Bufera sul Nuovo Centro Destra: come un branco di lupi

golden-rolex-watches-luxury-2015-watchesUn rolex d’oro, un abito sartoriale. Dettagli, insomma. Ma che, per ora, hanno una loro importanza perché, signor ministro Lupi, la legge 190/2012 prevedeva l’emanazione di un Codice di Comportamento per i Pubblici Dipendenti, che vieta l’accettazione anche di regalie e altre prebende di valore superiore ai 100 (leggansi cento) euro.

Dopo l’importante operazione della Procura di Firenze, sono in molti a chiederle, a nostro avviso ingiustamente, di dimettersi. Anche perché, lei, mica è un impiegato pubblico?

Bella scusa se non fosse che lei, in qualità di ministro, è il capo politico di una struttura che ha circa 60 milioni di proprietari. E tra questi anche quei dipendenti del suo Dicastero che a volte non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Gaza: fiaccolata sotto 'Il Foglio' per Israele e cristianiNon è una legge che glielo impone, ma la sua coscienza, la sua etica, la sua morale. Perché un Rolex d’oro vale molto più di 100 €, seppur regalato – dice l’inchiesta – a quella mente eccelsa di suo figlio, tanto preparato e capace da non avere nemmeno avuto tempoe bisogno di iscriversi all’Ufficio di Collocamento.

Ed è assolutamente poco credibile che Luca, suo figlio, possa avere ricevuto un “aiutino”, prima per essere assunto, poi per diventare «l’uomo di fiducia», su Milano, di Giorgio Mor, cognato di Stefano Perotti, anche questi finito in galera con Ercole Incalza.

Ercole Incalza, si ricorda? Quello con cui era nato così, spontaneamente, un rapporto simbiotico-mutualistico, per cui se era in predicato la chiusura della “Struttura Tecnica di Missione” lei faceva sapere che «su questa roba ci sarò io lì e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c’è più il Governo!». Viceversa, Incalza (Ercole), era quello che scriveva il programma politico di NCD. Insomma roba da far crescere I capelli anche ad Alfano.

La chiamavano corruzione

arrestato-manetteR400Il GIP, nell’ordinanza di custodia cautelare è sibillino: «La presente ordinanza pertanto tratta esclusivamente i capi d’imputazione oggetto della richiesta di misura cautelare», che non si comprende se sia la prima parte di un’inchiesta destinata ad allargarsi, con altre sorprese e altre verità.

In pratica, nelle 268 pagine dell’Ordinanza custodiale viene raffigurato più che un odioso meccanismo di corruttela, tanto da far dire a qualcuno che Incalza (Ercole), avrebbe preso in tangenti più di quanto prendeva al Ministero, prima come Capo della Struttura di Missione e poi come Consulente. Il suo consulente!

Paradossalmente, gli uomini e le donne coinvolti si comportavano come lupi, azzannando tutte le grandi opere, facendo crescere, lievitare i costi, come un morso fa crescere la carne per via dei batteri che lascia.

variantegruNon è solo una questione di aumento dei costi ma di drogare la democrazia, il libero mercato. Perché dietro questo sistema ci sono le imprese escluse, quelle che non pagano, quelle che ritengono che un meccanismo del genere sia da rifuggire. E che dovranno scegliere tra il piegarsi o morire, in questo caso lasciando dietro di sè stragi di operai.

Insomma è un circolo vizioso dove pochi decidono per molti. Decidono chi vive e chi muore, né più ne meno delle organizzazioni criminali, soprattutto al sud, dove è vitale mantenere il predominio del territorio. Né più né meno di quello che accade in politica, dove per mantenere il potere – ora è anche più chiaro per cosa – ci si spinge fino alla intimidazione, dapprima privata e poi pubblica. Senza ritegno alcuno!

L’infinito non finito

Ne abbiamo un esempio anche qui da noi, con un’opera lasciata a metà, uno sfegio al paesaggio. Una ferita che brucia in una città che urla vendetta, dove lei e il suo Nuovo Centro Destra avete promesso, con dichiarazioni false al punto che adesso, più che di un sindaco, abbiamo bisogno di un avvocato capace di leggere le carte e di rimettere le cose a posto.

lupi-villa-sgNoi non ci fidiamo più e non solo per la Variante di Cannitello che è un aborto in un mare di incompiute, affidata proprio a quell’Ercole Incalza, suo uomo di fiducia, che avrebbe dovuto provvedere a far ultimare, con metodi, evidentemente, che abbiamo visto essere il perfido strumento che fa lievitare i costi.

Dall’A3, allo Stretto di Messina, alla mancata Continuità Territoriale al pasticcio sul Bando di Gara Europeo per Metromare, il suo Ministero si è rivelato il vero “porto delle nebbie” dove, come scrive il settimanale “Panorama”, si annida un esercito di indagati, 135 per l’esattezza, che spiega l’esatto funzionamento di una Legge Anticorruzione che ha previsto la rotazione obbligatoria. Tanto divertente, anch’essa, da sembrare una giostra.

“Mala tempora Currunt”, signor ministro, se ne faccia una ragione, perchè adesso i nostri amministratori la chiameranno alle sue responsabilità, con la stessa determinazione che in questi 5 anni li ha visti seduti al suo fianco. E siamo convinti che la smetteranno di esercitare pressioni contro di noi, contro coloro che stanno con noi e inizieranno a darsi da fare, per il bene della città, per il bene dell’Italia.

No, è vero, ci scusi…abbiamo sbagliato film.

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