VILLA: NATALE IN CASETTE “CUPIELLO”

A Natale siamo tutti più buoni, ma non fessi! E il fatto di non avere replicato alle dichiarazioni di Saladino, palesemente smentite dai fatti, non deve far pensare che si sia riusciti a ribaltare accuse che qui vengono confermate, circa il tentativo di aumentare le entrate comunali attraverso le multe. Che vuole anche dire che si stia tentando di nascondere una situazione drammatica delle casse comunali, lasciata da chi ha amministrato fino al 4 ottobre 2017.

Oggi, però, siamo costretti a ribadire quelle accuse, perché s’intrecciano con un’altra vicenda, se possibile ancor più grave. E la mancata risposta del Commissario Saladino, alle accuse di Italia dei Valori, diventa essa stessa una denuncia che la “stampa” avrebbe potuto accertare semplicemente chiedendo copia della disposizione inviata al Comando di Polizia Locale. Si sarebbe accorta che essa non fa e non faceva alcun riferimento a zone particolari ma rappresentava solo un generico richiamo ad elevare un maggior numero di contravvenzioni, al solo fine di fare aumentare le entrate comunali.

D’altro canto il Commissario nemmeno risponde al fatto, talmente grave da poter determinare una illegittimità delle multe elevate, giustificandosi con la semplice affermazione che…avremmo capito male. In sei presenti! E senza porsi il dubbio che possa essere stato lui a esprimersi male ma, soprattutto, senza dimostrare che le casse comunali sono perfettamente in salute e glissando sull’inattività, prima e durante lo svolgimento del suo mandato, rispetto ad iniziative concrete (progetto approvato dal 2007), o reali (progetto ecopass del 2010) a favore della viabilità.

Un merito, però, dobbiamo riconoscerglielo: quello, almeno, di non aver detto di averci “cacciato fuori” come invece altri hanno più volte inventato.

GARANTISCO IO!!!

Ricordate che qualche anno fa, spuntarono delle casette, carine e senza pretese, “modello Alto Adige”, per festeggiare il “Natale Villese”. Era un “cadeau” che – secondo il racconto dei presenti – “Mamma Caronte” aveva voluto fare agli amministratori villesi che, però, suggerirono di non donarle direttamente al Comune ma di fare un atto di “liberalità” in favore di un’associazione locale.

Cosicché – sempre stando al racconto dei testimoni – quella che era una donazione per la Comunità (in cambio di cosa?) si è trasformata in qualcosa di perverso, di odioso e vergognoso: tu fai la donazione all’associazione, noi “gestiamo” l’associazione e facciamo clientelismo elettorale garantendoci il futuro. Perché diversamente chiunque avrebbe potuto chiedere l’utilizzo delle casette presentando al Comune un progetto.

«Garantisco io» disse l’attuale sindaco sospeso. E garantì lui, all’epoca assessore a non ricordiamo cosa. E tutto filò liscio fino a quando, nel corso delle ultime elezioni amministrative, il rapporto tra i “nuovi finti-padroni” della città e i membri dell’associazione non fu pregiudicato da una scelta (si presume) “elettorale” diversa.

NEL VILLAGGIO TRIBALE

Dopo le vicende giudiziarie, la maggioranza mai nata inizia a scalpitare, perché nessuno pensi di essere realmente libero di scegliere. Come quei datori di lavoro che ti costringono a firmare buste paga da miseria e ti danno la metà per non farti dimenticare che, il lavoro, te lo hanno dato loro! E – si racconta- che Siclari, accompagnato da Giustra, in più occasioni, si è recato presso gli uffici della Società di Navigazione a chiedere che venisse, in qualche modo, revocata quell’elargizione ormai fatta da tempo. Ma trova chiuso: noi abbiamo fatto un atto di liberalità, punto!

Stessa cosa dovrebbe aver fatto (e da qui più di un sospetto di legami oscuri tra Saladino e maggioranza) il Commissario Prefettizio, che intorno alle 10,00 del 15 novembre, viene visto entrare negli uffici della Caronte. O forse è stata una visita di cortesia nel pieno di questa guerra guerreggiata per la titolarità delle “casette”? Non lo sapremo mai e nemmeno ci interessa saperlo.

Fatto sta che spunta per la prima volta una ricevuta, ai sensi dell’art. 22 della L.383/2000 per “erogazione liberale ad associazione di promozione sociale” da parte di “Caronte&Tourist” spa, in favore dell’Associazione “ViviVilla Eventi”, per un totale di 11.000,00 euro per la finalità: “acquisto N° 10 casette in legno dimensioni 2.50×2.00 per Villaggio di Natale”.

CARONTE TIRATA PER LA GIACCA

La maggioranza, o quei pochi interessati, comincia a dimenarsi, tanto più che l’Associazione ViviVilla ha già presentato un “progetto” per realizzare il Villaggio di Natale dentro l’Arena Comunale. A quanti tentano di “influenzare” il nostro giudizio sulla vicenda, raccontiamo da subito che si tratta di un atto di liberalità che un’azienda ha fatto in favore di un’associazione. E qualsiasi patto “verbale” o “scritto” va trattato come inesistente, a meno di non voler rischiare un procedimento penale che, quanto meno, porterebbe al reato di falsa fatturazione.

E’ inutile – continuiamo – che tentiate di tirare dentro la Società, com’è inutile che continuiate a dire che la “donazione” è stata fatta per evitare di pagare l’IVA, perché una società come la Caronte non si lascia spaventare da qualche migliaio di euro e ciò diventa una scusa talmente banale che chiunque vi riderà in faccia.

Siccome non basta, giovedì 30 novembre 2017, veniamo contattati su facebook da un profilo evidentemente falso (registrato probabilmente la sera del 27) che ci sollecita a occuparci del caso e che fa finta di non sapere ma dimostra di sapere tutto. Anche troppo!

QUEL VILLAGGIO NON S’HA DA FARE

Nel frattempo, mentre il Commissario firmava il Nulla Osta per la manifestazione “Villaggio di Natale” in favore dell’Associazione ViviVilla, precisando però, “senza alcun onere” da parte dell’Ente (problemi di cassa?), si racconta che nel nostro eroe sospeso, Giovanni Siclari, la rabbia finisce di montare fino ad accecare: cerca più e più volte il “custode” delle casette in legno e, infine, lo diffida dal consegnare le stesse nel luogo indicato dall’Associazione, perché – a suo dire – stava per essere (o è stata) presentata una denuncia al Commissariato e comunque avrebbe inviato la Polizia Locale per bloccare tutto. E il rischio era che ci andasse di mezzo anche il “custode”.

Con una puntualità disarmante, infatti, Domenica 3 dicembre, quando l’Associazione si accinge a prendere possesso dell’Arena, si presentava la Polizia Locale, ancora ignara del nulla osta (tra uffici non si parlano), poiché nessuna attività era in atto e le casette ancora custodite dal “custode”.

Una “promessa” di un male ingiusto che avrebbe fatto arrossire persino i peggiori dittatori sudamericani, peraltro fatta da un soggetto sospeso per legge e che non agiva da privato cittadino (e quand’anche fosse?). 

La Polizia Locale, tuttavia, sarebbe intervenuta sulla scorta di un paio di segnalazioni, almeno una delle quali – così si è appreso – ad opera del consigliere comunale Massimo Morgante.

Ora o volite ‘o café?

05/12/2017

antonio morabito

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: