Villa S. Giovanni: Probabile l’avvio di una procedura d’infrazione contro lo Stato italiano da parte della Commissione Europea

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Nota dei Gruppi Consiliari Pd e Gruppo Misto: Il comportamento dilatorio posto in essere dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Rocco La Valle, in merito al mancato approfondimento ed al conseguente annullamento della delibera relativa alla variante urbanistica sul “parco dei falchi”, rischia ora di far aprire una “procedura d’infrazione” nei confronti dello Stato Italiano e l’adozione della conseguente sanzione da parte della Corte di Giustizia Europea.
A nulla, infatti, sono valsi i tentativi di indurre La Valle a rivedere la posizione dell’Amministrazione Comunale e della maggioranza consiliare che, anzi, ha adottato un atteggiamento strumentale per evitare qualsiasi ulteriore discussione sull’argomento.
Questo atteggiamento ha, oramai, finito per convincere anche i più cauti sul fatto che da questa vicenda dipendano gli equilibri e la stessa sopravvivenza dell’Amministrazione La Valle che sull’argomento è stata costretta ad abdicare al ruolo di difesa degli interessi pubblici che dovrebbe essere il fulcro delle attività di tutte le istituzioni.
Lasciare questa città senza difese, significherebbe piegarsi ad una logica alla quale i gruppi che rappresentano la minoranza in Consiglio Comunale non possono e non vogliono inchinarsi, per l’obbligo morale e giuridico che hanno di onorare e difendere sino in fondo le pubbliche istituzioni, prima tra tutte la Civica Assemblea che rappresenta la volontà di questa Comunità.
Per questa ragione, mentre rimane ancora in sospeso la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, avanzata dalla minoranza per la revoca della “variante urbanistica” ed allo stato in attesa delle determinazioni del Prefetto, al fine di scongiurare ogni pericolo di condanna dello Stato Italiano., si è resa necessaria l’adozione di una ulteriore iniziativa, diretta a ripristinare il governo delle regole che sottendono all’unitarietà della Repubblica.
In questo senso è stata inviata una nota ai Ministri degli Affari Europei e degli Interni, oltre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché adottino ogni misura utile a garantire il rispetto della normativa nazionale e comunitaria e per il corretto funzionamento delle istituzioni anche di livello locale.
Com’è noto, infatti, ciascuno Stato membro dell’Unione Europea è responsabile dell’applicazione del diritto dell’Unione nel suo ordinamento interno e che, in caso di violazione di uno degli obblighi previsti dal Trattato, la Commissione Europea ha il potere, previsto dall’art. 258 del trattato sul Funzionamento dell’Unione e 141 del Trattato CEEA, di avviare la “procedura d’infrazione” e, successivamente, di adire la Corte di Giustizia Europea.
Corte di Giustizia che, proprio in merito alle questioni relative ai Siti di Importanza Comunitaria ed alle Zone di Protezione Speciale, ha già prodotto una serie di condanne contro lo Stato Italiano.

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