VILLA, SCUOLE: LA PANTOMIMA DEL DIRITTO ALLO STUDIO FINISCE IN PROCURA

Miur-11

Dopo tre anni di tira e molla, che rendono inqualificabile il comportamento di tutti i protagonisti che a parole intendevano garantire il diritto allo studio e una interrogazione Parlamentare che attesta il livello vergognoso di una vicenda che non ha nulla di pedagogico e che, al contrario, intende insegnare ai ragazzi solo disvalori, fondati sulle amicizie, i favori, gli interessi politici, la questione finisce alla Procura della Repubblica, ad attestare che i principi di legalità non albergano nelle istituzioni locali. E mentre oggi, dopo tre anni, la Provincia accetta di incontrare tutte le parti in causa, il Prefetto di Reggio Calabria fa appello affinchè si moltiplichino gli sforzi per trovare una “soluzione condivisa”. Mai un richiamo perchè anche in questa provincia comincino a regnare le regole di uno Stato di diritto. Per questo era inevitabile il ricorso alla magistratura, chgiamata a ripristinare il diritto e la giustizia, come insegnamento di valori indissolubili da trasmettere alle future generazioni.

ECCO IL TESTO DELL’ESPOSTO PRESENTATO IERI

AL COMMISSARIATO DI PUBBLICA SICUREZZA

VILLA SAN GIOVANNI

 ESPOSTO-DENUNCIA

Di                                                   e residente a Villa San Giovanni in via                                 – domiciliato in                                  di Villa San Giovanni,

CONSIDERATO

  • che in data 12/03/2013, veniva depositato analogo esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, dove risulta procedimento penale R.G.N.R. Noti n. 1481/2015 per abuso d’ufficio e altro, attualmente in carico al P.M. dott. Faro della Procura della Repubblica di Reggio Calabria,

PREMESSO

ratificaChe l’odierna vicenda racchiude caratteristiche comportamentali analoghe, se non identiche, come in linea di massima identici sarebbero gli “attori” per i quali sta procedendo l’Ufficio della Procura in sede.

Che ad agosto 2013 la Procura della Repubblica emetteva un provvedimento di sequestro dell’intera struttura sita in questa via 2 Novembre, sede dell’Istituto Alberghiero e che, da tale data, in previsione dell’avvio dell’anno scolastico, si determinava una situazione di evidente difficoltà per la sistemazione di oltre 1000 studenti di quell’Istituto.

A seguito di accordo tra la Provincia di Reggio Calabria, e le Dirigenze Scolastiche, all’Istituto Alberghiero, veniva concesso di frequentare i locali dell’Istituto “Nostro-Repaci” sito su questa via De Gasperi, in promiscuità con l’Istituto Commerciale.

Nel mentre, il plesso scolastico noto come “ex Magistrale”, in carico all’Istituto “Nostro-Repaci” e mai dismesso, dalla Provincia di Reggio Calabria veniva consegnato in comodato d’uso al Comune di Villa San Giovanni e da quest’ultimo concesso, a sua volta, all’Associazione privata “Museo dello Stretto”.

All’inizio dell’anno scolastico 2014/2015, presso il Liceo “Nostro-Repaci” di Villa San Giovanni si determinava una condizione di sovraffollamento dovuto al numero di iscrizioni, che sarebbe stato per tempo segnalato alla Provincia di Reggio Calabria che, anche a seguito delle proteste messe in campo da studenti e genitori, intimava al Comune la riconsegna dei locali dell’ Ex Magistrale, sito su questa via Monsignor Bergamo.

Ciò generava le dimissioni del Sindaco, pro tempore, il quale avvertiva la Provincia che i locali erano stati assegnati al “Museo del Mare”.

Al fine di trovare una sistemazione, il Presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, prometteva che entro il dicembre successivo avrebbe presentato il progetto per la realizzazione di adeguate aule presso la fabbrica “ex ISA”, sita su questa via Marconi e lo stanziamento di Euro 750.000,00 per la realizzazione del progetto entro il mese di agosto dell’anno successivo, concordando, per quella fase intermedia, un uso promiscuo, tra Liceo e Museo, di porzione dello stabile “Ex Magistrale” di via Mons. Bergamo.

Tuttavia, nel mese di agosto, il Comune di Villa San Giovanni, con apposita deliberazione, destinava la ex fabbrica ISA alla realizzazione di una nuova Caserma dei Carabinieri, pur avendo già destinato tale area alla realizzazione di un Auditorium con 400 posti a sedere.

Nei fatti, dunque, né il Comune di Villa San Giovanni e tantomeno la Provincia di Reggio Calabria mantenevano fede agli impegni: il primo non consegnando le aree alla Provincia e la seconda nella mancata redazione del progetto.

Nel mese di maggio 2015 la Dirigenza dell’Istituto Scolastico “Nostro-Repaci” segnalava nuovamente, alla Provincia di Reggio Calabria, un ennesimo incremento di iscritti presso il Liceo e l’ulteriore esigenza di nuove aule, pur essendo state allo stesso liceo assegnate ben tre strutture: quella Centrale di via Marconi; quella distaccata di via Mons. Bergamo al momento occupata dal Museo e da parte del Liceo e quella di via A. De Gasperi, occupata dall’Ist. Tecnico Commerciale e che ospita l’Istituto Alberghiero sfrattato dal provvedimento della Procura della Repubblica del 2013.

In data 28.05.2015 la Provincia di Reggio Calabria, con atto prot. N. 189321, pubblicava la “manifestazione di interesse” per il reperimento di n. 12 aule didattiche più n. 2 laboratori, servizi igienici, spazi connettivi e logistici e n. 1 locale tecnico adibito a spogliatoio e materiale pulizia.

Ad attività scolastica avviata, in data 18 settembre 2015, la Provincia di Reggio Calabria faceva pervenire alle Dirigenti scolastiche dell’Istituto “Nostro-Repaci”, dell’Istituto Alberghiero e al Sindaco di Villa san Giovanni, una nota formale, prot. N. 302537, a firma del Presidente della Provincia, Giuseppe Raffa e della Dirigente della Provincia, Alessandra Sarlo, nella quale, per far fronte alle esigenze “protestate” da studenti, genitori e dirigenza dell’Ist. Nostro-Repaci, venivano proposte due soluzioni: A) Utilizzo di due strutture individuate nel Comune di Villa San Giovanni a seguito di avviso pubblico, per le esigenze dell’Ist. Commerciale e dei Licei. In particolare – afferma la nota – l’Ist. Commerciale si trasferirà presso i locali individuati che hanno una capienza di nr. 100 alunni. Ciò trova conforto nei dati dell’organico della scuola per l’annualità 2015/2016 (nr. 96 alunni – 6 classi). Contestualmente le esigenze espresse per i Licei sono soddisfatte utilizzando altri locali individuati che dispongono di nr. 12 aule di cui 7 immediatamente disponibili e le ulteriori 5 entro trenta giorni; B) Trasferimento complessivo dei licei, attualmente su via Marconi, presso i locali di via De Gasperi in atto occupati (parzialmente NdA) dall’Alberghiero per il quale sarà individuata una nuova sede. In tal caso l’Istituto Commerciale non subisce alcun trasferimento. Tale ulteriore soluzione soddisferà le vostre più volte reiterate esigenze di mantenere la valenza storico – culturale dell’immobile.

Tale missiva conclude che il dirigente dell’Ist. Alberghiero ed il sindaco di Villa San Giovanni si erano – nel corso di un incontro – dichiarati disponibili ad accettare qualsiasi delle due soluzioni.

Con nota PEC 6362/A20 – A35 del del 21.09.2015 la Dirigente dell’Istituto Nostro-Repaci comunicava alla Provincia di avere optato per la soluzione B), mentre con nota PEC 6205 dello stesso 21.09.2015 la Dirigente dell’Istituto Alberghiero ha respinto la proposta della Provincia avanzata con nota n. 302537 del 18.09.2015 e che la Provincia di Reggio Calabria, adottava la delibera n. 117/2015 del 1° ottobre 2015, con la quale, verosimilmente debordando i poteri ad essa Giunta conferiti, decideva di assegnare l’intero stabile dell’Istituto Tecnico Commerciale “Nostro-Repaci”, sito in questa via De Gasperi, all’Istituto Alberghiero che temporaneamente era ospitato.

Nella stessa deliberazione, la Giunta provinciale disponeva che la scolaresca dell’Istituto Tecnico Commerciale, venisse trasferita presso l’immobile reperito, denominato Immobile B), verosimilmente individuato nella “Struttura Ranieri” (ex Università Ranieri) e di assegnare, per le aule mancanti, all’Istituto Superiore “Nostro-Repaci”, l’immobile individuato e denominato Immobile A), verosimilmente di proprietà della Famiglia Siclari (locali ex Asp).

* * * * *

Ciò premesso, va rammentato che l’Istituto Superiore “Nostro-Repaci” ha avuto storicamente assegnati n. 3 plessi scolastici: la sede Centrale di via Marconi; la sede di via De Gasperi (Ist. Tecn. Commerciale) e la sede di via Mons. Bergamo (ex Magistrale).

La sede di via Mons. Bergamo, di proprietà della Provincia (per le attività di ordinaria e straordinaria manutenzione), è stata concessa in comodato al Comune di Villa San Giovanni che, a sua volta, l’ha concessa ad una associazione privata (Museo del Mare).

Orbene, per quanto attiene l’utilizzo dei locali scolastici, valgono le stesse considerazioni già dallo scrivente espresse nell’esposto-denuncia del 12.03.2013 e confluita nel fascicolo del procedimento penale R.G.N.R. noti n. 1481/2015, assegnato al dott. FARO, P.M. presso la locale Procura della Repubblica.

Vale a dire che la regolamentazione sull’uso dei locali scolastici ha, negli anni, subito modificazioni, mantenendo, però, quale punto fermo, la possibilità che dette strutture e porzioni di esse possano essere concesse in uso solo “fuori dagli orari scolastici”.

Originariamente, l’utilizzo degli edifici scolastici per altri usi era regolato dal regio Decreto n. 1297/28.

Con la L. 4 agosto 1977, N. 517, veniva stabilito, all’art. 12, che gli edifici e le attrezzature scolastiche potevano essere utilizzate fuori dell’orario scolastico per attività che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.

Tale assetto è stato mantenuto e trasfuso nel Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (D.Lgs 297/1994) il quale, all’art. 96, comma 4, ribadisce che “…Gli edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzati fuori dell’orario del servizio scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile”…

La stessa norma (art. 96 D.Lgs.297/94), ai commi successivi, stabilisce che “Le autorizzazioni sono trasmesse di volta in volta, per iscritto, agli interessati che hanno inoltrato formale istanza e devono stabilire le modalità dell’uso e le conseguenti responsabilità in ordine alla sicurezza, all’igiene ed alla salvaguardia del patrimonio” (comma 5) ed, inoltre che “…Nell’ambito delle strutture scolastiche, in orari non dedicati all’attività istituzionale o nel periodo estivo, possono essere attuate, a norma dell’articolo 1 della legge 19 luglio 1991 n. 216, iniziative volte a tutelare e favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della persona di età minore al fine di fronteggiare il rischio di coinvolgimento dei minori in attività criminose” (comma 6).

Con Direttiva N. 133/1996 e, successivamente, con DPR n. 156 del 9-4-1999 con lo scopo di incentivare le scuole ad iniziative di carattere culturale, veniva precisato il ruolo “centrale” della scuola come centro di promozione culturale sociale e civile del territorio ed, a tal fine, suggeriva di collaborare con gli Enti locali, stabilendo la competenza dei Consigli di Circolo e d’Istituto a deliberare su tali attività.

Con il riconoscimento dell’Autonomia Scolastica, la prospettiva, riservata all’istituzione scolastica, di iniziative dirette a promuovere la scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile si è ulteriormente espansa, pur continuando a riconoscere nella “scuola” il soggetto promotore o co-promotore di tali iniziative.

Con il decreto interministeriale n. 44/2001, infine, vengono emanate direttive relativamente agli aspetti gestionali ed amministrativi, stabilendo:

  1. Il Consiglio di circolo o di Istituto ha competenza nell’esprimere i criteri cui il dirigente deve attenersi nel concedere a terzi l’uso dei locali scolastici “appartenenti all’istituzione scolastica” (art. 33);
  2. Previsione dell’utilizzazione temporanea dei locali e fuori dall’orario scolastico dell’istituto forniti dall’ente competente. L’utilizzazione deve avvenire nel rispetto della destinazione d’uso della scuola. L’utilizzatore assume la custodia dei beni concessi in uso e si impegna a stipulare un polizza per la responsabilità civile derivante dalle attività svolte.

Va da sé che in base alle norme sopra richiamate la concessione in uso a terzi dei locali scolastici rientri tra le attività “negoziali” riconducibili in capo al “Dirigente Scolastico” e non già all’Ente locale che pone a disposizione la struttura per le attività scolastiche.

Analogamente, la Giunta Comunale o Provinciale non ha alcuna competenza nella “concessione in uso” dei locali e delle attrezzature scolastiche, rientrando tale competenza nelle funzioni assegnate al Dirigente Scolastico, il quale deve operare in conformità dei criteri e dei limiti imposti dal Consiglio di Circolo (art. 33, n. 2, lett. c).

Detto ciò, tuttavia, va specificato che l’illegittimità della concessione in uso dei locali è data dalla assoluta chiarezza della lettera della norma, rimasta inalterata nel tempo e tuttora vigente, la quale precisa che l’utilizzo dei locali, da parte di terzi, possa avvenire esclusivamente fuori dagli orari scolastici, così come stabilisce che la possibilità di utilizzo debba essere, comunque, precario e temporaneo, a priori escludendo la possibilità di concessioni che tramutino, l’utilizzatore terzo, in possessore a tutti gli effetti dell’immobile, come invece avvenuto.

A ciò vanno aggiunte ulteriori considerazioni poiché, come lo stesso Presidente della Provincia scrive nella nota datata 18.09.2015, prot. 302537, l’immobile B), verosimilmente individuato nell’Immobile “Ranieri” sito su questa via Marconi, avrebbe una agibilità tale da consentire di ospitare un max di n. 100 alunni (mentre è in itinere la richiesta per elevarne il n. a 300) e che, dunque, è assolutamente inidoneo a contenere il 96 alunni, più almeno n. 6 insegnanti, personale ATA ed altro che supererebbe la quota limite delle 100 unità.

Quanto alla struttura denominata immobile A), si è già determinato un conflitto di interessi, dal momento che l’attuale Vice Sindaco il quale, insieme al sindaco, in data 12 ottobre 2015 pur avendo un interesse sulla vicenda, si recava, insieme ad altri amministratori, presso la direzione dell’Istituto scolastico “Nostro-Repaci” con lo scopo verosimile di discutere la questione.

* * * * *

Quanto alle procedure di selezione messe in atto dalla Provincia di Reggio Calabria, con la “Manifestazione di Interesse” prot. N. 189321 del 28/05/2015, prevedeva che le domande per la selezione dell’immobile da adibire a sede dell’Istituto “Nostro-Repaci” avrebbero dovuto presentare un immobile “già completo” entro le ore 12,00 del 15 giugno 2015 e, in particolare: n. 12 aule didattiche, ciascuna dimensionata per un max di 25 alunni (1,8 mq x 25); n. 2 laboratori; servizi igienici in rapporto all’utenza; spazi connettivi, logistici e 1 locale tecnico.

Da quanto emerge dagli stessi atti emanati dalla Provincia di Reggio Calabria, dove non è stato possibile reperire alcun verbale di “apertura delle offerte”, risulta che alla data del 18 settembre 2015 non fosse disponibile alcun immobile idoneo (il primo ex Ranieri per incapacità legale di accoglienza e, il secondo, per incompletezza), così come emerge che in luogo dell’immobile sono stati (e non si sa come) reperiti ben due immobili di proprietari diversi, vanificando la procedura pubblica selettiva e senza provvedere ad un nuovo bando o selezione pubblica, poiché è noto che le procedure selettive successive alla “manifestazione di Interesse” andata deserta (o priva di offerta idonea) devono avere lo stesso oggetto e lo stesso contenuto non potendosi frammentare, ampliare, ridurre o modificare l’originaria richiesta, pena la violazione dei principi di trasparenza e pari opportunità, alla base del Codice dei Contratti Pubblici di cui al D.Lgs. 156/2006.

Deve, quindi, dedursi che alla data del 15 giugno 2015 alcuna offerta valida sia giunta rispetto alla ipotesi di assumere in locazione dei locali da adibire a sede dell’istituto Nostro-Repaci e che, le successive determinazioni da parte della Provincia, siano avvenute al riparo da qualsiasi riferimento normativo, con l’aggravante che i due immobili reperiti in luogo dell’unico immobile previsto dalla “Manifestazione di Interesse” pubblicata, abbia riguardato una struttura riconducibile al Vice Sindaco della Città di Villa San Giovanni e, l’altro, pur essendo inidoneo, abbia riguardato una struttura per la quale è stata operata una scelta di natura “politica”.

* * * * *

Tanto considerato e premesso, è evidente la connessione oggettiva e soggettiva con la vicenda già segnalata nel 2013, non solo per la materia del contendere ma anche per i soggetti che potrebbero risultare coinvolti e l’urgenza, nell’imminente tentativo di sgombero dei locali dell’Istituto Superiore “Nostro-Repaci” da parte della Provincia di Reggio Calabria sulla quale, va anche detto, incombe una incompetenza relativa, come bene esplicitato dal TAR – Umbria, Sez. I, con sentenza n. 368/2008, del 14.07.2008, che ha affermato come sia illegittima una deliberazione che disponga, unilateralmente, il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature che, invece, deve essere concertato e concordato con le istituzioni scolastiche (art. 139, comma 1, lett. d D. Lgs 112/1998), perché ciò viola il principio dell’autonomia scolastica, inserito in Costituzione e che ha reso le istituzioni scolastiche, “equiordinate” ad altri Enti territoriali.

In buona sostanza, nel censurare la condotta di una Provincia, il Tribunale Amministrativo ha stabilito che tali delibere sono da considerare illegittime perchè esse promanano dall’esercizio di un potere unilaterale che in questa specifica materia doveva invece necessariamente intendersi siccome dimidiato (e dunque non esclusivo dell’Amministrazione provinciale proprietaria dei locali); ciò, ripetesi, a garanzia delle norme di legge sull’autonomia strutturale e funzionale degli istituti scolastici ricorrenti.

Tanto premesso, si chiede che vengano svolti tutti gli accertamenti e gli approfondimenti ulteriori e necessari al ripristino della legalità ed alla affermazione di un “diritto allo studio” che nelle vicende segnalate viene pregiudicato da una condotta superficiale ed approssimativa e interessata che, dapprima ha interferito con le attività della Scuola Elementare e, successivamente, con le ragioni degli studenti del I.I.S. “Nostro-Repaci” e dell’Istituto Alberghiero, nonché l’individuazione e la punizione dei responsabili di tutte le eventuali violazioni alla legge penale, nonché l’adozione di ogni e qualsiasi provvedimento ritenuto opportuno.

Infine, lo scrivente chiede di essere informato, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. anche in caso di richiesta di archiviazione.

***************************************************************************************************************************

10/02/2016

di antonio morabito

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: