Morsa sugli appalti: La Valle non chiarisce un bel nulla e il PD gioca sporco

sindaci-area-strettoUna cosa adesso la sappiamo: il PD villese non voleva mettre in “imbarazzo” La Valle, per cui, d’intesa con la maggioranza, aveva stabilito che NON doveva svolgersi alcun Consiglio Comunale prima delle elezioni regionali. Specie un Consiglio in cui si dovesse parlare dell’inchiesta “morsa sugli appalti”. Sicchè, il Consiglio Comunale del 12 novembre scorso, era stato convocato per discutere questioni di bilancio in cui – a norma di regolamento – non potevano essere presentate interrogazioni, interpellanze ed atti vari di sindacato ispettivo da parte dei consiglieri.

Dal 9 settembre scorso, data di esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare sull’inchiesta “morsa sugli appalti”, infatti, sia il “Movimento Democratico” che “Benvenuti al Sud”, chiedevano che il sindaco spiegasse alla cittá quanto contenuto nelle ordinanze stesse, che aprono uno squarcio inquietante sulla questione dei rifiuti e sulle “capacitá” imprenditoriali dei titolari che vi operano.

 L’agguato del gruppo del Partito Democratico

Calabrò
Calabrò

Con un “colpo di teatro”, il capogruppo del Partito Democratico, Totò Calabrò, con voce flebile e tremante, irrompe sulla scena del Consiglio e legge uno striminzito documento che chiede conto, a Rocco La Valle, della presunta estorsione avvenuta ad opera del “mastro” di Siderno, Giuseppe Commisso.

Un vero e proprio agguato che la maggioranza non sembra aver gradito e che l’ha costretta a reagire con vigore, stringendosi al capezzale del suo sindaco, che vedeva minacciata la propria onorabilitá da quell’atteggiamento “vile” e poco elegante.

Un atteggiamento che ha, tuttavia, costretto il sindaco La Valle a frugare tra le sue tasche ed a rinvenire, per caso, un appunto con il quale ha inteso ribattere, punto a punto, tutte le amenitá contestate dal PD locale.

 Il mago Oronzo

Una seduta del Consiglio Comunale :)
Una seduta del Consiglio Comunale 🙂

La maggioranza, e il PD, esperti conoscitori di statuti e regolamenti, sapevano bene che quel consiglio non avrebbero potuto discutere di altro che non fosse attinente all’ordine del giorno. Ma sfidando statuti e regolamenti, dopo avere omesso – dal 9 settembre – di presentare la richiesta di convocazione del consiglio comunale, si sono presentati in aula con quella dichiarazione sull’inchiesta.

Certo, è rimasta una domanda: come avrà fatto, La Valle, a ritrovarsi in tasca, per caso e quasi tre mesi dopo, un foglio dattiloscritto con cui risponde, punto su punto, alle domande del Gruppo del Partito Democratico?

Il mistero s’infittisce sul filo di un consiglio comunale, in cui il dibattito su “morsa sugli appalti” ha occupato la parte più importante della Civica (?) assemblea, che tra questioni procedurali, appelli nominali e votazioni è durata circa due ore. Una formalitá che ha sottratto (per ora) La Valle da ben più imbarazzanti domande e che invece di avere sgomberato il campo dalla nube che l’avvolgeva, l’ha fatta diventare più fitta.

 Ci consenta…

La conferenza stampa dell'operazione
La conferenza stampa dell’operazione

Non è questione di giustizialismo, come osa dire qualche servo sciocco, ma di chiarezza in ordine a fatti esecrabili, che la magistratura non tarderá a chiarire. Epperò la questione che qui interessa non è se La Valle abbia pagato o meno la “mazzetta” – sulla quale il GIP, e non il PM, dichiara che non vi siano dubbi in merito – ma una questione ben più importante, sulla quale il gruppo del PD non si è stranamente addentrato e su cui La Valle, ovviamente, non ha risposto.

La Valle – afferma il Giudice per le Indagini Preliminari – aveva usufruito di conoscenze criminali accreditate per svolgere i lavori e i servizi di raccolta, recupero e trasporto dei rifiuti a Siderno.

Su questo La Valle si è limitato a dire che egli non è indagato, ma ha omesso che – verosimilmente – non è indagato in quel procedimento e perchè, ad oggi (forse) non sono stati compiuti atti per cui fosse necessaria la presenza del difensore.

il segretario del Circolo PD
il segretario del Circolo PD

Poi ha affermato che la Ecofal si occupa marginalmente del trasporto dei rifiuti a Siderno (solo il 3% del fatturato), omettendo di chiarire o respingere le dichiarazioni del collaboratore, peraltro compatibili con una crescita esponenziale dell’impresa che, dimentica anche questo, era capofila dell’ATI.

Ora se e come abbia pagato la “mazzetta” (o altra utilità) come dice il GIP, non è rilevante e sarà comunque la magistratura a chiarirlo, ma che La Valle abbia usufruito di favori, da parte della criminalitá organizzata, questo è argomento che attiene ed interessa la cittá.

Così come, interessa perchè, Ecofal e BM Service, due aziende a lui direttamente collegabili, siano state utilizzate per il trasporto dei rifiuti anche su Villa San Giovanni e il perchè sia stata autorizzata, l’AVR, a stipulare l’accordo con Ecofal per la raccolta (pessima) dei rifiuti ingombranti; e se risponde al vero che sia FataMorgana che Pianambiente tenevano i mezzi presso un terreno riconducibile alla proprietá “La Valle” o ad affini; e se è sullo stesso terreno – citato dal collaboratore Salvatore Aiello – che l’AVR ha fissato la sede operativa e il perchè, su questo tema, gli uffici comunali non rispondono.

 La politica dei rigattieri

Certo, questo non interessa il Gruppo Consiliare del PD, che nel “finto agguato” ha fatto sino in fondo la propria parte, non quella che compete alla minoranza in genere, ma quella che si confá a chi è stato nel passato, e nel presente, parte di un “sistema” che ha preferito tacere di fronte alle proprie responsabilitá e che, a queste elezioni regionali, si vorrebbe perpetuare.

Con quella sua risposta, invece, La Valle può convincersi di avere dato una risposta a chi le domande non se le è poste. E può anche ritenere di aver superato indenne le elezioni regionali, ma non può pensare di avere esaurito il problema. Nè quello politico, nè quello giudiziario.

15/11/2014

di antonio morabito

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