TARES: RAPPORTI INCESTUOSI TRA POLITICA E L’AFFARE DEI RIFIUTI

“Ci guadagnano solo le Holdings delle discariche e la Holding degli inceneritori”. Così Andrea Dominjanni, di Legambiente Calabria, intervistato da “Servizio Pubblico”, il programma di Michele Santoro.

il Governatore
il Governatore

Ancora più significative le ammissioni del Governatore della Calabria, Giuseppe SCOPELLITI, che incalzato dall’intervistatore è costretto a snocciolare le cifre: 15 milioni di euro in un solo mese (il mese in cui, stranamente, hanno chiuso contemporaneamente tutte le discariche calabresi, inondando i comuni di rifiuti) e con danni incalcolabili all’ambiente dal momento che “il Governatore”, ha autorizzato il conferimento del rifiuto “tal quale”, ossia senza preventivo trattamento.

Una vicenda, quella dell’emergenza affrontata con Ordinanza del capo della Regione che se da una parte restituisce il dato su quanto costi ai Calabresi il ciclo dei rifiuti (con il più basso tasso di differenziata d’Italia), lascia aperti molti lati oscuri che nessuno ha finora inteso affrontare.

14 anni di “Emergenza” gestiti in modo approssimativo, a cui il Parlamento ha cercato di porre fine imponendo, dal 1° gennaio 2013, la cessazione di tutte le ordinanze di protezione civile che sancivano varie emergenze, gestite in modo assai “allegro” dai diversi delegati.

A cominciare proprio da quella dell’Emergenza calabrese, gestita nell’ultima fase dal Commissario,

Raccolta Straordinaria
Raccolta Straordinaria

Vincenzo Speranza, già Dirigente della “Mobile” e Questore di Reggio Calabria, fortemente voluto dall’appena neo Governatore, Scopelliti, che lo conobbe ai tempi della sindacatura reggina e che con lui visse l’esperienza terribile del ritrovamento dell’esplosivo piazzato da ignoti nel bagno del Primo cittadino di Palazzo San Giorgio.

Dalle interviste di “Servizio Pubblico” le riflessioni sono anche altre: il settore dei rifiuti è l’unica attività che in Calabria funziona, nonostante la “fuga” del colosso francese Veolià che, nel 2012, ha portato in tribunale i libri contabili della propria controllata “Veolià Servizi Ambientali Tecnitalia”, chiedendo di accedere al concordato preventivo e mandando nel panico l’intera filiera di aziende che ruotavano intorno ai rifiuti, compresa l’Associazione Temporanea di Imprese la cui capofila è proprio la Eco.Fal., la stessa Associazione d’Imprese cui il Governatore ha affidato, direttamente e senza alcuna gara, la raccolta straordinaria del rifiuto “tal quale”  e le cui quote societarie sono per intero in mano al fratello ed al cugino dell’attuale sindaco di Villa San Giovanni; la seconda riflessione nasce proprio dalla prima, cioè da rapporti che potremmo definire “incestuosi” tra la politica ed il grande affare dei “rifiuti”.

Il Sindaco La valle
Il Sindaco La valle

Per quale motivo, infatti, un sindaco dovrebbe attivarsi per contenere i costi dei rifiuti per i propri cittadini, avviando e concretizzando la differenziata e diminuendo, quindi, la quantità conferita in discarica, se poi tutto questo potrebbe comportare un abbattimento del volume d’affari di imprese legate da vincoli familiari? E c’è un nesso con quel misero 5% di differenziata registrato a Villa San Giovanni?

Lo stesso stretto rapporto politico, insinuato dal giornalista, tra il Governatore e l’attuale Sindaco può avere in qualche modo condizionato alcune scelte?

Sono solo domande, ipotesi, è vero, ma molto suggestive. E che se anche prive di rilevanza illecita pongono un problema dal punto di vista etico, perché il conflitto di interessi non rappresenta una ipotesi delittuosa ma semplicemente una “condizione soggettiva”, in base alla quale sia evidente o potenzialmente possibile che il soggetto che ricopre un ruolo pubblico possa comportarsi in modo non imparziale, favorendo i propri affari.

Vale a dire un danno doppio o triplo ai cittadini, alla democrazia, al libero mercato. Soprattutto alla democrazia che ne esce “drogata”, come si desume dalle stesse risposte fornite al giornalista dal fratello del Sindaco, alcune delle quali distanti dalla realtà ed altre che confermano il pericolo per la democrazia e per il mercato.

Dietro quel “io non lavoro per il Comune di Villa San Giovanni, gli faccio tutto gratis”, infatti, c’è,

La Raccolta Indifferenziata
La Raccolta Indifferenziata

insieme, una rappresentazione maccheronica della democrazia e una compressione dei concetti chiave dei valori Costituzionali.

Questo il ragionamento: io sono nella disponibilità di fornire gratuitamente servizi a rilevanza economica al Comune, impedendo ad altre imprese di accedere a quel mercato e facendo anche la parte del “benefattore”, così distorcendo non solo il mercato economico ma anche quello elettorale.

Se fosse vero! Perché invece risulta ed anche in maniera inconfutabile che aziende legate alla famiglia del Sindaco abbiano regolarmente prestato la loro opera a favore del Comune e siano state regolarmente pagate. Aziende che da altrettanti atti formali risulterebbero partner dell’ATI, capofila Eco.Fal., incaricata dal Governatore della raccolta dei rifiuti.

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