VILLA S. GIOVANNI: Svelato finalmente l’arcano: il partito democratico è deceduto! Ad annunciarlo sono stati i tre consiglieri comunali che con ostinazione rimangono incollati alla poltrona che tanto è servita (e dunque servirà) in questo anno e mezzo di mandato.

Un partito organizzato, infatti, non avrebbe timore che alla presentazione delle dimissioni dei consiglieri in carica, in caso di surroga si presentassero pimpanti i non eletti per “continuare” nell’opera di supporto a questa maggioranza esanime.

Tradotto nella lingua comune e senza citare letture classiche, questo significa che il Partito Democratico è stato ridotto solo al participio passato del verbo partire e che di quella organizzazione è rimasta solo una volgare accozzaglia di gente che non si fida più nemmeno della sua ombra.

FAI COME DICO IO MA NON QUELLO CHE FACCIO IO

Cosa diversa per una lista civica (che nel corso del tempo ha aggiunto due lettere al proprio nome) che, rispondendo ad una nota del consigliere Giustra e facendo sfoggio di tutta l’incompetenza di cui sono capaci, informano la città sull’importanza del ruolo del consigliere comunale (di vigilanza e controllo), finendo per glissare sul tema politico proposto da Giustra: il ruolo di consigliere si esercita dentro il consiglio comunale, altrimenti ci si dimette!

La Lottero e Morgante non ci stanno a questa verità e incalzano: «abbiamo lavorato nelle commissioni, avanzato proposte…». E infatti lo abbiamo visto tutti: a partire dalla introduzione della Consulta Giovanile, che ha visto Silvia Lottero compartecipe attiva della maggioranza; l’approvazione di un nuovo progetto del lungomare, sebbene il precedente non sia mai stato revocato ed addirittura già pagato dalla “Stretto di Messina” (Ministero Infrastrutture), come se i denari pubblici possano essere buttati a mare senza dare conto a nessuno (tranne che alla Corte dei Conti in agguato); i viaggi a Roma con Messina e maggioranza; la solidarietà pelosa a Messina che stava subendo un “attacco da ben 7 parlamentari”. Si, certo, ce ne siamo accorti tutti dell’importanza del ruolo dei consiglieri.

Già, è vero, oggi la minoranza sferra un attacco a seguito della “sentenza bandafalò” e delle sue conseguenze sull’amministrazione comunale, di cui Cassone è l’inevitabile conseguenza. E Giustra di quei fatti deve sentirsi responsabile….al pari degli altri consiglieri di minoranza (compreso il PD), perchè anch’egli era “solo” un consigliere comunale con l’obbligo di vigilanza e controllo, con le stesse funzioni, obblighi e prerogative di quelli di minoranza. E quale controllo hanno effettuato?

L’ETICA A INTERMITTENZA

La Lottero raggiunge l’apice della sua più acuta intelligenza, il culmine della perspicacia, la sommità del suo pensiero (dopo essersi difesa per tre quarti) cercando di spiegare una posizione cervellotica e tutt’ora incomprensibile e intuisce che è il momento di passare ai fatti e ci diletta tutti parlando di etica e coerenza, scivolando su un grossolano errore di “copia e incolla” di questo blog.

Ora, non c’è dubbio che si tratti di un copia e incolla (che pure i quotidiani hanno fatto rilevare) ma la prova regina dei suoi comportamenti (per nulla etici), sta nel fatto che la sentenza che renderebbe inconferibile l’incarico dirigenziale al capo dell’Uffico Tecnico è dell’11 novembre scorso e il suo interessamento al caso, solo a mezzo stampa, invece, è del 18 dicembre e solo dopo averlo letto su benvenutiasud.altervista.org e che, onestamente, ci pare oltremodo tardivo. Ed è tardivo anche perchè lei, prima come pubblico funzionario di un Ente montano e oscuro e poi come consigliere comunale, avrebbe dovuto sapere che sulla questione si è già aperto un “procedimento amministrativo” all’esito del quale, nel rispetto delle garanzie di legge, l’ingegnere Morabito potrebbe essere revocato dall’incarico ovvero potrebbe non essergli rinnovato (scade il 31/12/2016).

Solo una tardiva scoperta, oppure ha intuito di poter concorrere a quel ruolo?

Ecco diciamo che se la Lottero e Morgante volevano darci una lezione di etica e moralità (che è cosa simile ma diversa dalla legalità), ora e in questo anno e mezzo ci hanno dimostrato l’esatto contrario ma, ahinoi, ci hanno anche dimostrato l’assoluta inadeguatezza di una scelta, dettata dall’impossibilità (e ora sappiamo il perché) di rinvenire candidati seri e credibili.

MAGGIORANZA E MINORANZA UNITE

Giustra a nostro avviso ha fatto un errore macroscopico e forse imperdonabile, perchè avrebbe potuto mantenere (e accrescere) la propria credibilità non accettando la surroga imposta dalla “Severino”, decidendo di imbarcandosi in una esperienza fallimentare in cui ci rimetteranno tutti (i consiglieri), perchè tutti sono stati compartecipi del disastro amministrativo del “principe e dei cortigiani”.

Nel frattempo, mentre maggioranza e minoranza si scambiano le accuse di rito (e di facciata), c’è una città alla sbando e a rischio predissesto, con aziende e professionisti che aspettano da anni il pagamento di fatture e l’Ente che continua (come nulla fosse) a spendere e promettere soldi per iniziative ludico-ricreative, mentre il neo-assessore al bilancio chiede una verifica di cassa, come se fosse l’assessore di una nuova amministrazione e il sindaco f.f. ci allieta con un programma (da quì a sei mesi) di opere che in 11  (leggansi undici) anni non sono riusciti a realizzare.

I cittadini, che hanno subito un aumento della pressione fiscale comunale del 92% ringraziano e recriminano per avere scelto il “principe” e i “cortigiani” ed essersi ritrovati in un “teatro buffo” di incollati alla poltrona, di inetti ed incapaci e forse interessati.

Ma come scriveva Leopardi nella sua opera dedicata  “A Silvia”:«Questo è il mondo? questi i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi, onde cotanto ragionammo insieme? questa la sorte delle umane genti? All’apparir del vero tu, misera, cadesti: e con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda mostravi di lontano.  

19/12/2016

di antonio morabito