ELEZIONI: IL GIOCO TRUCCATO DEI CANDIDATI

trasparenteSiamo oltre il paradosso, la tragicommedia, il teatro buffo a colpi di scuse, bugie e sotterfugi, utilizzate dai candidati per sfuggire ad un confronto a quattro che mettesse la città nella condizione di sapere se, e fino a che punto, iprogrammi elettorali delle diverse coalizioni avrebbero potuto davvero rappresentare la città.

In piazza, sui giornali o in televisione non fa differenza, a patto che il confronto avvenisse su regole certe ed eguali per tutti, con l’unico vincolo che fosse garantito un confronto a quattro. E la prima iniziativa è stata quella di “Gazzetta del Sud”, il cui format prevedeva un confronto tra i quattro candidati, che sarebbe avvenuto a “porte chiuse” e i risultati sarebbero stati regalati ai lettori. Un modo come un altro per incrementare le vendite del giornale.

Tuttavia ci si è trovati – come dà conto la stessa “Gazzetta” – di fronte alle più disparate reazioni dei candidati: reazioni che colpiscono alla luce di quanto accaduto dopo.

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La prima, quella del candidato a sindaco Messina di “Villa nel cuore”, che avrebbe voluto conoscere anzitempo le domande, che gli altri candidati avessero accettato e che la pubblicazione avvenisse il giorno dopo. Insomma, Messina era d’accordo ad un incontro truccato, dove ciascun candidato, avrebbe potuto “prepararsi” le risposte evitando le magre figure.

A seguire la reazione di Freno, della lista “Villa bene Comune”: disponibile a patto che si sapesse il luogo aperto al pubblico e gli argomenti oggeto delle domande. Basta con i segreti. Insomma trasparenza prima di tutto e, come Messina, la trasparenza nei confronti dei candidati che avrebbero conosciuto prima gli argomenti, ma non degli elettori che avrebbero assistito all’incontro fasullo.

Idem la candidata Gioé dei 5 Stelle, disponibile al confronto, a patto che fosse pubblico, magari in una piazza ma contraria al confronto a porte chiuse.

Unica candidata disponibile al confronto, senza se e senza ma, Silvia Lottero, della lista “Cittadini Responsabili”.

LA CASA DI PINOCCHIO

La mia candidata è differente
La mia candidata è differente

Deve essere successo qualcosa di straordinario, magari l’apparizione in sogno del presidente Mattarella, se così autorevoli posizioni, così decise e perentorie motivazioni – già per nulla condivisibili – sono sparite di colpo quando a invitare i quattro è stata “Reggio TV”, la televisione positiva, proponendo un format differente, ha invitato i quattro a registrare quattro singole, individuali, isolate registrazioni e tre su quattro, cancellando ogni riserva, si sono precipitati a rilasciare l’intervista.

Messina e Freno che volevano conoscere prima le domande e gli argomenti, sembra siano stati serviti, altrimenti mai avrebbero accettato – stando alle loro precedenti dichiarazioni – di partecipare ad un “confronto in differita”, seppure ognuno in una stanza “chiusa”. Esattamente come ha fatto la Gioè che a dispetto della piazza, ha anch’essa preferito il luogo chiuso, protetto, riservato.

Insomma un bell’esempio di coerenza e soprattutto di rispetto nei confronti degli elettori, della trasparenza e di un modo di fare che persegue il fine di continuare, per almeno un altro quinquennio, a governare questa città seguendo il percorso dei loro padri politici e spirituali.

Ancora un’unica voce fuori dal coro: quella di Silvia Lottero che, all’interlocutore, ha ribadito di voler partecipare, senza se e senza ma, ad un confronto con i quattro candidati ma di non essere interessata a monologhi preordinati e predefiniti che finiscono per non avere rispetto degli elettori.

Bene ha fatto, dunque, il candidato della lista “Villa bene comune”, Luigi Sorrenti, a giocare d’anticipo e a dare notizia del “fattaccio”, facendo passare il proprio “candidato a sindaco mai nato” per un eroe, un campione di coerenza e di rispetto per la trasparenza e degli elettori, esattamente come Messina e la Gioé, tutti pronti a stracciarsi le vesti per difendere in pubblico la città ma altrettanto pronti a tradirla in privato.

Come se i tre si fossero messi d’accordo, insomma, il che vuol dire che le elezioni a Villa San Giovanni sono una partita a due tra la continuità e la comunità. Oppure avevano delle riserve nei confronti di “Gazzetta del Sud” che hanno dissimulato accampando ragioni di trasparenza mentre allabase c’era la mancanza di fiducia nei confronti di un giornale che, a conti fatti, sappiamo tutti benissimo da che parte sta. Che non è quella nostra e nemmeno quella che noi rappresentiamo.

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