ACQUA E BOLLETTE PAZZE: VIOLAZIONI SIGNIFICATIVE, RESCINDERE IL CONTRATTO

Troppe le discrasie e troppe anomalie nella distribuzione e gestione dell’acqua e dei consumi che, secondo i promotori, avrebbe dovuto apportare sensibili miglioramenti ma che si è rivelato un flop clamoroso per gli utenti, con imperdonabili errori da parte della società che contabilizza i consumi e che ha gettato nel panico un intero paese, anche con bollette di migliaia di euro.

Con queste premesse, oggi, è stata depositata al Commissario prefettizio, dott. Iorio, la richiesta di verificare le condizioni per la rescissione del contratto con la società che contabilizza i consumi e comunque al fine di disporre idonea informazione agli utenti affinché la si smetta di “brancolare del buio”.

Oltre agli errori sulla quantità di consumo, agli errori sugli avvisi di pagamento inviati a utenti diversi cui si riferiscono i consumi, è stato segnalato il comportamento per nulla ortodosso dei dipendenti della società privata, che vorrebbero addebitare agli utenti la responsabilità dell’errore date le loro resistenze a far sostituire il misuratore con quello in dotazione alla società stessa.

Al Commissario, dott. Iorio, è stato ricordato – come nel passato – che la normativa di riferimento e che ha recepito la Direttiva 2004/22/CE, stabilisce che i contatori sono a norma se riportano la marcatura CE e quella metrologica, come ribadito dal MISE nella circolare n° 3620 del 22/10/2008, che ha chiarito come questi due parametri siano gli unici elementi essenziali per la commercializzazione dei misuratori.

Casomai, è stato ribadito (come contenuto nella Carta dei servizi e da diverse sentenze), l’Ente erogatore DEVE porre a disposizione degli utenti un indirizzo di posta certificata ed un numero di Fax, cui comunicare i consumi. Una volta che l’Ente avrà stabilito i periodi di fatturazione.

Tutto il resto costituisce una condotta difforme alle normative ed allo stesso contratto (Rep. 1991) che al punto XXX) stabiliva che non si potesse procedere alla sostituzione del misuratore in assenza del titolare del diritto. Ma le violazioni non si fermano, dal momento che i rilevatori – come confermato da personale comunale – sono stati posti sulla segnaletica stradale, in violazione dello stesso Codice della strada e del suo Regolaìmento.

In merito ai condomini, poi, la pretesa di dover procedere ad allacciare le singole utenze, facendo leva sull’art. 144 del D. Lgs 152/2006, non risponde assolutamente ad una logica e non poggia su alcun elemento giuridico, essendo, la materia, stata sottratta alla competenza statale e la Regione Calabria non ha ancora deliberato in merito, per cui è perfettamente legittima la misurazione per “utenze raggruppate” in assenza di delibera condominiale.

Insomma, il servizio fa, è il caso di dirlo, acqua da tutte le parti mentre la società appaltatrice si muove dentro una “zona franca”, almeno fin quando non sarà data la prova che tutti i propri dipendenti siano sottoposti al Codice di disciplina degli impiegati comunali.

Adesso si aspetta la risposta del Commissario, cui è stato richiesto anche un incontro urgente su questa e altre questioni.

Villa San Giovanni, 03/02/2017

clicca per scaricare il documento presentato al Commissario Prefettizio – Acqua

Il portavoce

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