SI TINGE DI GIALLO: SU RICHIESTA DELLA SCUOLA LA POLIZIA CONVOCA MORGANTE MA E’UN ABUSO

20141224120720-Trasferimenti-Polizia-di-StatoSi tinge di giallo la vicenda del sopralluogo nelle scuole, richiesto dal Consigliere Massimo Morgante, che ieri mattina, mentre si trovava al lavoro, è stato telefonicamente convocato, ai sensi dell’art. 1 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, presso il Commissariato di P.S.

Ignaro di quanto stava accadendo, è stato informato dal Dirigente del Commissariato di P.S., dott. Leonardo, di essere stato convocato per “dirimere bonariamente un dissidio privato”, scoprendo che il “dissidio” privato non era, trattandosi, invece, della richiesta formale di accesso presso gli istituti scolastici di Villa San Giovanni di proprietà comunale.

Un “eccesso” bello e buono, per una serie di ragioni facilmente intuibili: Morgante è consigliere comunale e, avvalendosi delle sue prerogative, aveva avanzato una richiesta rivolta ad effettuare un sopralluogo e ad ottenere la documentazione da una istituzione pubblica; la convocazione avveniva su due piedi e lui era l’unico ad essere stato convocato.

Per ragioni di cortesia istituzionale, quindi, il consigliere rimaneva ad ascoltare le ragioni del dirigente, il quale lo avvertiva che la dirigente scolastica si opponeva – con ogni mezzo evidentemente – al sopralluogo previsto per oggi.

INAUDITA GRAVITA’

«Un fatto di una gravità inaudita» afferma Morgante «che è stato inteso come una forma di pressione che va oltre i compiti istituzionali: da parte del Commissariato per una convocazione ingiustificata e, dall’altra, dalla stessa Dirigente Scolastica che con il suo censurabile comportamento, ha proiettato nell’immaginario collettivo la propria volontà di nascondere qualcosa».

Do.Mi_Elementare_2012-05-30-130Ormai non c’è più alcun dubbio che l’operazione sia stata concertata, dopo che le “menti sopraffine” si erano incastrate e quale ultimo appello per evitare di capitolare. Come ha detto in conferenza stampa Morgante – infatti – la richiesta del 5 febbraio scorso, lasciava alla dirigente tutte le possibilità di «provvedere alle incombenze organizzative», senza che sull’argomento la stessa si determinasse «ma chiedendo a me di concordare modalità e termini differenti», pur negando l’accesso.

Delle due una: o l’accesso è motivatamente negato, oppure è la dirigente che deve indicare orari e modi differenti, anche se, c’è da dire, che Morgante nella sua “comunicazione”, chiede espressamente che «al fine di non creare disagio o interruzione dei servizi», la dirigente provveda alle «incombenze organizzative».

Secondo la dottoressa Trecroci, invece, la visita di Morgante avrebbe recato «disturbo al normale svolgimento delle lezioni, dando per scontato» -aggiunge il consigliere – «che mi sarei aggirato indisturbato per le aule».

ABUSO D’UFFICIO

Rincara la dose Morgante che ora vuol vederci chiaro: «Viceversa, non le reca alcun disturbo la presenza costante, per i corridoi, di consiglieri accompagnati dalle gentili consorti e, tantomeno, la presenza di estranei e operai con macchine operatrici» – prosegue l’esponente politico – su «vicende sulle quali sta indagando la locale Procura della Repubblica» ma che non sembrano interessare l’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Abuso d’Ufficio sarebbe il reato su cui da troppo tempo indaga la Procura e mentre la città viene attraversata da episodi come questo, dove l’autorità scolastica «invece di difendere la scuola, faziosamente tutela e prende una chiara posizione a favore di una squadra che sta falsando la partita della democrazia».

re.6_Poi Morgante ricorda «che le strutture scolastiche sono di proprietà comunale» e che all’Ente competono i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione. E che è compito degli amministratori occuparsi dello stato in cui si trovano, anche per verificare la bontà dell’azione amministrativa.

Sappiamo bene, visto che è da anni che ce ne occupiamo – al contrario di quello che pensano i percettori di prebende – quali sono le difficoltà e i problemi strutturali delle scuole, così come conosciamo le deficienze dell’amministrazione comunale, non solo quella di oggi.

Secondo la ricostruzione di Morgante, il consigliere comunale ha diritto ad ottenere tutte le «informazioni e notizie» utili all’espletamento del mandato, come prescrive la norma e come ha più volte indicato la giurisprudenza.

LA SQUADRA E I TIFOSI

Miracolo ad Acciarello
Miracolo ad Acciarello

La questione sarebbe risorta all’indomani delle lamentele di alcuni genitori che segnalavano i disagi cui erano costretti i loro figli e raccolte negli ultimi giorni. «Altro che strumentale» – afferma Morgante – «strumentale è inviare gli operai quando monta la protesta, come sta accadendo anche in queste ore, a dimostrazione che le risorse economiche erano state destinate ad altre attività».

L’affondo è ancora più pungente «Invece di trincerarsi dietro un illegittimo rifiuto, il Dirigente avrebbe dovuto intendere la questione a sostegno delle scuole e del miglioramento degli ambienti scolastici ed aprire tutte le porte a chiunque fosse interessato a risolvere i problemi» – invece è la constatazione – La dott.ssa Trecroci  «pur di tutelare l’amministrazione comunale, non ha esitato a violare le prerogative attribuite per legge ad un consigliere comunale» ponendosi al difuori delle regole democratiche e dei propri doveri.

L’accusa chiara è di faziosità ma la partita è tutt’altro che chiusa, perchè – pare – che la vicenda abbia già attraversato il “rubicone” e non si tratta più di una partita giocata in casa.

DERIVA ISTITUZIONALE ANTIDEMOCRATICA

Morgante, poi, incasella la prima vittoria: «il primo risultato è stato, tuttavia, già ottenuto e da quando è iniziata questa vergognosa vicenda, squadre di operai e manutentori sono alacremente al lavoro proprio nei plessi scolastici di Acciarello e Pezzo».

Da diverso tempo si registra una regressione culturale che non ha precedenti, con una commistione tra istituzioni che va oltre il normale rapporto dialogico.

Ciò non sarebbe successo, per dirla con Morgante, qualora ci fossero stati rapporti chiari e trasparenti tra forze politiche dei due schieramenti. Ma è una verità, questa, che a dirla si rischia di provocare i diverticoli. Solo che in mezzo ci sono bambini!

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