ELEZIONI VILLA: DAL COMMISSARIO AL COMMISSARIO

Avevamo pensato che il silenzio tenuto in queste settimane potesse essere d’aiuto ai “costruttori” degli organigrammi che avrebbero dovuto consegnare questa città, dopo una fase complessa e delicata, ad una compagine amministrativa con l’arduo compito di cominciare a ricostruire quel “contratto sociale” che negli ultimi 10 anni si è frantumato sotto il peso dell’interesse personale e che ha polverizzato il concetto di “bene ed interesse comune”.

Adesso che finalmente conosciamo i nomi ed i ruoli e soprattutto il metodo utilizzato per la definizione delle liste che si contenderanno la “Bastiglia”, ci sentiamo più sollevati per avere appreso che l’11 giugno prossimo venturo, andrà in scena l’ennesimo “teatro buffo”, che farà credere agli elettori di doversi recare alle urne per votare un’amministrazione capace di ridare speranza al “bene comune” ma che in realtà eleggerà solo un semplice Consiglio d’Amministrazione. Certamente con una maggioranza e una minoranza (come accade in qualsiasi CdA) ma entrambi con un interesse alla spartizione degli utili d’esercizio.

UN PO DI STORIA

Preliminarmente va dato atto che l’Amministrazione Cassone (subentrato a Messina) è stata sciolta per assoluta incapacità della stessa di interpretare le norme di legge, statutarie e di regolamento (nonostante il nostro avviso), mitigate dalle elucubrazioni del Segretario Comunale, sentita la Prefettura.

Andiamo per gradi! Messina (e la vecchia Giunta La Valle) l’11 novembre 2016 vengono sospesi per 18 mesi a seguito della sentenza penale di condanna, emessa dal Tribunale di Reggio. E’ il risultato della “Legge Severino” (235/2012) che ha introdotto la sanzione accessoria della sospensione a seguito di sentenza di condanna in primo grado.

Oltre La Valle e Messina, con la sentenza vengono condannati anche Francesco Romanzi, Angelina Attinà, Cosimo Salzone, Lorenzo Micari e Giovanni Siclari (oltre ad altri), per la vicenda delle “concessioni demaniali marittime ed essendo pubblici amministratori, per loro è scattata subito la sospensione. Subito, significa che all’atto della lettura del dispositivo (per i presenti o rappresentati) il provvedimento è esecutivo, come chiarito dalla Corte Costituzionale con le sentenze n. 236/2015 e 276/2016.

Le sentenze del Giudice delle Leggi, sui casi “De Magistris e De Luca”, hanno infatti reso chiare molte ragioni interpretative, ma quelle che qui interessano sono: l’aspetto amministrativo della sospensione e l’immediata esecutività della stessa, senza bisogno dell’intervento della Prefettura. Il resto sapete tutti come è andata.

DOTTI MEDICI E PAZIENTI

“E nel nome del progresso il dibattito sia aperto, parleranno tutti quanti, dotti medici e sapienti”, cantava il poeta, mentre si decidevano le candidature a sindaco per l’area di centrodestra che – assicurava il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Prof. Avv. Nico D’Ascola – poteva tranquillamente essere attribuita a Giovanni Siclari, anch’esso investito della sospensione per effetto della “Legge Severino”.

L’articolato, infatti, prevede la candidabilità e l’eleggibilità della persona condannata e sospesa ma recita che una volta eletto “opera di diritto la sospensione”.

Dunque, Siclari può candidarsi, può essere eletto ma nell’eventualità che la sua lista finisse per risultare la più votata, il Presidente della Prima Sezione Elettorale dovrebbe dichiararne la vittoria ed egli stesso, Siclari, dichiarare l’impossibilità di accedere alla funzione (in quanto la sentenza di primo grado è in sua conoscenza e ribadita dalla nota “accertativa” della Prefettura cui la sentenza è stata notificata).

Sebbene giuridicamente i momenti sono diversi, essi vanno intesi come contestuali. Dunque, Siclari non potrà esercitare le funzioni nemmeno per un millesimo di secondo successivo alla sua elezione.

LE DOLENTI NOTE

Le fantasie di questi giorni ci hanno consegnato un “presunto sindaco” che nominerà un (una) Vice Sindaca con ampi poteri e autonomia, già individuata in Maria Grazia Richichi, che traghetterà la nuova (?) coalizione per tutto il periodo in cui Siclari rimarrà sospeso, cioè sino al maggio 2018 (se la sospensione si considera continuativa) ovvero finchè non interverrà una sentenza di secondo grado che lo assolva o che dichiari il reato prescritto. Ma anche in questo caso l’ordinanza in cui si rileva la prescrizione potrà essere emessa a seguito della prima o seconda udienza d’appello. Ferma restando la possibilità di rinunciare alla prescrizione.

La verità, invece, è totalmente diversa! Vale a dire che Siclari (nel caso risultasse il primo degli eletti), non potendo, da subito, esercitare la funzione di sindaco, non ha i poteri per nominare alcuno.

A Fare chiarezza, in questo senso, i commi 2 e 4 dell’art. 46 del D.Lgs 267/2000, rubricato Testo Unico degli Enti Locali, il quale recita che “il sindaco nomina i componenti della giunta comunale, dandone comunicazione al consiglio nella prima seduta” ecc…

Orbene, tralasciando la locuzione “nomina la Giunta” e non “nomina i singoli Assessori e il Vice Sindaco”, la domanda – retorica – è: come fa il primo eletto a nominare qualcuno se egli non ha poteri da esercitare per via della sospensione?

INGORGO ISTITUZIONALE

Ci scuseranno i dottori del diritto e i politici professionisti che ad oggi hanno prodotto una “patacca” spacciata per oro colato, ma noi abbiamo un’unica stella che ci guida e che si chiama “diritto” e che (quasi) sempre aiuta a dirimere le situazioni più spinose.

Ci permettiamo, dunque, di rappresentare quale sarà il futuro che una eventuale elezione di Siclari potrebbe riservare a questa città, sulla quale sembra essersi concentrata una maledizione, ma che in realtà ha solo scoperto di avere partorito, negli ultimi 30 anni, una classe politica di incapaci e fatto fuori le menti più illuminate.

Siclari, quindi, arriverà primo alle elezioni (non ce lo auguriamo) ma non potendo, egli, esercitare alcun potere, non potrà nominare la Giunta da presentare al primo Consiglio Comunale. Toccherà, dunque, un’altra volta, al Prefetto, nominare un Commissario che, con i poteri della Giunta, provvederà a traghettare il Comune fino al termine della sospensione.

DAL COMMISSARIO AL COMMISSARIO

In virtù della separazione dei poteri e nel rispetto dei principi democratici e Costituzionali, il Consiglio Comunale rimarrà regolarmente in carica (potendo esercitare tutti i poteri che la legge gli riserva) e, come di consueto, il Consigliere Anziano (colui che ha preso più voti) convocherà il primo Consiglio Comunale ma non potrà nominare alcun Vice Sindaco, alcun Assessore e frattaglie varie perché la legge non lo prevede.

Dunque la città si accinge a passare dal Commissario Straordinario con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio, al Commissario con i poteri del Sindaco e della Giunta.  

A dirlo non siamo noi ma la Prima Sezione del Consiglio di Stato (consultiva) nel parere n. 501/2001 e che rende risibile ogni argomentazione prospettata solo per prendere in giro candidati ed elettori, perchè è impensabile che qualsiasi studioso o professionista del diritto abbia avuto il coraggio di esprimere una opinione diversa che appare singolare e fuori dal mondo reale.

Non gioisca il Partito Democratico Villese….perché a breve toccherà a lui!

29/04/2017

antonio morabito

 

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