VILLA, TRA PANE E AMORE E RISPETTO SPUNTA LA LUCE OLTRE LE TENEBRE

images tunnelE’ facile scrivere con « serenità, usando toni pacati, senza offendere nessuno….. unire le persone in nome di alti ideali …..su valori di BENE e PACE ….Lo scopo di chi scrive per AMORE di verità …….di aiutare le persone a capire ….Si riconoscono perché offendono…. diffamano chiunque …. vi scrivo, parlate bene di chi stimate e delle cose che amate e mai male di chi vi è antipatico».

A parlare non è Papa Francesco e nemmeno un prete di periferia e ora che la bufera è passata, possiamo anche svelare il mistero, in questo aiutati dall’azione, che definiremo approssimativa, di una magistratura che dal 2013, ancora oggi, con un errore che ha del clamoroso, ha pensato di perseguire non il reato e chi lo ha commesso ma un responsabile cui addebitare un reato, accavallando equivoci, conflitti tra quella che è (e rimane confermata) una critica politica anche aspra e accesa e considerazioni, offese e odio personale.

VERITATEM DIE APERIT

estrattoSi, il tempo svela la verità, per evitare che frasi del tipo: «Tante domande poste al PD. Una sola risposta: o siete coglioni o siete complici», del 26 agosto 2013, oppure del 30 agosto: «COGLIONI Solo un verbo mi esce dalla bocca “VERGOGNATEVI” ad uscire in Piazza, un Partito Democratico di Villa san Giovanni “CITTA»; o, ancora, sempre considerazioni personali: «Totò avi i rricchi calati, Totò avi i rricchi calati» sulla foto di Totò Calabrò, il 13 settembre 2013; ovvero, sempre per fare degli esempi, «Quando io dico E SCRIVO COGLIONI siamo nelle mani di questi emeriti ignoranti con il titolo di Dott. Arch. Ecc. che non conoscono neanche il regolamento dove sono seduti, o forse lo usano come carta per pulirsi il…… non voglio. dire altro. Ma a chi aspettate a liberare la città dalle vostre facce da culo COGLIONI…. Clamoroso Autogol del Partito Democratico» il 15 settembre 2013, vengano attribuite a terzi.

Perché, giustamente, una cosa è la critica, un’altra, sono le considerazioni personali e le “ingiurie”, frutto di sconsiderate valutazioni che, a seconda della sensibilità di ciascuno, potrebbero portare i destinatari a ricorrere all’Autorità Giudiziaria.

E IO MICA SO’ PASQUALE

cartolina57Queste frasi, (insieme a considerazioni sulle persone, altrettanto forti, rivolte alla compagine guidata da La Valle) hanno finito per fare parte di una denuncia-querela, con conseguente richiesta di punizione, rivolta all’Autorità Giudiziaria da parte dei consiglieri comunali e del segretario del PD, i quali affermavano che in ragione delle frasi predette « appare essersi configurato il reato di diffamazione…» e ancora «La critica non deve, invero, risolversi in un’avversione o animosità personale» e che «sussiste, inoltre, la coscienza e volontà di usare espressioni oggettivamente idonee a recare offesa al decoro, onore e reputazione del soggetto passivo».

Tutte conclusioni condivisibili, compresa, in particolare, quella riferita alla pagina facebook che ospitava questi post, cioè la pagina “Quotidiano Benvenuti a Sud”, all’indirizzo web: https://www.facebook.com/OuotidianoBenvenutiASud (non provate a cliccarci sopra perché la pagina non esiste più) che gli stessi querelanti dichiarano «appare oggi rimossa parzialmente-integralmente dalla predetta piattaforma».

IL DIAVOLO FA LE PENTOLE NON I COPERCHI

regalo di natale
regalo di natale

Ovviamente, i querelanti potevano ignorare che la pagina denominata “Quotidiano Benvenuti A Sud” potesse non essere riconducibile agli autori-editori del blog e della pagina facebook “Benvenuti a Sud”, che risiede a un indirizzo internet diverso: https://www.facebook.com/benvenutiasud. Ed, infatti, chiedono la “punizione” del « gestore responsabile la pagina facebook “Quotidiano Movimento Benvenuti a Sud”» e di ogni altra pagina collegata-correlata ad essa, «relativamente alle affermazioni riportate».

L’accertamento, infatti, spetterebbe (spettava, spetta) all’Autorità Giudiziaria che, invece, ha erroneamente inteso addebitare agli autori di “Benvenuti Al Sud” una pagina (che è l’unica che conteneva affermazioni di quel genere) che era, invece, riconducibile a persona diversa e cioè, tale Attilio Cotroneo che, folgorato sulla via per Damasco si è impegnato in una Guerra Santa una volta allontanato.

Tantomeno ci si è posti il dubbio sul perché, sul finire del 2013, tale pagina fosse stata completamente rimossa e tale rimozione fosse stata dovuta ai continui interventi di “Benvenuti al Sud”, diretti a interrompere le affermazioni “personali” contro gli esponenti del PD ma, anche, contro il sindaco, Rocco La Valle, e gli esponenti della Giunta Comunale ed altri soggetti.

PANE AMORE E FANTASIA

Noi di “Benvenuti al Sud” ne abbiamo tanti difetti, tranne quelli di voler arrecare offese alle persone, trascinando la discussione su qualità personali che esulano dalla sfera politica e pubblica. E chiunque dica il contrario è in malafede!

Tantomeno eleviamo al rango di controparte politica personaggi la cui “larga ambiguità” ha tratti riconoscibili da una serie di indizi e di elementi spinti sino a deturpare il linguaggio politico ed hanno lo scopo di gettare confusione in un dibattito che, invece, ha il “vizio” di occuparsi di fatti.

montagnaOra che altri abbiano chiesto all’Autorità Giudiziaria di accertare i fatti, noi non solo lo condividiamo ma vorremmo lo si facesse fino in fondo, anche per capire il passaggio logico, la metamorfosi che ha portato da quel «COGLIONI Solo un verbo mi esce dalla bocca “VERGOGNATEVI”» al “pane, amore e fantasia (soprattutto pane), alla pace, e alla richiesta di aiuto per «sconfiggere chi pensa di poter fare allusioni per giustificare le sue male fatte».

Dubitando che si tratti di “disturbo bipolare”, cioè di quella patologia che rende il “soggetto” maniaco-depressivo, optiamo per un’altra ipotesi, ben più grave per questa città e per tutti coloro i quali, anche in buona fede (figuriamoci quelli in malafede) sono caduti nel tranello.

Adesso che le elezioni sono finite, che le “bocce sono ferme”, le “olgettine” in silenzio, il danno a questa città ormai arrecato, non resta – a tutti – che scendere dal palco e prendere atto che siamo stati tutti gabbati….perché è vero: la montagna è andata a Messina ma Messina ancora non se ne è accorto.

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