Villa San Giovanni – E se la realizzazione dello svincolo fosse reato?

Pagine da zanotti_biancoDunque, nel 1997, quando Calabrò era ancora sindaco, la Commissione Edilizia Comunale fu chiamata ad interessarsi dello svincolo autostradale che una società privata, la “Travel Ticket spa”, aveva manifestato di voler ottenere “l’autorizzazione per la sistemazione del piazzale di sosta dei mezzi diretti all’imbarco”.

L’affermazione è criptica e il risultato anche. Tanto che nell’autorizzazioneviene riportato che Prescrive che l’apertura dello svincolo su via Zanottì Bianco sia subordinato all’approvazione del P.U.T. e l’ottenimento di eventuali altri Nulla Osta a autorizzazioni da parte degli organi competenti”.

In buona sostanza, la domanda viene mascherata ma la risposta non può che avere un’unica risposta. Chiara. Anzi no! (Scarica l’Autorizzazione)

Il Piano Urbano del Traffico, rappresenta uno strumento di programmazione che va ad integrarsi con il Piano Strutturale Comunale (ora) ma non modifica le norme di legge e regolamentari e, pertanto, andava applicato un piccolo correttivo: andava, cioè, modificata l’autostrada.

Detto fatto, ecco che spariva il “pannello” di fine autostrada e il tratto di autostrada diventava una strada a

cartello ripristinato
cartello ripristinato

scorrimento veloce, così da poter autorizzare anche la giostra di pannelli e di pubblicità.

In tutto questo ambaradam si inserisce il Decreto Emergenza Ambientale, il quale prevede la “razionalizzazione” dei piazzali di stoccaggio dei mezzi, in modo tale da garantire che la città non avesse più la “percezione visiva” del traffico, instradato sulla banchina del porto tramite il sottopasso FS che, allargato, avrebbe consentito i due flussi di marcia e con la previsione della chiusura dello svincolo su viale Italia.

Bene, complimenti!

La questione è tutt’altro che semplice, perché a tal punto rimarrebbe aperto solo uno svincolo autostradale (su via Zanotti-Bianco) che, di fatto, è uno svincolo privato (ammesso che possa esistere).

Ora, è evidente come dietro queste iniziative ci sia la complicità, la connivenza di uomini delle istituzioni che hanno fatto le loro fortune (non solo politiche) a scapito dei cittadini e che oggi, come ieri, stiano studiando da sindaci.

trextre sindaciForse è il momento di dire basta. E’ il momento in cui il Procuratore De Raho deve prendere il coraggio a due mani e farsi largo tra le maglie larghe, troppo larghe, della giustizia e dimostrare che davvero non ci sono più santuari e regni intoccabili.

E lo può fare. Lo può fare senza aspettare che l’ultimo degli Ufficiali o Agenti di Polizia Giudiziaria gli comunichi quello che in tutti questi anni è passato inosservato, nonostante la legge.

To be continued

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