PARCHEGGI A PAGAMENTO: SI TENTA DI RASCHIARE IL FONDO

tutteDopo il flop del bando di gara sui parcheggi a pagamento e la decisione di impugnare il provvedimento di fronte al TAR, circola insistente la notizia che la nostra amabile amministrazione comunale si stia attrezzando per imporre, nuovamente, la questione.

A parte che a 4 mesi dal rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco, una compagine seria dovrebbe solo pensare di completare il programma amministrativo presentato agli elettori, torna a stupire un provvedimento che, oltre ad essere avulso dallo stesso programma, punta dritto a punire, ancora di più, residenti e pendolari.

Un modo semplice di raschiare il fondo di famiglie ed imprese, già affogate in una morsa fiscale che ci si ostina ad addebitare al “Governo Renzi” ma che, in realtà, è solo di livello locale: IMU, TASI, TARI, IRPEF, ADDIZIONALI VARIE e chi più ne ha più ne metta, sono solo il frutto di una gestione delle tasse comunali, provinciali e regionali dissennata, a fronte di servizi inesistenti e di un sistema economico-produttivo che si è dissolto.

ARGOMENTO A PIACERE

memoser lightQuasi 2 milioni di euro di “ecopass”, ricevuti in regalo da questa amministrazione, sono serviti a tutto, fuorché a migliorare il sistema della mobilità urbana, le condizioni di vita, l’ambiente. E nemmeno sono serviti per mitigare l’aumento della tassazione che, lo ricordiamo a noi stessi, non è frutto della demenzialità del Governo ma della incapacità di una classe politica locale che ha accumulato ritardi e debiti nella gestione dei rifiuti, per ragioni che noi tutti leggiamo sui giornali.

Cosicché non resta che raschiare il fondo, con l’unica altra forma possibile per raggiungere i due obiettivi veri che questa amministrazione si è data: privatizzare quanto più possibile, garantendosi un rientro economico per finanziare la spesa e fare clientela: è successo con i rifiuti, con la privatizzazione dell’acqua e succederà ancora con la sosta a pagamento, con assunzioni che sfuggono al controllo pubblico e determinano clientele e voto di scambio.

Questo è il meccanismo della politica che per 20 anni ha governato l’Italia, Reggio Calabria e si accingeva a perpetuare in tutta la Calabria, se una sentenza liberatoria non avesse disarcionato il “principe delle notti bianche”.

IMMAGINIAMO UNA CITTA’ EFFICIENTE

bergamoNon siamo ideologicamente contro la sosta a pagamento, ma questa non può diventare uno strumento “politico-economico” utile a salvare i bilanci comunali e garantire le “magiche notti” festaiole e di legali-italia.

Dal 2003 abbiamo proposto la realizzazione di un parcheggio in via Mazzini, a ridosso dei sistemi di trasporto ed il trasferimento del mercato settimanale. Non area mercatale, quindi, ma solo per evitare che quel parcheggio divenisse ricettacolo di lamiere in disuso, il giovedì avrebbe potuto diventare area mercatale, al centro della città e facendogli svolgere una funzione sociale.

Mentre il progetto ancora langue, la mente galoppa come galoppano le mutazioni sociali, l’amento delle auto in circolazione, le difficoltà dei trasporti pubblici e l’aumento dei costi.

stazione 2Così si trasformano le idee e insieme al parcheggio in via Mazzini, viene proposto e realizzato (non dal Comune ma dalle Ferrovie), il parcheggio in Piazza Stazione e ridisegnata la viabilità (poi sbagliata in fase di realizzazione: dal Comune) ed il parcheggio sul torrente Solaro, attiguo all’ingresso dell’autostrada, tutti con un sistema di segnalazione elettronica e display sulle grandi direttrici di traffico.

Per effetto dello studio sulla mobilità (anch’esso proposto e realizzato da “Stretto di Messina spa”), la proposta diventava organica e con una tariffa “variabile” per ogni area di sosta.

torrenteQuesta si chiama riqualificazione urbana, significa offrire servizi, significa creare le condizioni per favorire l’economia, significa liberare la città dalla morsa del traffico.

In cinque anni tutto questo è rimasto un sogno nel cassetto, un freno all’economia, mentre è stata impedita pure la realizzazione dell’area di sosta in località Castelluccio (uscita A3), la più moderna area di sosta del Sud del Paese e l’unica da Roma in giù …eppure le idee continuano a galoppare e non si fermeranno per volontà di alcuno.

Di chi è la colpa se ad oggi non è stato realizzato niente e Villa San Giovanni è sparita dalle linee guida regionali del Piano Regionale Trasporti?

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