IL SINDACO SIA CHIARO SU FONDI ECOPASS E SUI CONFLITTI D’INTERESSE, PERCHE’ A RISCHIO CIVILTA’ DEMOCRATICA

SENZA INFINGIMENTI
SENZA INFINGIMENTI

Gli introiti derivanti da quel provvedimento che, ancora oggi, impropriamente viene definito “Ecopass”, sono comunque stati spesi – in larga o minima parte saranno i giudici contabili a stabilirlo – in modo incoerente e difforme dal vincolo imposto dalla stessa Giunta Comunale che ha recepito l’accordo stipulato con il comune di Messina il 29 agosto 2011.

A confermarlo è la stessa Amministrazione Comunale che, con una comunicazione diffusa dalla stampa, nel tentativo di difendere il proprio operato ne certifica, invece, la scorrettezza sotto un profilo formale, sostanziale e strutturale, offrendo uno spaccato di una classe politica inadeguata a gestire le risorse pubbliche con il senso di responsabilità e la capacità che la situazione impone.

Al di la delle cifre, fotografate in atti ufficiali resi noti dagli Uffici e, quindi, non soggette ad interpretazioni, non si comprende quale “coerenza” possa avere l’impianto di depurazione o il ripascimento delle spiagge (non era a costo zero?), ovvero la raccolta dei rifiuti solidi urbani o le rampe per l’abbattimento delle barriere architettoniche (che hanno una loro dotazione finanziaria) e via dicendo una interminabile sequela di utilizzi difformi di fondi che avrebbero dovuto servire a migliorare la mobilità e mitigare i fattori ambientali di rischio.

Ed, ancora, al di là dell’evidente destinazione dei fondi difforme dalle previsioni, l’Amministrazione

UTILIZZO COERENTE
UTILIZZO COERENTE

Comunale non ha fornito alcun chiarimento circa il pagamento, non solo con fondi “Ecopass”, di prestazioni e servizi fatturate da aziende ed imprese riconducibili ad amministratori del Comune villese, in testa proprio il primo cittadino, Rocco La Valle.

Su questi aspetti, dove la responsabilità non è solo politica e contabile, il sindaco trovi il coraggio di esprimersi con assoluta chiarezza, senza bizantinismi e senza messaggi criptici, perché su questo tema si gioca la civiltà democratica di una città che non può essere tenuta in ostaggio.

Chiarimenti ormai ineludibili, proprio perché intaccano lo spirito del sistema di rappresentanza e sulle quali spicca, comunque e inspiegabilmente, l’assenza dell’intera minoranza consiliare che così facendo rischia di venire meno al proprio dovere di verifica e controllo delle attività amministrative.

Su questa necessità di fornire la massima chiarezza, in tempi rapidissimi, non ci sono e non ci saranno né alibi né spazi di manovra, perché una risposta o l’altra potrebbe fare emergere un inaccettabile “vulnus” al sistema democratico, con riflessi gravissimi su una serie di diritti fondamentali.

Villa San Giovanni, 26/06/2012

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