogo del genere, perché le telefonate fatte sembravano partire da astio e risentimento contro le persone (il che sarebbe anche più grave). Ma dietro le vuote contestazioni del PD Villese, invece, pare ci sia ben altro. E giustifica i ritardi, la mancata realizzazione di opere programmate nell’ambito del Decreto Emergenza Ambientale e, più in generale, l’immobilismo amministrativo sostenuto insieme all’amministrazione “La Valle”.

Il che spiegherebbe l’intesa tra PD ed attuale maggioranza, su moltissime questioni e la mancata opposizione dello stesso gruppo del partito democratico, che in questi anni si è sempre ritrovato, di fatto, a fianco della maggioranza.

Dal molo di sottoflutto al ripascimento della costa, dalla vicenda “Piale” al Giudice di Pace, dal “Parco dei Falchi alle Aree di servizio, dai rifiuti all’Ecopass è stato tutto un “non facciamoci del male”, all’insegna di una continuità amministrativa che, sottotraccia, viaggiava trasversalmente anche nelle precedenti legislature, tenuta insieme dai poteri dello “Stretto”.

L’errorre commesso da Costantino, oggi, emerge con ancora più vigore (dopo i fatti avvenuti a Terni), di fronte ad un mondo del lavoro che risulta schiacciato e attaccato dai poteri forti che vogliono impedire lo sviluppo. Quegli stessi poteri che che fanno e disfano opere, che hanno ammorbato l’ambiente e stanno uccidendo il futuro delle città.

parte del progetto di "Bennvenutial Sud"
parte del progetto di “Bennvenuti al Sud”

A Terni come a Villa San Giovanni, dove in  25 anni e 10 dai progetti,  non si comprende il perchè le opere restano ferme al palo, così come pure le imprese appaltatrici. Il tutto, ancora, aggravato dal fatto che la semplice realizzazione dell’Autoporto comporterebbe un abbattimento dei fattori inquinanti, pari ad oltre il 50%, rispetto ai valori attuali e che costituirebbe, insieme all’Ecopass, un primo vero tassello di un sistema capace di rilanciare lo sviluppo di tutta l’area, facendola diventare il vero portale dell’Europa per l’intero Mediterraneo.

MERCI E CITY PORTO

Non più, quindi, solo attraversamento dello Stretto ma un portale verso il Mediterraneo e che deve avere irritato non poco i “padroni dello Stretto”, con un progetto che rende effettivo il rilancio, soprattutto, del Porto di Gioia Tauro, delle attività Crocieristiche per il Porto di Reggio, delle attività diportistiche, della pesca, dell’aeroporto dello Stretto e della distribuzione delle merci in un ambito vasto.

Tant’è che la contromisura adottata ha previsto, presso la Capitaneria di Porto, una Conferenza dei Servizi per realizzare due nuovi “scivoli” privati a Reggio Calabria, per il trasferimento dei mezzi pesanti, senza alcuna valutazione dei rischi, non solo sotto il profilo ambientale. Conferenza che otteneva il placet dei sindaci interessati, del presidente della Provincia, inizialmente contrario, e della Triade commissariale.

IN CAMBIO DI COSA?

il segretario del Circolo PD
il segretario del Circolo PD

Adesso, finalmente, tutto è molto più chiaro rispetto a numerose vicende accadute negli ultimi 20 anni. Vicende che fanno intendere bene chi e perché si sia messo di traverso, rispetto a un’idea di sviluppo che riguarda tutta l’area.

Un’area che dopo la dismissione dello “scalo di Bolano”, ha visto perdere la propria competitività, senza che la “politica” adottasse contromisure e che spiega le ragioni del progressivo abbandono di RFI e dei propri interessi sullo Stretto di Messina e la ricerca, da parte dell’Europa, di vie alternative verso il Mediterraneo, che un Ministero delle Infrastrutture, a guida destrorsa, ha suggellato nel 2009 con l’Accordo per il Brennero e con l’apertura della direttrice Napoli – Salerno – Bari.

Questo è quello che meritiamo e che costringe i grandi investitori nazionali ed internazionali a prendere altre strade o a dover rinunciare ad investire (vedi vicenda NLG per la questione Metromare) in quest’area, dove una cappa oscura, fatta di monopoli, ndrangheta e politica impedisce lo sviluppo, anche attraverso persone in buona fede.

Dunque non era  “Benvenuti al Sud” che si intendeva fermare ma un progetto che renderà l’area (non solo la città), libera dai vincoli di una economia disastrata. Un’idea che avrebbero voluto fermare, impedendo la partecipazione “al tavolo” di personaggi di più alto livello, come il Presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea o come l’On.le Giuseppe Giordano, il cui interesse è quello di vedere ripartire il lavoro nella provincia di Reggio Calabria, mentre continuiamo a restituire indietro i soldi in Europa.

Ed è dietro queste bassezze che la Calabria muore, con una domanda: tutto questo in cambio di cosa?

SULLO STESSO ARGOMENTO LEGGI:

• Vincere senza competere – il progetto di “Benvenuti al Sud”
• PD villese contro sostenitori e militanti

• Scontro tra il nulla e il futuro
• E se quello Svincolo fosse un reato?

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: