ACCORINTI SCIOLGA L’EQUIVOCO: IL PONTE O LO STRETTO COME PATRIMONIO DELL’UMANITA’

accorintiOccorre che al più presto qualcuno spieghi al Sindaco di Villa San Giovanni ed all’Associazione dei Sindaci dell’Area dello Stretto la stridente contraddizione tra la volontà di dichiarare l’Area dello Stretto come patrimonio dell’umanità ed il continuare pervicacemente a perseguire l’idea della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

A parte le continue dichiarazioni d’amore di La Valle nei confronti dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, spiccano, anche in queste ore, gli emendamenti presentati da deputati e senatori del partito di Alfano, cui hanno aderito quasi tutti i sindaci dell’Area reggina, diretti a riportare in vita l’illusoria opera che già troppi danni ha provocato, dimostrando come il miraggio dell’occupazione fosse solo uno strumento falso e demagogico per convincere l’opinione pubblica.

L’introduzione, proprio nella legge di stabilità, di una posta di 200 mila euro, per “studiare la mobilità nello stretto” (ma in questi 40 anni che ha fatto la società del Ponte?) e l’affermazione che l’iter per la realizzazione del ponte è solamente “sospesa”, oltre a squalificare il “Governo Letta”, relegandolo nel novero delle strutture mercatali, dimostra come i mali endemici del Sud siano addebitabili esclusivamente ad una classe politica impreparata ed inadeguata.

Allora ad incaricarsi di spiegare questa contraddizione agli amministratori reggini, non potrà che essere il sindacosindaco di Messina, Renato Accorinti, che lunedì sarà ospite dei suoi omologhi reggini ed il quale, egli stesso, è chiamato a sottrarsi da questa ambiguità che mette a rischio l’intera impalcatura dell’iniziativa, promossa dallo stesso Accorinti, di proporre all’UNESCO lo Stretto di Messina come patrimonio dell’umanità.

Per quale ragione, infatti, l’organismo delle Nazioni Unite dovrebbe adottare un provvedimento che dichiari lo Stretto un’area di interesse mondiale da conservare e preservare, quando lo stesso “comitato promotore” ne minaccia sin dall’origine la conservazione?

Probabilmente, ad Accorinti sfugge che la sua elezione ha un valore simbolico che va al di la dei confini municipali della città di Messina e rappresenta la speranza che sia ancora possibile costruire un’alternativa dal basso. Una speranza che egli non può e non deve tradire, subordinando il prosieguo di ogni interlocuzione alla rinuncia formale di iniziative dirette a permettere ogni ulteriore degrado del patrimonio paesaggistico-culturale dell’Area dello Stretto.

D’altro canto, viste le dichiarazioni favorevoli da parte degli amministratori reggini, egli non avrà alcuna difficoltà a porre una condizione di assoluta chiarezza, che rappresenta una novità storica in uno scenario politico-amministrativo ridotto a teatro della menzogna e del mercanteggio.

Villa San Giovanni, 21/12/2013

                                                                                                         Il Portavoce
Rocco Caridi

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