LA LIBERTO SCOPRE LA LEGALITA’ E SOGNA DI FARE MATTARELLA

Un amore così grande
Un amore così grande

Checché se ne dica e nonostante il buonismo di Cassone, dentro la maggioranza il cima è arroventato, specie dalle ultime due uscite improvvide della Presidente del Consiglio Comunale che, evidentemente, sta studiando (male) da futuro candidato a sindaco, mentre la città si divide ulteriormente tra disagi quotidiani e dispute nominaliste che tentano di nascondere i problemi reali. E, fra tutti, quello di ritrovarsi con una classe politico-amministrativa mediocre, infima che però si è scelta facendosi ammaliare dalle promesse personali, infischiandosene del fatto che amministrare una città e cosa diversa dall’amministrare casa propria.

Sono bastati due giorni (consecutivi) per far dire alla Liberto di avere sino ad ora agito nella totale illegittimità, dal momento che era tenuta a sapere che il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale deve essere fedelmente interpretato per corrispondere alle funzioni istituzionali; che Il consiglio comunale è l’organo rappresentativo del comune nel quale sono presenti maggioranza e minoranza e nel cui seno si deve equilibrare l’esercizio di due distinti diritti, quello della maggioranza all’attuazione dell’indirizzo politico sancito dal corpo elettorale e quello della minoranza a rappresentare e svolgere la propria opposizione (Consiglio di Stato Sez. V, 6 giugno 2002, n. 3187).

D’altro canto lo avevamo detto, e scritto, per tempo, nel silenzio di una minoranza incapace e impreparata sotto il profilo dei principi legalitari, cui non restava che adeguarsi ai voleri del “principe”, aspettando magari qualche prebenda o privilegio, tanto più che una prefettura a volte troppo distratta ha finito per  servire il “principe” e non la Repubblica con le sue leggi.

CASSONE INSISTE, CASSONE RESISTE

L'ex cassone
Cassone: Facente Funzioni

C’è da immaginare che nel turbine della sentenza che ha mandato (per ora) a gambe all’aria Messina, poco prima della lettura della sentenza, Cassone abbia chiesto garanzie ai leaders indiscussi della maggioranza (Messina, Morabito, La Valle) e che questi abbiano garantito per le loro truppe. Tranne poi presentare le dimissioni (farlocche?) del gruppo A.P. (La Valle, Bellantone) e la presa di distanze della Liberto, sempre a mezzo stampa e mai nelle sedi opportune, quasi che sia alla ricerca di popolarità più che seguire un nuovo istinto legalitario.

Sul fronte delle dimissioni dei due consiglieri del Gruppo A.P., La Valle e Bellantone, il rebus della validità è risolto dalle norme di legge che all’art 38, comma 8 del TUEELL, stabiliscono che le dimissioni devono essere prpapa-francesco-1 copiaesentate personalmente e, se delegate, necessitano dell’autenticazione della delega e delle firme. E qui i rebus aumentano: sono errate le modalità delle dimissioni oppure c’era una volontà precisa, in maniera tale da cogliere di sorpresa Cassone, inducendolo alle dimissioni e poi rientrare con un (meglio una) nuovo Facente Funzioni? Certo è difficile immaginare che i due abbiano sbagliato tutto e soprattutto abbiano sbagliato i loro leaders, entrambi con un lungo pedigree alle spalle.

Anche sul “fronte Morabito” le cose si complicano per Cassone, perchè se è vero che la “politica” condannata è stata sospesa di diritto (non c’è bisogno dell’intervento prefettizio), sul fronte amministrativo la condanna, anche se non passata in giudicato dell’Ing. Morabito, comporta a norma dell’art.3 del D.Lgs 39/2013 e dell’orientamento dell’ANAC n. 54/2013, l’inconferibilità dell’incarico dirigenziale.

IL PAPA, MATTARELA E LA LIBERTO

Presidente_Sergio_MattarellaSul piano dell’opportunità politica Cassone farebbe bene a dimettersi (non da solo ovviamente) ma non prima di avere svolto alcuni passaggi che renderebbero onore alla Politica (con la P maiuscola) ed alla città, contro coloro i quali vorrebbero gli elettori un branco di pecoroni.

Prima di tutto dovrebbe provare a convocare tutti i (veri) leaders della maggioranza e chiedere conto delle garanzie ricevute, per capire quanto siano state veritiere e, a seguire, convocare una riunione di maggioranza, per capire fino a che punto esiste ancora (la maggioranza) e dopo, ma solo dopo, eventualmente ripartire o dimettersi, a quel punto facendo assumere ad ognuno la propria responsabilità.

Icassliberton tutto questo c’è una città che non è disponibile a farsi distrarre dai suoi problemi, che ha eletto (anche se oggi sappiamo come) una classe dirigente che ha ritenuto capace di gestire le sue sorti, ma che a distanza di un anno e mezzo ha prodotto solo danni, facendole immaginare grandi infimi progetti ma in realtà comportandosi come Penelope che di giorno tesseva la tela per disfarla la notte.

Al netto delle valutazioni personali, Cassone è un animale politico con una grande esperienza da Prima Repubblica, talmente grande da non essersi fatto sfuggire che i sogni di chi, ingrassato alla corte del PD reggino o regionale, si possono anche rivelare illusioni e s’ingrangono in una notte. Che deve ancora venire!

10/12/2016

antonio morabito

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