LO SCINTILLANTE FLOP DELLE BENEMERENZE SNOBBATO DALLA CITTA’

Avrebbe dovuto rappresentare una festa della città che celebra i suoi figli migliori, invece è stata proprio la città la grande assente alla manifestazione per la consegna delle “civiche benemerenze”.

Così quella che doveva diventare una ricorrenza civica, un evento a metà tra il risveglio dell’orgoglio villese ed un fatto mondano, ha finito per far prevalere quest’ultimo. Nastri e paillettes, sfarzi e colori ma con la città reale che rimane fuori. Nemmeno più a guardare.

Che questa manifestazione fosse nata sotto una cattiva stella è stato chiaro da subito. Il tentativo deplorevole, fortunatamente smascherato, di utilizzarla per fini elettoralistici, con la magra figura che ne è derivata, è dimostrato ancora di più oggi.

“La macchina organizzativa è partita e non si può fermare”, furono le affermazioni del capogruppo PDL, seguite dall’altrettanto arrogante Assessore alla Cultura che non si piegò pur andando ad infrangersi, miseramente, contro i vincoli della “par condicio” che costrinsero la macchina organizzativa a fermarsi (manco stessero realizzando expo 2015) e con lei anche l’Assessore.

un momento della manifestazione
un momento della manifestazione

Oggi, finalmente, l’epilogo. Con una sala riempita a forza di parenti stretti e addetti ai lavori. Forse duecento, duecentocinquanta, minoranza compresa. Tono dimesso, non sobrio. Un evento sgonfiato nei contenuti rispetto alla “gioiosa macchina organizzativa” che avrebbe dovuto imporre l’evento come manifestazione culturale dell’anno e su cui il mondo intero avrebbe acceso i riflettori. Certo, qualche acuto rappresentato da alcuni premiati. Ma molti, troppi bassi.

Aimè non è andata così come ci si era immaginati. E l’assenza della città, che ha preferito la via crucis religiosa a quella delle pompose passerelle, ha dimostrato che questa città non ama più il suo sindaco che, proprio tra qualche giorno, compirà il terzo anno di mandato e mestamente si avvia, dunque, verso la fine, lasciando tracce evidenti ed indimenticabili del suo passaggio. Come quelle di Attila!

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