LA RICHICHI SCATENA L’OPPOSIZIONE IN CONSIGLIO

Il sindaco f.f. si presenti in aula e chiarisca la posizione dell’Amministrazione Comunale sulla questione dell’Area di Sosta in località “Castelluccio” che suoi assessori hanno tentato di smembrare, promettendola in dote ai Vigili del Fuoco per realizzarne la sede.

Un fatto che viene espressamente riportato nel comunicato reso noto dalle organizzazioni sindacali di categoria e mai smentito da alcuno e che riporta come i due assessori abbiano “promesso” 8500 mq di quell’area all’importante presidio di emergenza.

Un fatto di una gravità senza precedenti, operato da un Assessore “tecnico”, quale ci è stato presentato D’Agostino, che avrebbe – se fosse vera la smentita della Richichi – fatto in autonomia scelte politiche strategiche, sulle quali occorre indagare sino in fondo.

E non si tratta di subire il fascino della divisa, poiché gli stessi amministratori dovrebbero sapere che la progettazione dell’area ha previsto anche un moderno e funzionale Distaccamento della Polizia Stradale ed un’area per la Protezione Civile.

Dubitiamo, però, che D’Agostino e Imbesi abbiano preso da soli questa iniziativa, poiché da qualche settimana circola insistente la voce di un imminente viaggio romano presso la Protezione Civile, per chiedere l’autorizzazione allo smembramento dell’area che, quindi, era già diventata oggetto speculativo di questa Amministrazione, che adesso deve chiarire la vicenda in Consiglio.

Questo significa che c’è chi intende prendersi gioco della salute delle persone, e adesso sappiamo anche chi è, poichè quell’area – oltre a rappresentare un elemento di sviluppo in termini occupazionali – contribuirebbe ad una riduzione drastica dell’inquinamento e del traffico, come hanno “prescritto” i tecnici del Ministero dell’Ambiente.

Voglio ricordare, inoltre, che detta area era stata da me ottenuta con l’approvazione dell’Accordo di Programma del 1989, che non è un accordo tra privati ma ha la connotazione di un Decreto che coinvolge ben tre Ministeri ed è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che ora si vorrebbero cancellare come senza rispettare competenze e prerogative.

Le varie amministrazioni comunali, inadempienti, hanno poi comportato la trasformazione in Decreto Emergenza che fa espresso rinvio ai contenuti dell’Accordo di Programma e l’elenco delle opere da realizzare approvato dal Consiglio Comunale.

Invece, questa amministrazione – della cui legittimità nutriamo fortissimi dubbi – sta tentando in “religioso silenzio” di procedere ad una ennesima spoliazione di opere strategiche che sottendono a ben altro tipo di sviluppo economico ed occupazionale, per favorire interessi altri rispetto a quelli di questa città.

10/09/2017

Mimmo Aragona
Consigliere Comunale

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