ELEZIONI: TIFO DA ORATORIO E PROGRAMMI FASULLI

A guardare bene è proprio così: “chi vota Messina, uccide anche te” ed è ora di smettere. Una frase che sembra buttata lì ma non lo è. E lo dimostra la reazione “oxfordiana” dei fans di Messina e di certa stampa prezzolata, che si è fermata in superfice ma non ha risposto al quesito vero: come mai, dall’aprile 2011,non è stato fatto rispettare l’accordo tra Azienda Sanitaria Provinciale e Comune, che prevedeva – tra le tante cose – l’istituzione del Punto di Emergenza Territoriale che, tradotto, vuol dire Ambulanza e servizio di Guardia Medica avanzata.

messinaIn questi anni, non solo per fatti privati (vedi interventi nelle scuole), il servizio ambulanza – anche per testimonianze di medici di base – avrebbe evitato conseguenze o, in ogni caso, avrebbe rassicurato i tanti che vivono in un paese di appena 13.000 abitanti ma con problemi di una cittadina di 100.000.

Piuttosto che rispondere nel merito, i supporter “oxfordiani” di Antonio Messina – a modo loro – hanno ritenuto di ripagare con la stessa moneta, pensando di trascinare in polemica un fatto chiaro e notorio. Senza pensare che, prima o poi, anche loro avranno bisogno dell’ambulanza che non c’è per colpa di La Valle e Messina e che quando ne avranno bisogno (perchè ne avranno bisogno) capiranno il senso di quelle parole, sempre che le conseguenze non siano drammatiche.

SMACCHIAMO IL GIAGUARO

VARIANTE26AGOSTO2012Il Programma presentato da Messina (ma un po’ tutti) non ha una visione integrata di città, dove i servizi, quand’anche ci fossero, rappresentano dei fatti isolati, ciascuno per i fatti propri e in ogni caso non viene fuori un’idea di sviluppo coerente ed armonico della città. Non viene proprio fuori un’idea!

A cominciare dalle infrastrutture, come ad esempio, la “riqualificazione del lungomare” e la “mascheratura della Variante di Cannitello. E di certo, Messina non può dire di non essere, anche lui, l’artefice di questo incredibile insuccesso.

Ad agosto 2012, infatti, mentre noi urlavamo perchè Eurolink aveva abbandonato il cantiere, proprio Messina ci rispondeva, su “Gazzetta”, che l’impresa era solo andata in ferie e che, il lunedì successivo sarebbe tornata al lavoro.

Il via libera
Il via libera

Messina mentiva oppure non era informato? Perchè appena due mesi dopo, La Valle, di fatto autorizzava quello che giàera accaduto, dando pubblicità notizia che Eurolink aveva concluso i lavori e chi aveva crediti o fosse stato danneggiato, aveva 60 gg. di tempo per provvedere.

Tale incombenza è prevista dall’art. 189 del D.P.R. 554/99 e dall’art. 218 del regolamento al Codice dei Contratti (DPR 207/2010) è condizione essenziale per procedere al collaudo dell’opera ma, anche, per far ottenere alla ditta appaltatrice il pagamento delle spettanze da parte della Stazione Appaltante.

Se il sindaco avesse dichiarato tutt’altro, cioè che il Comune era “terzo danneggiato”, Eurolink sarebbe ancora lì a cercare di ultimare quelle che sono prescrizioni obbligatorie contenute nella delibera CIPE 83/2006 e confermate nella Delibera CIPE 77/2009: e cioé copertura della Variante e Lungomare. O il popolo bue non se ne era accorto?

COMPENDIO DI BALLE

Il programma di Messina è una enciclopedia di balle, distribuite a casaccio, nella speranza che il “popolo dalla memoria corta” non se ne avveda econ il contributo di lanzichenecchi, molti dei quali verranno presi a pedate il giorno dopo.

il giardino botanico e la variante di Cannitello :)
il giardino botanico e la variante di Cannitello 🙂

Dato a Cesare quel che è di Cesare, cioè il fallimento sulla questione “Variante” e sul “Lungomare”, occorre aggiungere che per un fatto di logica, sarebbe assurdo realizzare, con fondi Comunali (150.000 euro solo per l’acquisto del terreno), un “Orto Botanico” a meno di 200 mt da quello che dovrebbe divenire il più grande parco della città, proprio sopra la variante di Cannitello. E questo vuol dire 2 cose: o con i nostri soldi fanno quello che vogliono (24.000 € per il dissuasore che non dissuade, 11.000 euro per rifare la pavimentazione di Garibaldi, 60.000 euro per complicare la vita ai disabili e agevolare i conducenti di veicoli ecc. ecc.), oppure nemmeno lui ci crede, nonostante gli appelli a Schifani, che la Variante e il lungomare possano essere definite.

Dunque, le uniche opere di cui intenderà occuparsi Messina (come già ha fatto La Valle) sono opere derivanti da decisioni che non appartengono al livello locale: l’adeguamento sismico delle scuole, contenuto in una delibera CIPE voluta dal Governo Letta, il ripascimento delle coste del 2003 che – notoriamente – sono di competenza della Provincia, bloccate da ricorsi al TAR. Queste ultime, però, sempre per dare a Cesare quel che è suo, hanno comportato un risparmio per decine e decine di migliaia di euro a impregilo, che la terra degli scavi autostradali, invecedi portarla a Melicuccà, l’ha riversata sulle nostre spiagge con i risultati che sappiamo.

A DIO QUEL CHE E’ DI DIO

Ovviamente questo è solo un accenno su alcuni temi del programma presentato, che già da soli fanno emergere le contraddizioni, le confusioni, le difficoltà a concepire un modo di governare la città, cui Messina continua a disconoscere uno “status” particolare e speciale, quasi negando che cisia una questione ambientale che è prioritaria e che vaaggredita a partire dal primo giorno di amministrazione.

ambulanzaPeccato che per lui, noi auguriamo a questa città che non sia così, non sia il primo giorno, vista la sua lunga militanza tra assessorati che, però, anche da responsabile dei bilanci, non lo ha portato a ben comprendere le diverse evoluzioni normative che hanno investito gli Enti locali.

Prima tra tutte, inserita persino nella Costituzione, l’obbligo della parità di bilancio. Che è in contraddizione con l’idea di “dare tutto a tutti”, senza badare a spese. Come per il servizio di Trasporto Pubblico Locale che dice di voler attivare senza specificare i costi e da quali poste di bilancio verranno recuperate.

Finito l’eldorado, quando i bilanci erano fondati sul debito, Messina i conti deve farli con l’obbligo del pareggio di bilancio e sa bene che anche questa del Trasporto Pubblico è una bugia per ammansire gli elettori. Tanto poi…

Tanto poi farà la solita fine del burattino nelle mani dei tanti burattinai che oggi lo esaltano, a danno di quelli per i quali non resta nemmeno un’Ambulanza. Per questo “chi vota Messina, uccide anche te” e tocca a te dimostrare che è il momento di smettere.

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